16 novembre 2011

Troppa GDO in Valle: Chiesta Moratoria per il Rilascio delle Licenze

Dura protesta di Confcommercio, Confesercenti, FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL, UILTuCS-UIL e SAVT-COMMERCE affidata ad un comunicato dove è messa sotto accusa la politica regionale in materia di Grande distribuzione. Ti propongo il testo integrale. Se sei interessato all'argomneto puoi leggere anche questo post.

Nelle province autonome di Trento e Bolzano che contano  una popolazione di circa un milione di abitanti vi è una struttura di vendita tra gli 800-1499 mq. ogni 16.000 abitanti mentre in Valle d’Aosta se ne registra una ogni 8.000. E ancora, una struttura di vendita superiore ai 1.500 mq. ogni 71.000 abitanti in Trento e Bolzano ed una ogni  40.000 abitanti in Valle d’Aosta.

Anche per queste ragioni la ormai certa prossima apertura di altre strutture di vendita di media dimensione in quel di Sarre desta allarme e preoccupazione nell’ambito del settore commerciale  già travagliato dalla crisi economica globale in essere che non può  considerarsi transitoria avendo tutte le caratteristiche strutturali per persistere a lungo nel tempo.

E’ da sottolineare che il territorio valdostano ha già un sistema distributivo sovradimensionato rispetto alla presumibile capacità di domanda della popolazione residente e fluttuante con la presenza di tre supermercati e  circa quindici aziende di media dimensione per lo più concentrate in Aosta e Comuni limitrofi ai quali vanno aggiunti le centinaia di negozi della piccola distribuzione – esercizi di vicinato – che più dei primi patiscono la situazione critica, molti dei quali sono destinati ad aggiungersi all’elenco dell’attività già chiuse negli ultimi anni indebolendo ancor di più quella funzione primaria di servizio pubblico essenziale che essi svolgono soprattutto nei piccoli Comuni nell’ambito dei quali essa è già carente se non addirittura assente.
La mancata  coniugazione tra le scelte di nuove aperture e l’impatto ambientale, urbanistico e sui servizi si rivela  un’operazione monca, di scarsa lungimiranza, priva del sostegno necessario alla rivitalizzazione compatibile del territorio ed irrispettoso del suo tessuto sociale e delle sue caratteristiche.
Valutazioni e analisi della crisi del settore, nonché l’apertura di nuove strutture per la media e grande distribuzione,compresi gli argomenti del settore relativi alle aperture domenicali, la rivitalizzazione della città, le iniziative da intraprendere per realizzare determinati obiettivi di crescita, sono state  oggetto di confronto  in una  recente riunione congiunta tra,  le Associazioni datoriali, ASCOM e CONFESERCENTI e le organizzazioni sindacali di categoria, FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL, UILTuCS-UIL, SAVT-COMMERCE.

Le Segreterie sindacali regionali, in passato, hanno già discusso in più occasioni con il  Presidente del C.P.E.L.- C.E.L.V.A., Elso Gerandin, analoghe problematiche evidenziando le difficoltà del settore ed il fenomeno dei nuovi insediamenti commerciali, soprattutto in Aosta e zone limitrofe, con le ricadute negative del caso. L’impegno assunto dal Presidente di coinvolgere le istanze istituzionali  preposte  e le Associazioni di categoria, ad oggi, non ha trovato nessun riscontro positivo.

Sul piano degli insediamenti commerciali, gli Amministratori ed i Legislatori valdostani possono intervenire per limitare la proliferazione di dette strutture di vendita così come previsto dalle norme direttive nazionali europee.

Per contro gli Amministratori ed i Legislatori valdostani sfuggono alle loro responsabilità per avallare in Valle d’Aosta una situazione  che penalizza fortemente il comparto al punto di accentuare  l’attuale crisi del settore con il  conseguente ridimensionamento degli esercizi di vendita e dei livelli occupazionali.

Sono assolutamente fuori luogo le affermazioni con le quali gli Amministratori ed i Legislatori giustificano il rilascio di nuove autorizzazioni commerciali e di licenze edificatorie per la media e grande distribuzione con l’esigenza di garantire il migliore perseguimento dell’interesse pubblico evitando squilibri nella rete distributiva generale, con negative conseguenze sul servizio reso al consumatore.

Si chiede quindi un’immediata moratoria nel rilascio delle licenze ed il concomitante avvio di  in una programmazione commerciale che abbia alla base valutazioni sulla sintonia o sul contrasto con l’utilità sociale dell’iniziativa considerando se  sia o meno funzionale al conseguimento dell’obiettivo di promozione della concorrenza. 

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