Per voi il
rilancio dell'Italia passa obbligatoriamente da un rilancio del
mercato immobiliare...
Per noi se riparte
l'immobiliare riparte l'Italia. Va considerato che il mercato
immobiliare fino a qualche anno fa rappresentava circa il 20% del Pil
nazionale. Il 79% degli italiani è proprietario dell'abitazione
principale. 1.400.000 sono i lavoratori coinvolti nella filiera
immobiliare e 4 miliardi è il valore delle abitazioni civili e 1000
di quelli ad uso diverso. Questo è sufficiente a comprendere come il
settore immobiliare, oltre ad essere trainante per la nostra
economia, assuma da sempre un ruolo fondamentale per il benessere e
la stabilità del nucleo centrale della nostra società: la famiglia.
Il fattore che sta allontanando gli italiani dall'investimento è
l'alta tassazione del bene casa: dai 9,5 miliardi del 2011 ai 30 del
2014. Le politiche depressive applicate al settore, unitamente alla
difficoltà di erogazione del credito hanno causato negli ultimi
sette anni la perdita di 800mila posti di lavoro. Il numero delle
compravendite si è dimezzato. Ci si auspica che il Governo per
sostenere la spesa pubblica non usi la casa come un bancomat.
Che cosa può fare
il governo nazionale e che cosa può fare – se può – quello
regionale?
Il Governo nazionale
dovrà riformare completamente la costosa struttura che governa il
nostro Paese, lasciando spazio all'iniziativa privata e creando
opportunità per coloro i quali vogliono scommettere nelle proprie
capacità. L'Italia per crescere ha bisogno di liberare risorse sia
di carattere economico che intellettuale, risorse ed energie che sono
comunque soffocate da una pressione fiscale intollerabile, che toglie
speranza agli imprenditori e che impedisce la sopravvivenza ai
lavoratori dipendenti. A livello regionale chiaramente si seguirà
quanto fatto dalla politica nazionale. Trattandosi di una Regione
autonoma ciò che avvantaggia la compravendita di immobili
residenziali sono i mutui regionali assegnati ai residenti.
Sicuramente nell'ultimo periodo sono state effettuate delle modifiche
ci si auspica che non siano negative a tal punto da limitare
l'accesso al mutuo che è il valore aggiunto del nostro mercato
locale. Nell'ultimo anno sono stati erogati a livello nazionale circa
19 miliardi di euro di mutui ipotecari per l'acquisto di abitazioni,
quindi sono aumentati. Questo ci fa ben sperare.
Un vostro giudizio
sul mercato immobiliare?
Per quanto riguarda la
Valle d'Aosta non abbiamo numeri recenti precisi che ci possano
aiutare. Ma ci sono situazioni che ci lasciano ben sperare con un
aumento di richieste sia per la compravendita che per le locazioni. A
livello nazionale dopo sette anni di perdite le compravendite,
nell'anno appena concluso, sono tornate in positivo con un +1,8%
rispetto al 2013. E' il residenziale che cresce del 3,6% su base
annua. Questi sono dati che confermano la sensazione che il segmento
abitativo abbia ripreso a riscuotere interesse. Il commerciale
registra un aumento complessivo del 5,7%.
Prima casa e
turistico condividono lo stesso destino?
In Valle d'Aosta il
mercato residenziale è influenzato da più fattori rispetto al
mercato turistico, ragion per cui le transazioni sono superiori nel
residenziale. Sono maggiori i motivi che spingono il privato a cedere
un immobile: aumento del nucleo familiare e quindi mancanza di spazi
e viceversa; cessioni di immobili di familiari ottenuti per
successioni o eredità e cessioni per difficoltà economiche
evidenti, legate spesso al mantenimento dei mutui ottenuti negli anni
passati. Sul turistico la richiesta permane, ma è decisamente
inferiore. I venditori vendono a causa dell'elevata tassazione
fiscale e i potenziali acquirenti oggi non possono più permettersi
di sostenere dei costi così elevati per una seconda casa sia chi lo
fa per investimento sia chi lo fa come alternativa all'albergo o alla
casa-vacanza.
L'impressione è
che molto del patrimonio immobiliare vada riqualificato. E' vero?
E' chiaro che con
l'avvento della prestazione energetica dei fabbricati si delinea
sempre di più la differenza di valore tra un immobile usato e uno
nuovo, il gap è elevato. Sono importanti gli interventi che fanno sì
che un immobile possa raggiungere una classe energetica B
Ragionando sulla
categoria voi vi battete contro chi esercita la professione di agente
immobiliare senza qualifica? E' un fenomeno diffuso in Valle?
La ringrazio per avermi
fatto questa domanda. Questa è una battaglia che la Fiaip porta
avanti da parecchi anni. L'abusivismo è una piaga da combattere. Nei
periodi di mercato più florido chiunque purtroppo si è improvvisato
agente immobiliare senza titolo pensando di guadagnare cifre
importanti senza nessuno sforzo e operando, quindi, in modo
scorretto. La nostra categoria ha perso credibilità agli occhi del
consumatore a causa di questi “falsi operatori” ed è proprio
questo il mio obiettivo e quello della Fiaip Valle d'Aosta e cioè
riacquistare la credibilità diventando il punto di riferimento per
il mercato immobiliare valdostano. Di recente stiamo combattendo un
modo scorretto di alcuni operatori, che mai chiameremo colleghi, che
consiste nell'ingannare i clienti attraverso dei bigliettini privi di
trasparenza e deontologia con lo scopo di fingersi potenziali
acquirenti, scoprendo che poi dietro ai Marco, Vittorio ecc ci sono
dei falsi operatori. Invitiamo i cittadini. Noi stiamo cercando di
spiegare ai consumatori quali possono essere i rischi a cui vanno
incontro affrontando una compravendita con un operatore che non fa
parte del mercato. La legge 39/89 dà la possibilità di operare ab
coloro che hanno fatto un percorso cioè un corso di formazione e il
conseguente superamento di un esame abilitativo presso la camera di
Commercio, iscriversi ad un Rea e quindi ottenere un patentino da
poter sottoporre al consumatore e dimostrare di poter essere in grado
di gestire l'intermediazione immobiliare e quindi la consulenza anche
di un bene immobiliare. Certe categorie purtroppo mascherano questa
situazione di intermediazione con una consulenza, prospettando quindi
– in momenti economicamente critici che li portano ad avere meno
consulenze nel loro campo – consulenze immobiliari che in realtà
sono delle vere e proprie intermediazioni. L'abusivismo ha molte
facce. Ci sono alcune categorie che operano scorrettamente. Fanno il
nostro lavoro ma non lo possono fare in quanto già iscritti in altri
albi; altri invece che utilizzano personale non abilitato o modi
scorretti di proporsi come il bigliettino nella buca dove c'è
scritto “compro casa in contanti” senza un nome o un
riconoscimento dell'agenzia destando così nel proprietario la
speranza di aver trovato l'acquirente ma non è così. Noi abbiamo
poi fatto delle verifiche e ci siamo resi conto che molti nominativi
sono riconducibili alla stessa agenzia. Noi non vogliamo fare la
guerra a nessuno ma in un momento di mercato come questo non è
ammissibile che ci sia chi opera scorrettamente senza averne titolo.
Noi siamo anche disposti a collaborare se ci si mette in regola.
Aggiungo anche che un consumatore se vuole può verificare se chi sta
effettuando la vendita della sua casa ha le credenziali attraverso la
richiesta del patentino e vorrei anche ricordare a chi lo sta facendo
abusivamente che le sanzioni vanno dai 7500 ai 15mila euro. Ed è
stata fatta una proposta per aumentarle e rendere penale l'abuso
della professione.
Rispetto ad un
anno fa' la continua nascita di operatori sembra essere stata
arrestata dalle difficoltà del mercato?
La crisi ha
indubbiamente fatto selezione. C'è chi ha tirato giù la serranda
anche nel nostro settore.
Qualche novità
come associazione?
La nostra associazione
è in continua evoluzione al fine di far fronte alla situazione
economica che stiamo attraversando. E' stato creato un portale che è
il cercacasa.it nel quale sono inseriti tutti gli immobili che
acquisiamo come operatori. Stiamo investendo molto per arrivare ad
acquisire posizioni importanti sui vari motori di ricerca. Tra questi
segnalo la creazione di Auxilia, una società creditizia che offre
consulenza ai consumatori che hanno bisogno di un mutuo con la
conseguente ricerca di un prodotto su misura. In modo da comprendere
la sua capacità reddituale per l'acquisto.
Un sogno
associativo-imprenditoriale da realizzare?
Raggruppare sempre più
agenti immobiliari che lavorino secondo la nostra politica e quindi
rispettando il codice deontologico diventando di conseguenza il punto
di riferimento per il mercato immobiliare valdostano.
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