Abusivismo, tassa di soggiorno, licenze per la somministrazione di bevande, regolamentazione di Booking.com e la proposta di una collaborazione per realizzare un progetto di turismo itinerante: sono questi i principali temi affrontati dai presidenti delle associazioni albergatori di Savoia e Alta-Savoia, Svizzera Romanda e Valle d’Aosta, nel corso dell’incontro che si è svolto lunedì 17 ottobre a Courmayeur.
Per le tre associazioni questo è divenuto un appuntamento consueto che si ripete più volte l’anno e che fornisce l’occasione per un confronto utile e costruttivo sulle problematiche del settore turistico-ricettivo delle tre regioni transfrontaliere.
Ad organizzare la riunione è stata questa volta l’ADAVA che ha deciso di far visitare agli ospiti la nuova funivia del Monte Bianco. Dopo la salita con Skyway alla terrazza panoramica, ai quasi 3.500 metri di Punta Helbronner, la visita al nuovo rifugio Torino e alle diverse strutture, i rappresentanti si sono ritrovati nella sala della Cave du Vin Blanc nella stazione intermedia del Pavillon.
Il presidente ADAVA Filippo Gérard, che ha fatto gli onori di casa, ha introdotto la riunione parlando del tema sul quale l’associazione valdostana è stata particolarmente impegnata negli ultimi mesi, l’abusivismo nel settore dell’ospitalità: «Anche nella nostra regione il fenomeno degli affitti turistici praticati da soggetti che sfuggono ai normali obblighi e adempimenti previsti dalla legge sta assumendo una dimensione preoccupante. Grazie ad un’indagine effettuata da Federalberghi nazionale siamo riusciti ad avere dati più concreti rispetto a questa realtà. Nella nostra regione, gli alloggi messi in vendita su Airbnb nel 2015 erano 1.073, mentre nel 2016 sono saliti a 1.382. Si tratta di un vero e proprio business legato all’accoglienza e non di un’attività occasionale o di un’esperienza di ‘sharing economy’».
«La nostra Associazione sta facendo un lavoro importante per arrivare ad avere una regolamentazione – ha commentato il presidente dell’UMICH Savoia e Alta-Savoia Roger Machet – in particolare chiedendo di applicare la tassa di soggiorno anche a chi affitta gli alloggi secondo quelle modalità. Alcuni propongono di negoziare con Airbnb un forfait per la tassa di soggiorno: secondo noi è sufficiente che gli appartamenti in vendita sui portali rispettino le stesse regole cui siamo soggetti noi imprenditori dell’ospitalità».
«Nel 2016, da noi si contano più di duemila abusivi: sono veri e propri clandestini, nessuno di loro paga la tassa di soggiorno, né le imposte fiscali – ha aggiunto il presidente dell’Hôtellerie Suisse Romande Philippe Thuner – per questo motivo stiamo chiedendo di farli uscire allo scoperto e di istituire un registro in cui chiunque decida di offrire ospitalità lo possa fare, ma in piena trasparenza e nel rispetto della legge».
I tre presidenti si sono poi confrontati sul modo differente con il quale la legge di ogni paese disciplina la concessione della licenza per la somministrazione di bevande, sul portale di prenotazione online booking.com e sui problemi legati al valore degli immobili con destinazione alberghiera.
Dalla riunione è infine emersa la proposta di un progetto transfrontaliero condiviso dalle tre associazioni: «Stiamo cercando di rilanciare il turismo itinerante estivo – ha spiegato Machet –vorremmo organizzare dei circuiti per far conoscere e visitare le nostre valli da automobilisti, motociclisti e da autobus con viaggi organizzati: una sorta di tour per ‘turisti senza frontiere’ che potrebbe suscitare notevole interesse viste la varietà e la ricchezza in termini di paesaggio e di offerta culturale delle nostre tre regioni».
Il prossimo appuntamento è fissato per il mese di aprile in Alta-Savoia, in Val d'Isère.
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