Da venerdì 4 a domenica 6 maggio, a Porto Cervo, in Costa
Smeralda si sono tenute le assise della sessantottesima Assemblea nazionale di
Federalberghi.
In rappresentanza di ADAVA e degli imprenditori della
ricettività della nostra regione era presente la delegazione valdostana
composta dal presidente dell’Associazione degli Albergatori e Imprese
turistiche della Valle d’Aosta Filippo Gérard e dal membro di Giunta
nazionale Alessandro Cavaliere.
«Nello scenario internazionale – ha spiegato il
presidente di Federalberghi Bernabò Bocca aprendo i lavori – l’Italia
continua a essere percepita come il paese delle meraviglie. Abbiamo una
certezza: e cioè che il criterio della raggiungibilità è ciò che guida verso lo
sviluppo qualsiasi paese a vocazione turistica. Sono le infrastrutture adeguate
a consentire la fruibilità delle destinazioni più richieste. Questo è un tema
importante per la crescita del comparto e ha un valore sostanziale anche per le
strutture ricettive, che del settore sono l’asse portante. Il turismo è in
grado di creare ricchezza per il Paese. Va da sé che si debba sostenerlo».
Dopo l’intervento del presidente Federalberghi, moderata dal
giornalista Andrea Pancani, vice direttore de La7, si è poi svolta la tavola
rotonda che ha offerto l’occasione per riflettere sul tema de “Il turismo che
fa bene al futuro – Competitività e sviluppo nel potenziale del brand Italia”.
Secondo Beppe Severgnini, che ha preso parte al
dibattito: «Lavorare in un Paese oberato di regole, senza un ministro del
turismo, con una compagnia di bandiera come Alitalia e un ente di promozione
turistica come Enit è quasi eroico. Gli albergatori italiani operano in un
mercato molto cambiato. I grandi portali – Booking, Expedia, TripAdvisor –
hanno offerto agli alberghi italiani una strepitosa vetrina internazionale. Ma
sono l’equivalente digitale delle forche caudine: bisogna passarci sotto,
volenti o nolenti (e lasciare il 20% di commissione). Gli albergatori non
possono pretendere di squalificare le nuove forze di mercato e i nuovi
intermediatori digitali. Devono vincere le pigrizie e lavorare di fantasia. Ma
hanno il diritto di giocarsela ad armi pari».
Prendendo spunto da quest’intervento e da un confronto avuto a
margine dei lavori con il giornalista del Corriere della Sera, il presidente
Adava Filippo Gérard sottolinea come: «Ancora una volta,
all’Assemblea è emersa l’importanza del nostro settore per l’economia italiana:
la crescita sostenuta del turismo genera immense opportunità per il benessere
economico e lo sviluppo del Paese. Nel corso dei lavori, sono state evidenziate
le gravi irregolarità e l’evasione fiscale generate dalla sharing economy: un
far west che restituisce l’immagine di un Paese nel quale è possibile operare
senza rispettare alcuna regola, né amministrativa, né tributaria, né di igiene,
né di tutela del lavoro. Come abbiamo ribadito in più occasioni, siamo
perfettamente consapevoli che i posti letto (non solo quelli alberghieri) siano
utili e non possiamo neanche pensare di poter bloccare la normale evoluzione
del mercato, ma a uno stesso mercato ci si deve avvicinare con le stesse
regole. Pertanto ci auguriamo che il nuovo Governo possa riuscire laddove i
precedenti hanno fallito: dare regole certe a questo settore».
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