A titolo di curiosità vi propongo una biografia autorizzata (proviene dall'ufficio stampa della Casa da Gioco) dell'amministratore unico Luca Frigerio, classe 1969, residente in svizzera, ma nazionalità italiana. Frigerio si ritroverà una bella gatta da pelare anche perchè in molti sostengono che la Casa da gioco sia l'Alitalia valdostana. Il paragone probabilmente è un po' drastico però alcuni problemi (ad esempio il rapporto ricavi/occupati) sono indubbiamente molto simili...
Da circa 15 anni attivo presso il Casinò di Campione d’Italia, dove ha maturato una conoscenza integrale delle attività tipiche della grandi Case da gioco ed in particolare degli aspetti tecnici di tutti i giochi da tavolo ed elettronici, della gestione delle casse, della sicurezza e controllo, della gestione della clientela dei rapporti con i dipendenti e con le organizzazioni sindacali.
Tali esperienze sono state ulteriormente rafforzate nella posizione di Project manager e responsabile del trasferimento alla nuova struttura del Casinò in quanto in tale ruolo ha approfondito, oltre agli argomenti più strettamente attinenti alla gestione caratteristica, anche altre tematiche quali la manutenzione, i servizi accessori, gli aspetti legislativi, la ristorazione, l’accoglienza, la logistica e la distribuzione dei giochi e dei servizi nelle Sale.
Il periodo trascorso nell’area risorse umane ha fornito l’opportunità di approfondire la relazione con le rappresentanze sindacali e ha permesso di maturare una buona capacità nella gestione delle relazioni con i colleghi, sostenuta dalla competenza sulla normativa di riferimento.
L’inserimento da diversi anni nei gruppi di management del Casinò di Campione ha permesso l’acquisizione di una conoscenza capillare delle Case da gioco, del mercato italiano ed internazionale e di quali sono le principali tendenze innovative.
In particolare negli ultimi anni è stato partecipe e promotore delle attività di risanamento e cambiamento del Casinò di Campione, mutamenti che hanno portato la Casa da gioco da una situazione deficitaria ai risultati positivi attuali.
Persona estremamente propositiva ed attiva cha lavora con un sistema di progettazione manageriale delle attività e delle risorse (umane ed economiche) e mira al conseguimento degli obiettivi prefissati.
Durante la carriera lavorativa presso il Casinò di Campione ha ricoperto diverse funzioni tra cui: direttore acquisti ed appalti, sviluppo nuovi mercati e giochi, project manager per lo studio e realizzazione interventi di miglioria delle Sale giochi, referente associazione pubblici esercizi, membro del direttivo e assemblea Federgioco, componente e segretario del Management Team di direzione, componente effettivo Organismo di Vigilanza, direttore Area Sviluppo Organizzativo, responsabile Sviluppo e Selezione del personale, Qualità Manager e responsabile audit interno, responsabile Formazione, responsabile Privacy, addetto alle Risorse Umane, e Pianificazione del Personale, membro del Consiglio di Amministrazione Fondo Pensioni e Croupier Reparto Roulette.
Il crinale fra protesta e democrazia
10 mesi fa
2 commenti:
Casinò valdostano e Alitalia sono ambedue in crisi , certo , ma qui finiscono le analogie . Al casinò si gioca , con Alitalia si vola . Il volo è comunque in espansione, al di là del momento contingente , mentre i modi di giocare hanno ripensamenti e il maxicasinò valdostano è superato concettualmente per tanti fattori . Venezia e Sanremo possono sopravvivere per il luogo ameno ove sono piazzati , Campione è in una zona italosvizzera ove il denaro corre a fiumi , ma a Sain Vincent ... Mi fa poi sorridere sentire chi parla di rilanci : un Frigerio , o chi per lui , può organizzare meglio mille cose , ma la realtà è che da fuori regione devono venire qui + persone di ora e con più possibilità di lasciare soldi ! Ciò ha fatto il suo tempo , il casinò nostrano vivrà in coma perchè ci sono in aiuto i soldi nostri targati regione . Tutto il dibattito sul casinò è surreale perchè non tocca quindi il punto base , che è il 99% del problema : far venire gente qui in misura maggiore , ma l'infarinatura del francese la si può imporre ( finora ! ) , ma far buttare via qui + soldi è altra cosa .
non è da escludere, a medio o lungo termine, una soluzione stile Alitalia: investimenti, esuberi, debiti a carico di noi tutti fin da subito (è quel che sta avvenendo), e poi, se le cose, ma ho forti dubbi, dovessero andare bene, privatizzazione (?) o gestione privata (?) stile Alitalia con buona parte dei profitti ai privati (?)
A brevissimo termine (da qui a Natale per lo meno) non illudiamoci: la discesa continua!
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