Pubblicazione in settembre della gara europea, per l’imposizione degli oneri di servizio pubblico sulla tratta Aosta-Roma con doppia rotazione giornaliera, e avvio dell’arbitrato in ottobre in modo da giungere in tempi molto rapidi ad una risoluzione delle varie controversie.
Michele Costantino, classe 1965, dal 2009 Presidente e Amministratore Delegato della Società Aeroporto Valle d’Aosta (51% Airvallèe, società del Gruppo Europam, e 49% Regione), nonché Presidente del C.d.A. di Air Vallée Holding S.r.l. dal 2010 e ad della stessa Europam, disegna per la sua azienda una roadmap molto precisa ed è convinto che l’attuale conflitto di carte bollate sarà lasciato alle spalle molto presto. Difficile dire se senza vittime.
Per ora Costantino da un lato ribadisce la volontà di collaborazione con la Regione. «Noi abbiamo sempre reagito – spiega - ad azioni legali avviate dall’amministrazione regionale. Non abbiamo mai avviato nessun provvedimento e la Regione non è mai uscita vincitrice da nessuna causa». E dall’altra prova a porgere un rametto d’ulivo in segno di pace. «All’inizio di ogni arbitrato – osserva - è previsto che si cerchi una riconciliazione fra le parti. Mi auguro che già lì si possa raggiungere un accordo in grado di soddisfare». Il desiderio di una soluzione consensuale da parte di Costantino però non va interpretato come una debolezza. L’imprenditore genovese è sicuro di una risoluzione favorevole alla sua società, ma il protrarsi di un clima conflittuale di certo non aiuta il business.
Michele Costantino, classe 1965, dal 2009 Presidente e Amministratore Delegato della Società Aeroporto Valle d’Aosta (51% Airvallèe, società del Gruppo Europam, e 49% Regione), nonché Presidente del C.d.A. di Air Vallée Holding S.r.l. dal 2010 e ad della stessa Europam, disegna per la sua azienda una roadmap molto precisa ed è convinto che l’attuale conflitto di carte bollate sarà lasciato alle spalle molto presto. Difficile dire se senza vittime.
Per ora Costantino da un lato ribadisce la volontà di collaborazione con la Regione. «Noi abbiamo sempre reagito – spiega - ad azioni legali avviate dall’amministrazione regionale. Non abbiamo mai avviato nessun provvedimento e la Regione non è mai uscita vincitrice da nessuna causa». E dall’altra prova a porgere un rametto d’ulivo in segno di pace. «All’inizio di ogni arbitrato – osserva - è previsto che si cerchi una riconciliazione fra le parti. Mi auguro che già lì si possa raggiungere un accordo in grado di soddisfare». Il desiderio di una soluzione consensuale da parte di Costantino però non va interpretato come una debolezza. L’imprenditore genovese è sicuro di una risoluzione favorevole alla sua società, ma il protrarsi di un clima conflittuale di certo non aiuta il business.
Nel frattempo l’impegno per assicurare un futuro sviluppo del Corrado Gex non si è mai fermato. E uno dei nodi cruciali è proprio la possibilità di bandire la gara europea. «Nonostante alcuni rilievi mossi dagli Enti competenti circa l’elaborato della procedura strumentale predisposta da un consulente scelto dalla Regione nel 2005, - precisa Costantino - sono intervenuto personalmente riuscendo ad ottenere la pubblicazione della procedura strumentale che è stata approvata in toto da ENAC e da ENAV. Attualmente la pratica è sul tavolo del dirigente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che dovrà entro settembre avviare la pubblicazione della gara europea per l’imposizione degli oneri di servizio pubblico sulla tratta Aosta-Roma».
Ma c’è di più AVDA – in esclusiva al Sole 24 Ore Nord Ovest – ha assicurato di aver raggiunto un accordo con una compagnia aerea comunitaria che ha deciso di basare un proprio aereo presso l’Aeroporto di Aosta. «Tale evento – commenta Costantino - che costituisce una novità in termini assoluti per Aosta (in precedenza l’unica compagnia aerea basata era stata Air Vallée ndr) consentirà di soddisfare un gran numero di richieste di quotazione di voli charter in quanto i costi di trasferimento e riposizionamento degli apparecchi dalle loro basi abituali verrà completamente azzerato».
Rimangono però due nodi cruciali sul tappetto. Il primo è uno degli oggetti del contendere a livello giudiziario. «La Regione - ha dichiarato Costantino- , nonostante la chiara previsione della convenzione trentennale ed essendo scaduto il primo quinquennio di gestione dell’Aeroporto da parte di AVDA, si è rifiutata di riconoscere un aumento del contributo annuo per la gestione nonostante la conformazione dell'aeroporto sia radicalmente mutata (allungamento pista, installazione delle luci per il volo notturno e degli apparati radio): anche in questo caso AVDA è stata costretta a ricorrere al TAR della Valle d’Aosta».
Il secondo è di tipo strategico. Ed è la richiesta di contributi per invogliare le compagnie aeree ad intensificare la loro attività nell’aeroporto valdostano. «Senza sostegno economico di marketing, - precisa Costantino - come riconosciuto dagli stessi consulenti della Regione, a partire dal Prof. David Jarach della Bocconi, nessun aeroporto può sviluppare attività invogliando una compagnia aerea a inserire lo scalo di Aosta nel proprio network e ciò vale sia per i voli charter che per quelli di linea. Occorre considerare, poi, che per uno scalo con le caratteristiche di quello di Aosta, ogni compagnia aerea deve far effettuare al proprio capo-pilota almeno un volo test senza passeggeri a bordo per poter poi rendere operativa la procedura per tutti gli aerei in flotta. Chiaramente questi voli hanno un costo vivo che di norma tutti gli aeroporti rimborsano sotto forma di contributo alle compagnie». «Senza allontanarsi troppo dalla Valle d’Aosta, - conclude - basti citare i casi dell’Aeroporto di Cuneo-Levaldigi e lo stesso scalo di Torino-Caselle che hanno stanziato ed erogato decine di milioni di euro di contributi alle compagnie aeree sempre con il supporto della Regione Piemonte e degli enti locali». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 21 settembre 2011)
Ma c’è di più AVDA – in esclusiva al Sole 24 Ore Nord Ovest – ha assicurato di aver raggiunto un accordo con una compagnia aerea comunitaria che ha deciso di basare un proprio aereo presso l’Aeroporto di Aosta. «Tale evento – commenta Costantino - che costituisce una novità in termini assoluti per Aosta (in precedenza l’unica compagnia aerea basata era stata Air Vallée ndr) consentirà di soddisfare un gran numero di richieste di quotazione di voli charter in quanto i costi di trasferimento e riposizionamento degli apparecchi dalle loro basi abituali verrà completamente azzerato».
Rimangono però due nodi cruciali sul tappetto. Il primo è uno degli oggetti del contendere a livello giudiziario. «La Regione - ha dichiarato Costantino- , nonostante la chiara previsione della convenzione trentennale ed essendo scaduto il primo quinquennio di gestione dell’Aeroporto da parte di AVDA, si è rifiutata di riconoscere un aumento del contributo annuo per la gestione nonostante la conformazione dell'aeroporto sia radicalmente mutata (allungamento pista, installazione delle luci per il volo notturno e degli apparati radio): anche in questo caso AVDA è stata costretta a ricorrere al TAR della Valle d’Aosta».
Il secondo è di tipo strategico. Ed è la richiesta di contributi per invogliare le compagnie aeree ad intensificare la loro attività nell’aeroporto valdostano. «Senza sostegno economico di marketing, - precisa Costantino - come riconosciuto dagli stessi consulenti della Regione, a partire dal Prof. David Jarach della Bocconi, nessun aeroporto può sviluppare attività invogliando una compagnia aerea a inserire lo scalo di Aosta nel proprio network e ciò vale sia per i voli charter che per quelli di linea. Occorre considerare, poi, che per uno scalo con le caratteristiche di quello di Aosta, ogni compagnia aerea deve far effettuare al proprio capo-pilota almeno un volo test senza passeggeri a bordo per poter poi rendere operativa la procedura per tutti gli aerei in flotta. Chiaramente questi voli hanno un costo vivo che di norma tutti gli aeroporti rimborsano sotto forma di contributo alle compagnie». «Senza allontanarsi troppo dalla Valle d’Aosta, - conclude - basti citare i casi dell’Aeroporto di Cuneo-Levaldigi e lo stesso scalo di Torino-Caselle che hanno stanziato ed erogato decine di milioni di euro di contributi alle compagnie aeree sempre con il supporto della Regione Piemonte e degli enti locali». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 21 settembre 2011)
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