Propongo un po’ più nel dettaglio i risultati dell’indagine previsionale trimestrale di Confindustria Valle d’Aosta. Ieri ho presentato il dato di sintesi.
Premetto che sarebbe molto interessante se qualche imprenditore volesse nello spazio commenti raccontarci la sua personale esperienza. Quali sono le principali criticità che incontra. Su cosa punta per ridare fiato all'azienda.
Cresce di 14 punti rispetto al trimestre precedente la percentuale degli intervistati che prevede un andamento costante della produzione, attestandosi al 79%. Peggiora il saldo ottimisti-pessimisti portandosi, come nel primo trimestre del 2008, su livelli negativi (-7,14), il dato scende sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto all’anno 2007. Diminuisce ulteriormente il numero delle imprese che prevedono un aumento della produzione (-11 punti), percentuale più che dimezzata rispetto al quarto trimestre dell’anno scorso. E’ il settore
dei servizi dove si concentra la più alta percentuale di ribasso.
Scende dal 73,21% al 66,14% la media di utilizzo degli impianti toccando il livello minimo registrato a partire dall’inizio dell’anno. Oltre il 60% degli intervistati ha dichiarato un utilizzo medio superiore al 70%.
Resta positivo il saldo ottimisti- pessimisti in relazione agli ordini totali (+ 3,7%), anche se scende di diversi punti rispetto al trimestre precedente, nello stesso periodo del 2007 aveva registrato un dato negativo (-11,54%). Resta costante la percentuale delle imprese che ha in previsione una riduzione di ordini (7%). Assume un peso decisamente più preponderante la percentuale delle imprese che non prevedono variazioni (81%), a scapito del numero di intervistati che invece prospettano un aumento (11%).
Il saldo relativo alle attese per gli ordini export continua la sua crescita iniziata ad inizio anno, migliorando di altri 3 punti percentuali (dal +11 del 3° trimestre al +14). Rispetto al trimestre precedente si contrae ulteriormente la percentuale degli intervistati che prevede una diminuzione portandosi sul valore minimo registrato da inizio anno (7%).
Cambia la composizione relativamente al carnet ordini. E’ evidente la netta crescita degli ordini da uno a tre mesi che in pratica raddoppia (dal 18,75% del terzo trimestre al 37,04%) raggiungendo il picco più elevato dell’anno, il dato risulta però inferiore di 5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2007. Scende rispetto al trimestre precedente la percentuale relativa alle commesse superiori a tre mesi (dal 67,75% al 51,85%), il dato si attesta comunque su livelli ragguardevoli se lo raffrontiamo con quelli emersi nell’anno 2008 e nello stesso periodo dell’anno precedente. Ancora in leggera flessione gli ordini inferiori ad un
mese (dal 12,50% del terzo trimestre all’11,11%).
La competitività sui mercati nazionali torna a livelli positivi (+5,26%), dopo che nel trimestre precedente aveva registrato un segno negativo. Il saldo ottimisti-pessimisti cresce di oltre 12 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di oltre 5 punti rispetto al quarto trimestre 2007.
Si evidenzia lo stesso trend positivo anche per la competitività sui mercati esteri che, dopo due trimestri consecutivi improntati alla stabilità, registra un saldo positivo di 7 punti percentuali migliorando sia rispetto al trimestre precedente e sia rispetto allo stesso periodo del 2007.
Sostanzialmente stabili i programmi di nuovi investimenti dove non si registrano sostanziali variazioni rispetto a quelli programmati.
Il costo del credito bancario nel terzo trimestre ha segnato un aumento per oltre la metà degli intervistati (52%). Dal punto di vista finanziario cresce sensibilmente il numero delle imprese che evidenziano ritardi negli incassi dei crediti commerciali entro i termini contrattuali (+11 punti rispetto al trimestre precedente).
L’83% degli intervistati non prevede variazioni nell’occupazione. Il saldo ottimisti-pessimisti registra un ulteriore ribasso rispetto al trimestre precedente di circa 5 punti portandosi a -10,34%.
Parallelamente cresce il numero di imprese (10%) che prevede il ricorso alla Cassa
Integrazione Guadagni. Il 71,43% degli intervistati prevede un aumento del costo delle materie prime (nel trimestre precedente la percentuale era del 65,29%).
Si mantiene nel complesso stabile la percentuale di imprese che dichiarano di incontrare difficoltà nel reperimento di manodopera specializzata sia nel settore dell’amministrazione e finanza, sia di quello commerciale, sia nell’area produttiva e di ricerca con percentuali che toccano anche il 90% degli intervistati. Cresce leggermente la percentuale relativa alla richiesta di personale a bassa specializzazione a scapito della richiesta di personale a media qualificazione.
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