7 novembre 2009

Un Consorzio per il Lardo di Arnad Dop


«Mi hanno informato che veniva commercializzato un lardo di Arnad Dop fatto in Puglia. L’evidente contraffazione è stata subito segnalata al ministero dell’Agricoltura che ci ha risposto che soltanto un Consorzio può denunciare una simile frode. E’ chiaro che un simile ente più passa il tempo e più sarebbe necessario». Lorenzo Borettaz, 57 anni, dal 1993 presidente del Comitato Lo Doil, che ogni anno, nell’ultima settimana di agosto, organizza la festa del lardo di Arnad e promuove il prodotto sia in Italia che all’estero, spiega che sin dal 1996, cioè da quando è stata ottenuta la Dop, il Comitato ha invitato i produttori a prendere in considerazione l’ipotesi di costituire un Consorzio. «Fino ad ora non è stato possibile raggiungere un accordo. Ci sono dubbi sull’efficacia e i costi sono ritenuti troppo elevati rispetto ai benefici». Borettaz, che nel 2008 ha ricevuto la targa alla carriera dell’Organizzazione nazionale assaggiatori salumi nella sezione trasformatori un’idea ce l’ha. «Si potrebbe creare una sezione della Dop Fontina dedicata al lardo».

I player del mercato
I numeri del lardo si sono stabilizzati nel corso dell’ultimo triennio. Circa 3000 quintali pari a un fatturato di 2 milioni di euro. Due i principali player in gioco: la storica Maison Bertolin (un fatturato 2009 complessivo di circa 5 milioni) che per prima è riuscita a ritagliare un posto al lardo nel pantheon della gastronomia italiana e Arnad Le Vieux (2,5 milioni).
Nicchia nella nicchia con una produzione annua di 10 quintali, venduta direttamente al 90% all’interno del loro esercizio commerciale, Massimo e Pietro Laurent, titolari dal 1995, del supermercato A&O, si posizionano su una produzione intensiva ma comunque artigianale. Lavora invece soprattutto con la grande distribuzione Nicodemo Calabrese di Arnad Le Vieux e confida di sperare in una crescita di volumi di fatturato superiore al 20%. «La scelta che sta pagando e che abbiamo abbracciato nell’ultimo biennio è quella di specializzarci su pochi prodotti da produrre in vasta scala in modo da poter rispondere nel modo migliore alle richieste della grande distribuzione. In questa logica abbiamo ampliato di 200 metri quadri il magazzino per lo stoccaggio del lardo. Potenzialmente siamo in grado lavorare circa 2000 quintali all’anno. Attualmente siamo poco sopra la metà». Lardo, mocetta e coppa ginepro sono così referenze che si possono trovare sui banchi di Metro, Bennet, Auchan e Standa. «Soltanto con Metro - sottolinea Calabrese - abbiamo una commessa da 250mila euro all’anno».

Marilena Péaquin (Maison Bertolin) cerca nuove frontiere per l’attività imprenditoriale. Da sempre presente nella grande distribuzione come marchio storico del Lardo Dop di Arnad guarda con interesse all’immagine di Arnad come regina dell’enogastronomia valdostana. Del resto lo spaccio aziendale, aperto tutti i giorni (un costo aziendale tutt’altro che secondario), e che non commercia soltanto i prodotti Bertolin, in un anno ha registrato 25mila passaggi. «Dopo la positiva esperienza di aver ospitato tutta la salumeria italiana ad Arnad, evento che ci auguriamo diventi una tradizione della nostra regione, abbiamo deciso di consolidare la nostra tradizione aziendale di ambasciatori dell’enogastronomia valdostana, iniziata già da mio marito Rinaldo Bertolin. Per questo di fronte al nostro capannone stiamo costruendo un salone di 400 metri quadri dove sarà possibile ospitare degustazioni guidate dei prodotti tipici valdostani».

Il super maiale valdostano
Ad Arnad, insomma, al di là delle diverse sintonie sul Consorzio si lavora tutti nella direzione di fare di questa località una tappa irrinunciabile per chi visita la Valle d’Aosta. E l’amore per la tradizione è davvero grande tanto è vero che il Comitato «Lo Doil» in collaborazione con l’Institut agricole sta lavorando al recupero dell’antica razza valdostana, un maiale con più grasso e meno carne, che si trovava negli allevamenti del paese diverso tempo fa. (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 30 ottobre 2009)

P.S.
Consiglierei alle aziende che producono il lardo di Arnad di curare di pù internet. Con Google insight il confronto tra lardo di Colonnata e lardo di Arnad è impietoso. Cliccate qui. Anche Google suggest presenta scenari poco piacevoli. La voce «lardo Arnad» fa registrare 97.800 risultati, mentre «lardo Colonnata» si ferma a 72.600, ma «lardo Colonnata preparazione» tocca quota 576.000. Se inizi a scrivere «lardo» su Google la prima parola che ti è suggerita è «lardo di Colonnata».

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Evviva il lardo valdostano!

 

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