Terzo articolo scritto per il Rapporto del Sole 24 Ore del 30 novembre.
6224 imprese affidate sino ad oggi, 388,7 milioni di importo globale di affidamenti (contro i 358,2 di tutto il 2008) e 93,47 milioni di erogato al 30 settembre (92,3 nei 12 mesi del 2007 e 104,1 nel 2008) sono questi alcuni dei numeri che danno l’idea del peso economico dei cinque Consorzi fidi attualmente operanti in Valle d’Aosta. E anche qui ai piedi delle Alpi da tempo il dibattito all’interno del mondo del credito dopo «Basilea 2» è acceso intorno alla necessità di dare vita ad un consorzio unico o che, comunque, raggruppi il maggior numero di soggetti possibili. Strada in solitaria per Valfidi, quello che un tempo era il consorzio degli artigiani valdostani, che, alla fine di ottobre, con un aumento di capitale approvato dai soci all’unanimità in assemblea straordinaria (e sostenuto anche da molti istituti di credito locale a partire dalla Banca di Credito Valdostana, risultato peraltro proprio di una fusione) ha posto uno degli ultimi tasselli per allinearsi con i parametri previsti dall’articolo 107 del Testo unico bancario. Andrea Leonardi, presidente di Valfidi, come già annunciato nell’assemblea ordinaria di maggio, si prepara così a portare quello che un tempo era il consorzio degli artigiani valdostani, ad un nuovo approdo. Una meta che ha reso necessaria l’approvazione di un nuovo statuto in base al quale, ad esempio, la forma societaria da Società Consortile Cooperativa, diventa Società Cooperativa con la denominazione di “Società Cooperativa di Garanzia Collettiva dei Fidi tra imprese della Valle d’Aosta – siglabile in «VALFIDI S.C.». Anche la quota minima di capitale sociale è passata da 100 a 350 euro in modo da dare la giusta solidità al nuovo soggetto. «I dati di fine anno dimostreranno il definitivo superamento della soglia critica di volume di attività finanziaria di 75 milioni. E potremmo concludere l’iter attraverso il quale diventare un soggetto vigilato da Banca d’Italia. – commenta Leonardi con un certo orgoglio - Un atto necessario dato il raggiungimento di determinati volumi di attività da cui scaturiranno anche alcuni importanti benefici: un innalzamento del valore delle garanzie prestate, un miglioramento della reputazione e un conseguente sviluppo delle quote di mercato».
Valfidi e il Consorzio Industriali
Del resto attualmente Valfidi sul fronte squisitamente dei volumi è indubbiamente il soggetto che pesa di più in un settore dove operano altri quattro confidi di categoria: Industriali, Commercio, Albergatori e agricoltori. Al 30 settembre sono 3.440 le aziende affidate a Valfidi (contro un complessivo di 6.224), pari a 169 milioni l’importo globale di affidamenti (388,7) e 44 milioni i finanziamenti erogati nel corso del 2009 contro un complessivo di 93,47. Scorrendo le statistiche balza subito agli occhi anche la significativa espansione dello stock di affidamenti da parte del Consorzio Garanzia Fidi fra industriali della Valle d’Aosta: 96 milioni nei primi nove mesi di quest’anno contro gli 83 del 2008 e i 67,2 del 2004. «La situazione non è così disastrosa come la si dipinge – spiega Federico Jacquin, impresario edile da oltre un decennio alla guida del sodalizio -. Come Confidi non abbiamo praticamente sofferenze e grazie alla nostra patrimonializzazione possediamo ancora un’ampia disponibilità per rilasciare garanzie. Ma devono venirci chieste. Se poi aggiungiamo che grazie alle misure anticrisi del governo regionale possiamo arrivare a garantire fino al 75% del finanziamento è chiaro che le pratiche che arrivano sui nostri tavoli non possono che avere un esito positivo».
Il ruolo della Regione
La stessa amministrazione regionale, guidata da Augusto Rollandin, è molto vicina al settore. Sempre alla fine di ottobre come previsto dalla legge regionale numero 75 del 27 novembre 1990, l’amministrazione regionale, su proposta dell’Assessore al Bilancio Claudio Lavoyer, ha approvato l'erogazione dei contributi ai confidi regionali per l’abbattimento dei tassi di interesse praticati dalle banche convenzionate per operazioni di investimento pari a 3,93 milioni: Confidal (164.411,86), Valfidi (1.628.586,49), Confidi Commercio (502.958,60) e Confidi Industriali (1.642.013,75).
Gli altri Consorzi
Analizzando più nel dettaglio l’attività dei consorzi si può rivelare come sia in forte crescita in particolare l’attività di Confidal (albergatori). «Nel corso del 2009 – spiega il presidente Pericle Calgaro – l’erogato è passato dai 7 milioni del 2008 ai 9,51 del 2009 e gli affidamenti da 29 a 39,4. Quest’anno abbiamo approvato una pratica di 3,5 milioni per la costruzione di una nuova struttura alberghiera a quattro stelle. Segni di una certa dinamicità del settore. Molte strutture stanno migliorando i servizi alla clientela. Cresce l’interesse per il settore del wellnes (è nato addirittura un club di prodotto, il primo a livello regionale ndr) e le strutture ricettive valdostane si adeguano».
Preoccupato Agostino Menzio, consulente del Confidi Agricoltori (presieduto da Angelo Lanièce). «Il settore è in evidente difficoltà – commenta – gran parte delle richieste che riceviamo non riguardano investimenti, ma nascono da forti carenze di liquidità. Si cerca di mettere una pezza a situazioni critiche e che potrebbero aggravarsi con il passare del tempo». Sul fronte delle possibili aggregazioni tra consorzi per ora non ci sono ancora significative novità in merito alla costituzione di un maxi-consorzio che metta sotto un unico cappello commercianti, albergatori e agricoltori. «Per ora – fa sapere Pierluigi Genta, presidente del Confidi Commercio – siamo fermi al protocollo d’intesa. La volontà è stata manifestata chiaramente ma l’accorpamento, sia sul fronte tecnico che su quello burocratico, è ancora allo studio da parte del commercialista aostano Marco Bo. Il livello di complessità del nuovo soggetto non va sottovalutato». Sembra proprio che sarà obbligatoriamente il 2010 lo scenario temporale in cui entrerà in scena il nuovo soggetto creditizio con l’obiettivo evidente di semplificare ulteriormente il quadro.
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