6 gennaio 2011

I Dialoghi dell'Innovazione: Paolo Legrenzi e gli Innovatori Alpini

Terzo post per presentare «I dialoghi dell'innovazione 2011». Ancora due e avrete il quadro completo di un evento che spero sia culturalmente stimolante.

14 aprile 2011 ore 17.30
Pépinière d’Entreprises Espace Aosta
Creativi si nasce o si diventa?

Paolo Legrenzi
Il relatore
Paolo Legrenzi è professore ordinario di Psicologia cognitiva nell’Università IUAV di Venezia. Dal 1968 al 1972, grazie ad una borsa della NATO, ha imparato, a Londra presso l’University College, la psicologia cognitiva del pensiero e della decisione sotto la supervisione dei Prof. Peter Wason e Philip Johnson-Laird. Nel 1973 è diventato ordinario di Psicologia alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trieste, dove è rimasto fino al 1992 dirigendo inizialmente l’istituto di Psicologia. Nel 1973 ha fondato con altri il Giornale Italiano di Psicologia, diretto per un ventennio dal Prof. Gaetano Kanizsa. Nel 2005 è uscit o per i tipi del Mulino “Creatività ed Innovazione”.

Il tema
Si può imparare a essere creativi o si può almeno migliorare la capacità di avere idee nuove ed originali? Per rispondere a questa domanda bisogna chiarirsi le idee su che cosa è la creatività e se sia possibile apprenderla. Dai primi studi negli anni Venti del secolo scorso dello psicologo gestaltista Kohler, la creatività,
nella vita quotidiana e nel lavoro di singoli scienziati, appare come qualcosa d’improvviso, uno sprazzo repentino di cui non è nota l’origine. Il leggendario ”Eureka!” (“Ho trovato!”) di Archimede testimonia questo stato di cose mentale. Studi successivi hanno mostrato che la creatività può venire educata, anche se non
è possibile insegnare la capacità di per sé ad essere creativi; piuttosto è possibile insegnare la capacità di essere creativi in uno specifico dominio di problemi. Se si passa dalla nozione della creatività individuale a quella dell’innovazione, che in genere è l’esito di un’opera collettiva, le cose cambiano.

La testimonianza locale
La Dora, società ospitata nell’Espace Aosta, svolge attività di ricerca e sviluppo nel settore della
microelettronica. La società, fondata nel 2000, è stata rilevata al 100% nel 2002 dallaSTMicroelectronics,
produttore globale indipendente di semiconduttori e leader nello sviluppo, produzione e commercializzazione
di soluzioni integrate per un’ampia gamma di applicazioni microelettroniche, ed ha conseguentemente ampliato il proprio campo di ricerca. I principali settori in cui la società svolge oggi la propria attività sono: comunicazione e trasmissione di dati audio e video utilizzando le linee dell’alimentazione elettrica a 220V; gestione dell’alimentazione nei sistemi portatili (notebook, palmari,ecc.) e nei sistemi per networking (LAN switches, routers, IP Phone); conversione di potenza per applicazioni automotive, consumer, computing; LED driving; controllo motore per robotica e lo studio degli ElectricalOverStress nei circuiti integrati e ricerca di nuove strutture di protezione.



19 maggio 2011 ore 14.30
Pépinière d’Entreprises Espace Aosta
Tavola rotonda con la partecipazione di
Riccardo Trisoldi - Compagnia Valdostana delle Acque
Gioachino Gobbi - Grivel
Costantino Charrère - Les Crêtes
Marilena Péaquin - Maison Bertolin
Alessandra Fulginiti - Valgrisa

presentazione del volume
Dieci casi di ordinaria imprenditorialità
Fra Innovatori alpini e Campioni del territorio.
edito da Egea

Carmine Garzia
Gli autori della pubblicazione in questione sono il professore Carmine Garzia e l’autore di questo blog (Fabrizio Favre) che sarà anche il moderatore di tutti gli eventi. Per un minimo di pudore - che talvolta non guasta - ti propongo soltanto il curriculum dell’amico Garzia: Carmine Garzia è ricercatore di economia aziendale presso l’Università della Valle D’Aosta, Facoltà di Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali, e professore a contratto di strategia e Politica Aziendale presso l’Università Bocconi di Milano è inoltre membro fondatore del centro di ricerca sull’imprenditorialità - CEF - presso l’Università della Svizzera Italiana, Lugano. Le sue aree di interesse scientifi co sono la nascita e lo sviluppo di nuove imprese e l’innovazione e il cambiamento strategico. Si è laureato in Economia Aziendale e ha ottenuto il Ph.D in Management presso l’Università Bocconi di Milano.

Se non conosci le aziende in questione (sul blog puoi trovare tantissime informazioni) ti propongo i mini-lanci di presentazione che saranno pubblicati sulle brochure.

Compagnia Valdostana delle Acque: importante player energetico che ormai da quindici anni si confronta con successo con il mercato nazionale. I primi a comprendere l’importanza dei consorzi di autoproduzione e ad avviare accordi con Enel per l’acquisizione delle centrali. Oggi signifi ca oltre 60 milioni di utili all’anno.

Grivel: è stata definita una multinazionale tascabile. L’azienda, nata nel 1818 a Courmayeur, produce attrezzature e equipaggiamenti per alpinismo, arrampicata e outdoor. Oltre che ai piedi del Bianco ha sedi a a Verrayes, a Vivaro in Friuli, a Chamonix in Francia. Data la grande qualità dei suoi prodotti, frutto di un’attività di ricerca intensa, esporta in 26 paesi ed è diffusa ovunque ci siano appassionati di montagna.

Les Crêtes: attiva da cinque generazioni nel settore agroalimentare oggi è l’azienda vitivinicola privata valdostana più importante per volumi e fatturato. Radici solide che, grazie anche alle nuove generazioni, non mancano di guardare al futuro con l’innovazione tecnologica, lo sviluppo dell’enoturismo e del marketing
emozionale. Un marchio che spesso è stato un importante apripista per i vini valdostani.

Maison Bertolin: un merito su tutti: essere riuscita per prima a ritagliare al lardo un posto nel pantheon della
gastronomia italiana. Dagli anni ’90 poi la società di Arnad non ha conosciuto battute d’arresto. Lo dimostrano i 30 dipendenti e i 150 quintali di produzione settimanale.

Valgrisa: una mission precisa: creare capi e accessori ispirati alla tradizione valdostana ritagliandosi uno spazio nella moda italiana. Un obiettivo raggiunto con l’invito a partecipare a Firenze alla manifestazione “Pitti uomo”.

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