Come di consueto pubblico il report dei risultati dell'indagine previsionale trimestrale elaborata da Confindustria Valle d'Aosta.
Gli indicatori economici più recenti evidenziano, in modo più marcato, come si stiano rafforzando i segnali di miglioramento della congiuntura internazionale. Sebbene questo sia un avviso molto positivo, non vuol dire che la crisi sia ormai alle spalle perché la situazione rimane aperta a scenari che interessano in modo diseguale le diverse aree, da azienda ad azienda e da settore a settore.
Conseguente è il clima di incertezza che continua a tenere “sotto scacco” i mercati e non cambia la corsa della ripresa, che rimane ancora molto lenta. Una situazione che si riflette nella nostra regione. L’elaborazione dei dati emersi dalla rilevazione del secondo trimestre 2011 manifesta, con qualche variazione sulla precedente, una situazione di mantenimento dell’economia locale.
Il tasso di utilizzo degli impianti indica un debole cedimento e rimane ancorato al valore medio di periodo calcolato dal 2009; il carnet ordini rafforza gli ordinativi a tre mesi, mentre si accentua ulteriormente la criticità nei ritardi degli incassi rilevando un netto peggioramento sul precedente periodo (il 60% degli intervistati).
Le attese degli imprenditori valdostani per il periodo aprile-giugno 2011, pur evidenziando un quadro complessivamente caratterizzato da valutazioni positive, portano segnali di prudente ottimismo legati alla previsione di un Pil che, secondo le prospettive del Centro Studi di Confindustria, per quest’anno crescerà dell’1,1%, nel 2012 dell’1,3% e nel 2013 dell’1,5%.
La conferma giunge soprattutto dagli indicatori della produzione e degli ordinativi totali: il 22% del campione delle aziende aderenti all’indagine esprime un giudizio di crescita dell’economia della “Valle”, mentre il 72% la considera stazionaria (57% precedente indagine).
Scendendo nel dettaglio, le previsioni segnalano in crescita sia i livelli produttivi +15,6% sia gli ordini +22,5%, influenzati in modo significativo dalle esportazioni +37,5%, in un contesto in cui più di tre quarti degli intervistati vedono costante il livello occupazionale.
L’indice previsionale di miglioramento degli ordinativi si riflette positivamente nella crescita della produzione e sembra dare energia agli investimenti, particolarmente a quelli destinati alle sostituzioni per il mantenimento dell’efficienza strutturale dell’impresa. I dati del settore manifatturiero guidano al rialzo le variazioni, mentre le aziende dei servizi subiscono una contrazione di periodo che sembra essere influenzata dal raffreddamento della domanda.
In generale, comunque, c’è un maggiore clima di fiducia e lo dimostrano le nostre aziende che, seppur in presenza di impegni finanziari appesantiti dalle difficoltà dei mercati e dalla carenza di programmazione economica, “non mollano” e sono sempre più protese a cogliere le opportunità pur di raggiungere lo scopo imprenditoriale.
C'è qualche imprenditore on line che vuole dirci qualcosa su questa ripresa?
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