16 maggio 2011

Lo Stato di Salute del Mondo Agricolo secondo il Confidi Agricoltori

L'analisi che ti propongo è stata fatta dal Presidente del Confidi Agricoltori Angelo Lanièce in occasione dell'assemblea annuale. Dà un quadro del settore nel suo complesso che mi sembra meritevole di attenzione. 
I numeri 
Gli associati al nostro Consorzio, al 31 dicembre 2010, sono risultati 311. I finanziamenti erogati nel corso del 2010 ammontano a € 3.151.368 per un totale complessivo in essere di € 8.107.348. Le garanzie rilasciate ammontano complessivamente a € 7.220.740, a fronte di un patrimonio del Consorzio di € 3.756.699. Il fondo rischi ammonta a € 1.696.855. La chiusura dell'esercizio, ha fatto registrare una perdita di € 35.443

Siamo solidi ma... 
I dati che Vi ho appena fornito, se da un lato denotano la solidità e la buona salute del nostro Confidi, dall'altro evidenziano, ancora una volta, la difficoltà del mondo agricolo nel ricorrere al credito. Il settore, infatti, ricorre al credito il più delle volte per coprire spese correnti, molto meno per incrementare la redditività dell'azienda. Anche nel 2010, gli agricoltori si sono trovati ad affrontare il problema dei contributi AGEA, che ormai da alcuni anni non arrivano con la cadenza dovuta, sia per mancanza di liquidità dell'ente pagatore, sia per problemi burocratici. Il Confidi, nell'ottica di agevolare il ricorso al credito delle aziende, ha procrastinato l'accordo già raggiunto nella annate precedenti con gli Istituti di Credito convenzionati, che prevedeva l'anticipo dei contributi con l'intervento della garanzia Confidi fino al 75% del capitale.

L'andamento del 2010
Passando ad esaminare l'andamento agrario del 2010, si rileva che le aziende agricole iscritte allo SCAU al 31 dicembre 2010, erano 1.400, con un leggero decremento rispetto all'annata precedente, restando invariata la superficie agraria coltivata.

Nel settore lattiero caseario, la produzione di Fontina è stata di n. 398.635 forme, con un incremento di 6.863 forme rispetto all'anno precedente. Il prezzo del prodotto si è assestato a € 7,32 al Kg per la fontina di latteria e a € 7,53 al Kg per quella di alpeggio. Per quanto riguarda il formaggio valdostano la produzione si è attestata sulle 34.049 forme, con un incremento di 8.114 forme, ad un prezzo di € 4,70 al Kg. Il burro ha spuntato un prezzo di € 3,00 al Kg. Nel rilevare il costante impegno dei produttori per migliorare la qualità del prodotto, va evidenziata la buona commercializzazione dello stesso da parte della Cooperativa Produttori Latte e Fontina, che ha portato a una discreta remunerazione del prodotto.

I capi di bestiame bovino allevati in Valle d'Aosta al 31 dicembre 2010, erano 35.701, con un decremento di 1.068 unità rispetto al 2009, i caprini allevati erano 4.778, con un decremento di 172 capi, e gli ovini erano 2.571, con un decremento di 109 capi. Nel settore zootecnico i prezzi hanno fatto registrare un leggero incremento, vanificato, in parte, dall'incidenza dei costi di produzione.

Nel settore frutticolo la produzione di mele è risultata stabile rispetto all'annata precedente, con un'ottima qualità del prodotto e con leggero incremento del prezzo pagato ai conferitori.

La produzione vitivinicola è stata buona, sia in termini di qualità che di quantità, si è superato il 1.800.000 di imbottigliato suddiviso tra 6 cooperative e 32 aziende individuali. Il settore, pur collocandosi su livelli di eccellenza a livello nazionale ed internazionale, incomincia a risentire della crisi di sovrapproduzione che colpisce il comparto a livello mondiale.

Buoni risultati continua a ottenere l'agricoltura biologica, pur essendo ancora limitata la produzione. Nel 2010, 83 sono risultate le aziende specializzate. L'interesse crescente per questo settore, ottenuto anche attraverso la sensibilizzazione del consumatore, dovrebbe garantire in futuro risultati sicuramente apprezzabili.

La produzione di miele nel 2010 è risultata di 100.000 Kg di prodotto, con 6.800 alveari.

Il futuro 
Va ricordato che in Italia il mondo dei Confidi è in continua evoluzione, attraverso l'emanazione da parte del Governo di norme che regolamentano il settore. In particolare, di recente, è stato emanato un decreto legislativo che, tra le tante cose, va ad istituire un albo a cui dovranno iscriversi tutti i Confidi demandando alla Banca d'Italia la definizione dei criteri per il calcolo dell'attività finanziaria. Lo stesso decreto istituisce un Organismo che dovrà gestire l'elenco dei Confidi e determinare la misura dei contributi a carico degli iscritti, entro il limite dell' 1% dell'ammontare dei crediti garantiti. Sempre la Banca d'Italia dovrà vigilare su questo Organismo secondo modalità dalla stessa stabilite.

Alla luce di quanto previsto dal citato decreto legislativo, va da sé che gli oneri e gli impegni dei Confidi aumenteranno enormemente. Pertanto, anche su sollecitazione dell'Amministrazione Regionale, come sicuramente avete avuto occasione di leggere sugli organi di stampa, i cinque Confidi Valdostani, tra cui il nostro, si sono impegnati a trovare una forma di collaborazione, individuata in una fusione, per razionalizzare il più possibile i costi di gestione dei Confidi.

Il Confidi Agricoltori prende comunque anche in considerazione la possibilità di aderire a CreditAgri Italia, Confidi recentemente costituito su iniziativa della Coldiretti Nazionale, che riunisce gli otto Confidi Agricoltori esistenti in Italia. Sarà compito del nostro Consiglio Direttivo e poi dell'Assemblea la scelta definitiva della strada da percorrere. 

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