Ho letto su Nova di Domenica 4 Settembre, il supplemento dedicato al mondo dell'innovazione del Sole 24 Ore, un'interessante articolo sulla fatturazione elettronica.
In particolare si faceva riferimento ai dati raccolti dall'Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano che ne evidenziava la convenienza.
Incuriosito ho sfogliato lo studio e mi sono fermato proprio dove sono descritti i vantaggi. Premesso che l'elemento dimensionale è molto importante mi sembra utile sottoporti il passaggio dove si evidenzia la convenienza di questa pratica: «I benefici e la redditività dei progetti di Fatturazione Elettronica sono stati ampiamente documentati dall’Osservatorio, attraverso lo sviluppo di modelli di stima e la loro applicazione su numerosi casi reali (circa 130 imprese e PA di varie dimensioni appartenenti a diversi settori). Nel caso dei progetti di Conservazione Sostitutiva, i benefici, che possono variare tra 1 e 3 Euro a documento, sono prevalentemente legati alla dematerializzazione della carta e derivano dalla riduzione dei costi dei materiali (carta, toner ecc.), del costo di archiviazione (spazio occupato dagli archivi) e dalla maggiore facilità nella ricerca e nel recupero dei documenti in caso di necessità. Nel caso dei progetti di Fatturazione Elettronica “pura a norma di legge” i benefici – per la coppia di attori che si scambiano la fattura – possono variare da 4 a 12 Euro a fattura. I progetti che portano benefici tra i 4 e i 5 Euro a fattura sono quelli di Fatturazione Elettronica “non strutturata”, cioè quelli in cui la fattura è un file immagine (non direttamente elaborabile dai sistemi informativi aziendali) firmato digitalmente che non viene mai materializzato ed è, in seguito, archiviato con le logiche della Conservazione Sostitutiva. In questi casi, ai risparmi della conservazione si sommano i risparmi sui costi di trasmissione. È passando però alla Fatturazione Elettronica “strutturata” (che contiene dati in grado di essere letti ed elaborati automaticamente da un sistema informativo) che i benefici salgono nella fascia tra gli 8 e i 12 Euro a fattura. In questi casi, il beneficio principale è dato dal risparmio sui costi di manodopera, grazie alla riduzione dei tempi di registrazione delle informazioni nei sistemi (abbattendo il “data entry”). Quest’ultima tipologia di risparmi sui costi di manodopera caratterizza, in modo ancora più spiccato, i progetti di Integrazione del Ciclo Ordine-Pagamento3. In questi casi, il beneficio diventa di diverse decine di Euro a ciclo, da 30 a 80 Euro a ciclo4. In questi progetti, agli impatti già riscontrati (manodopera, trasmissione, materiali, spazio) si somma anche la significativa riduzione dei costi di gestione e risoluzione delle inaccuratezze, cioè di quegli errori che nascono dai disallineamenti tra le informazioni scambiate nelle diverse fasi del ciclo ordine-consegna-fatturazione-pagamento».
Questa ovviamente la teoria. Sarebbe interessante sapere che cosa ne pensi tu che fai impresa. Qui trovi il testo integrale dello studio. Lasciami un tuo commento.
Il crinale fra protesta e democrazia
10 mesi fa
0 commenti:
Posta un commento