19 settembre 2011

Tibaldi (Pdl): Un'Assemblea regionale da 21 Consiglieri

Enrico Tibaldi
Me ne ero già occupato il 14 agosto. Ecco perchè mi sembra giusto ospitare anche su questo blog l'articolo che ho scritto per il Corriere in merito alla proposta di Legge costituzionale del consigliere Enrico Tibaldi (Pdl). Anche perchè si tratta solo in apparenza di un tema istituzional-politico. Come si sceglie e si seleziona una classe dirigente è un pilastro fondante di un sistema paese. Non trovate ancora riferimento alle proposte del Partito Democratico e di Alpe (di cui leggerete sul Corriere la prossima settimana). Suggerimenti validi, ma il taglio da 35 a 30 mi appare come troppo timido.
«Dobbiamo dare l’esempio noi per primi. Sono convinto che questa scelta ci darà l’autorevolezza necessaria per ulteriori tagli significativi ai costi della politica. E’ però fondamentale che siamo noi i primi a fare  sacrifici». Così il consigliere del Pdl Enrico Tibaldi (in non casuale solitudine) ha presentato, in una conferenza stampa presso l’Ad Forum di Aosta, una proposta di legge costituzionale per modificare l’articolo 16 dello Statuto speciale per la Valle d’Aosta. In particolare, il primo comma del medesimo articolo che stabilisce il numero dei Consiglieri regionali. La proposta è passare dagli attuali 35 a 21. «Nel corso degli ultimi vent’anni, - osserva Tibaldi - il Consiglio regionale ha subìto una sostanziosa riduzione delle sue funzioni istituzionali e amministrative, che sono state gradualmente trasferite e concentrate nella Giunta regionale. Il depauperamento funzionale dell’assemblea regionale costituisce la risultante di precise scelte politiche che hanno privilegiato il potenziamento dell’organo esecutivo a discapito di quello legislativo: il Consiglio, pur rimanendo il luogo principale del confronto e dell’indirizzo politico, riveste un ruolo residuale nelle atre funzioni istituzionali, tra le quali quella di iniziativa legislativa, ormai prioritariamente svolta dall’esecutivo». Ma sin qui il ragionamento potrebbe apparire riduttivo, quasi che la legge si limitasse a ratificare una sostanziale inutilità dei consiglieri regionali, soprattutto dei “peones” della maggioranza. In realtà Tibaldi, numeri alla mano, fa notare come «oggi, ogni consigliere regionale rappresenta mediamente 3.600 cittadini e che tale rapporto è sicuramente sproporzionato se confrontato con quello di altre realtà regionali, speciali od ordinarie. La riduzione dei componenti permetterebbe di elevare questo rapporto a un valore più adeguato alla situazione contingente (un consigliere ogni 6.000 abitanti)». Un’eventualità che, comunque, manterrebbe la Valle fanalino di coda a livello nazionale visto che il Molise, che occupa la penultima piazza, ha un consigliere ogni 10.608 abitanti.
Va da sé che una simile riduzione potrebbe avere effetti anche sulla legge elettorale (il meccanismo delle tre preferenze necessiterebbe di qualche modifica) ed inoltre ci potrebbero essere delle ricadute sugli enti locali. «L’aspetto congiunturale – precisa Tibaldi - non è comunque di secondaria importanza, visto che riguarda il contenimento dei costi della politica. Si tratta di un argomento particolarmente sentito dall’opinione pubblica, che chiede giustamente e da tempo una sforbiciata al numero e agli emolumenti di coloro che si dedicano all’amministrazione della cosa pubblica, a prescindere dal livello istituzionale preso a riferimento». «Le risorse disponibili – prosegue il consigliere - sono in costante diminuzione e, per tale ragione, una revisione numerica al ribasso della composizione del Consiglio Valle costituisce non solo un risparmio finanziario tangibile nei capitoli del bilancio regionale, ma è soprattutto un buon esempio offerto dalla massima assemblea ai cittadini residenti, che sono anche contribuenti; tale esempio potrà essere mutuato con analoga convinzione presso gli enti locali della Valle d’Aosta».

0 commenti:

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web