6 novembre 2011

Appunti sull'operazione di fusione tra Cervino e Cime Bianche

Spesso ospito in questo spazio alcuni documenti in versione integrale che ho utilizzato per i miei articoli. Questa volta tocca alla relazione di Finaosta sulla fusione tra Cervino e Cime Bianche. Il documento è stato pesentato dal sindaco di Valtournenche Domenico Chatillard in una delle ultime sedute del Consiglio comunale.
Il documento di Finaosta

Le due società interessate sono:


- entrambe controllate da uno stesso azionista, in questo caso la Regione attraverso mandato fiduciario conferito a Finaosta S.p.A., che detiene attualmente il 97,94% di Cervìno e il 63,39% di Cime Bianche;

- controllate da un azionista che, di fatto, è attualmente e soprattutto in prospettiva futura anche il principale finanziatore dei programmi aziendali di investimento;


- operanti nello stesso settore di attività e in un unico mercato di riferimento;


- aventi sede e gestori di aziende funiviarie facenti capo allo stesso comune di Valtournenche;


- gestori di aree sciistiche che fanno parte di un unico comprensorio turistico i cui impianti e piste sono collegati fra loro;


- aventi le strutture in cui si svolgono le attività amministrative e di supporto tecnico poste a pochissima distanza tra loro.


In sintesi, si può affermare che nel caso di specie sussistono tutti i requisiti che permettono di ritenere che una integrazione societaria e operativa tra le due imprese possa portare notevoli benefici in ordine a molteplici obiettivi.

Per quanto concerne gli organismi societari apicali, l'unificazione in un unico consiglio di amministrazione, un unico collegio sindacale e un unico revisore legale dei conti comporterà in primo luogo, un risparmio sui costi di tali strutture.

In secondo luogo, tale accentramento permetterà di riunire in un'unica sede decisionale le scelte sui piani strategici del comprensorio, sugli assetti organizzativi, e sulle politiche commerciali.

Fermo restando che sarà essenzialmente compito del consiglio di amministrazione della società mettere a frutto tutte le opportunità di ottimizzazione rese possibili dall'integrazione in un'unica realtà d'impresa, si può infatti evidenziare quanto segue.
Per quanto concerne la pianificazione strategica, è noto che le società interessate non hanno la capacità di finanziare, se non per una quota marginale, gli investimenti necessari per il mantenimento in efficienza ed eventualmente lo sviluppo del complesso dei beni strumentali necessari per la loro attività.

E' altrettanto noto e provato dai fatti, che hanno recentemente interessato anche la Cervino, che ìl settore privato, al di là di generiche dichiarazioni di intenti cui non sono seguite azioni concrete, non è interessato a impegnarsi imprenditorialmente nel campo funiviario.

Pertanto, tutti gli investimenti in manutenzione straordinaria, rimpiazzo ed eventuale nuova realizzazione di impianti a fune, impianti di innevamento programmato, piste da sci, mezzi battipista, immobili pertinenziali all'attività aziendale e altri mezzi o attrezzature non possano prescindere da cospicui finanziamenti forniti dagli enti pubblici.

Gli effetti delle recenti manovre finanziarie statali hanno assai penalizzato la capacità finanziaria di tali enti a sostenere gli investimenti, che nel settore funiviario sono particolarmente onerosi, per cui le risorse regionali complessivamente a disposizione del settore funiviario hanno imposto, già dal 2011 un'attenta selezione dei programmi di investimento ammessì al finanziamento.
Ed è assolutamente dubbio che, stante la legislazione recentemente approvata, gli enti locali, quali il comune di Va!1ournenche, possano, a partire dal 31 dicembre 2012, concorrere alla ricapitalizzazione di imprese costituite sotto forma di società.

E' quindi essenziale che un unico comprensorio sciistico quale è quello di cui trattasi possa coordinare le politiche di investimento al fine di razionalizzare e massimizzare gli effetti delle limitate risorse finanzìarie disponibili e, per quanto possibile, cercare di migliorare i risultati economici al fine di poter provvedere in maggiore autonomia ad almeno una quota deglì investimenti necessari.

A questo punto, per quanto concerne gli aspetti organizzativi vale appena la pena di ricordare che l'esistenza di due società, e quindi di due imprese distinte e autunomamente organizzate, impone la presenza di strutture e attività duplicate e, viste le dimensioni aziendali, ridondanti: la tenuta di due posizioni camerali e fiscali, due contabilità e due redazioni di bilanci d'esercizio, due gestioni dei personale, due reparti amministrativi, due strutture di coordinamento tecnico, acquisti e sicurezza dei lavoro, due magazzini aziendali, due strutture di funzione commerciale, etc ...

E' chiaro che nel breve periodo, vista la salvaguardia dei posti di lavoro a tempo indeterminato che accompagnerà la fusione, il coordinamento delle risorse già presenti nelle due società permetterà di meglio ottimizzarne la produttività, diminuendo tra l'altro d ricorso a servizi di terzi. Nel lungo termine, c'è da attendersi che tale unificazione delle funzioni aziendali permetta una gestione virtuosa dei turn-over, e quindi una diminuzione dell'incidenza del costo de! lavoro sui ricavi aziendali che costituisce una variabile critica dei conto economico di queste società.

L'integrazione gestionale permetterà inoltre di diffondere alcuni essenziali strumenti gestionali che finora erano applicati ad una sola delle realtà azíendali, quale ad esempio il sistema di qualità.

E' altrettanto evidente che le particolari professìonalità che costituiscono patrimonio personale di alcuni potranno essere valorizzate:

- continuità nel rapporto di lavoro: il lavoratore subordinato conserva tutti i diritti inerenti al rapporto al rapporto dì lavoro sussistenti al momento dell'operazione (es: anzianità aziendale, trattamenti retributivi personalizzati, orario di lavoro, istituti scaturenti dal contratto individuale di lavoro, ...);

- la società incorporante (Cervino) assumerà i diritti e gli obblighi della società incorporata (Cime Bianche), proseguendo in tutti i suoi rapporti di lavoro, anteriorì alla fusione;

- la società incorporante (Cervino) subentrerà nella responsabilità anche nei confronti dei diritti derivanti da rapporti preesistenti, vantati anche da lavoratori cessati prima dell'operazione di fusione;

- la società incorporante (Cervino) subentrerà nella partecipazione ai fondi di previdenza complementari e alle eventuali iniziative di assistenza sanitaria;

- vista la contiguità geografica delle due attuali sedi aziendali, si ritiene che eventuali trasferimenti della sede di lavoro legati al processo di riorganizzazione aziendale o al trasferimento in diversi settori aziendali non comporteranno disagi degni di nota.

Quanto sopra esposto permette di affermare che, a seconda di come e in quale misura i futuri responsabili della società unica riterranno dì mettere a frutto le opportunità create dalla fusione, i benefici economici potranno essere fruttuosamente reimpiegati nei piani di sviluppo del comprensorio sciistico di Valtournenche-Breuil e, contemporanemente, le risorse umane e strumentali disponibili potranno essere valorizzate per mettere a disposizione della clientela un miglior servizio turistico.

Nel contesto creatosi, sarebbe oggettivamente difficile sostenere e motivare la decisione di NON procedere alla fusione tra le due società.

Riguardo agli adempimenti societari connessi al processo di fusione, si segnala che essi sono stati formalmente avviati con le sedute dei Consigli di amministrazione di Cervino e di Cime Bianche che hanno deliberato di approvare le linee generali della fusione (che sarà attuata mediante incorporazione della seconda nella prima), di procedere pertanto alla redazione di un progetto di fusione e, in tale contesto, di provvedere a inoltrare ístanza al Tribunale di Aosta affinché nomini l'esperto incaricato di esprimersi sulla congruità del rapporto di concambio delle azioni delle due società, in pratica di quante nuove azioni Cervino spetteranno agli attuali azionisti di Cime Bianche, che diventeranno quindi azionisti Cervino.

Seguiranno quindi tutte le procedure e gli atti previsti dalla normativa civílistica e, salvo imprevisti, si prevede che l'atto di fusione possa essere formalizzato entro il mese di marzo 2012, con effetto civilistico a decorrere dal mese di maggio 2012. L'effetto ai fini del bilancio e fiscali potrà invece essere retrodatato al l° giugno 2011.

Resta aperta la scelta della denominazione da dare alla società una volta unificata.

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