Da sinistra l'autore di questo blog, il direttore di Valfidi Roberto Ploner e il Presidente Andrea Leonardi |
Anche la versione cartacea (pubblicata la scorsa settimana dal Corriere della valle) del programma «Grandangolo: incontro con le Professioni della Valle d'Aosta» sbarca sul web. Il programma è realizzato “in partnership” con il Consorzio Valfidi che ha al suo interno una sezione dedicata ai professionisti. Abbiamo approfondito il tema con il presidente di Valfidi Andrea Leonardi e il direttore Roberto Ploner.
Prima di tutto illustriamo la relazione tra Valfidi e il mondo delle professioni?
LEONARDI: Noi condividiamo con le professioni tutto ciò che di moderno c'è. In altre parole ci si muove in una dinamica differente. Nella concezione europea i professionisti sono oggi equiparati a micro e piccole imprese e dunque come tali hanno bisogno di una nuova dinamicità sul territorio, di nuovi aspetti organizzativi. Questi aspetti ovviamente contemplano fasi di investimento e di miglioramento della propria organizzazione interna. Non basta più avere un semplice impiegato, ma necessitano mezzi e spesso Valfidi aiuta i professionisti nella riorganizzazione dei propri studi o nella fase di “start up”.
Che cosa vi aspettate da un programma che affronta il tema delle professioni?
LEONARDI: Parlerei prima di tutto da radioascoltatore. E mi attenderei che ci fosse una presentazione dei nuovi aspetti professionali. Oggi sono sorte molte professioni nuove che magari ai più sfuggono sebbene le abbiano accettate normalmente nella propria attività socio-economica. Grandangolo permetterà perciò di fare un volo su questo nuovo mondo così che sarà possibile scoprire risorse per gli imprenditori provenienti proprio dal mondo delle professioni.
Come si sta concludendo il 2012 di Valfidi? Quali sono i numeri del Consorzio?
PLONER: Nonostante la congiuntura economica sfavorevole che ha colpito anche la nostra regione possiamo dire che siamo moderatamente soddisfatti. Di fatto stiamo replicando i numeri che avevamo lo scorso anno. Proprio la scorsa settimana abbiamo approvato il bilancio semestrale al 30 di giugno che dimostra che il nostro Confidi è in salute. I nostri soci sono aumentati e hanno superato i 3100. Un patrimonio che si consolida anno dopo anno e sfiora i 14 milioni e “stock” di garanzia pari a 88 milioni che di fatto supporta circa 200 milioni di fidi erogati dalle banche e dalle società di “leasing”. Nonostante, come già detto, ci sia una riduzione di richiesta di credito complessivamente. Valfidi comunque è sempre pronta a sostenere le imprese e le richieste dei nuovi soci. Anche il risultato di periodo è positivo nonostante siano effettuati tutti i previsti accantonamenti a presidio del rischio del credito deteriorato che di fatto dal nostro punto di vista è in aumento però per ora in misura ancora contenuta.
Con la fine dell'anno ci saranno importanti novità legislative. Può spiegarci che cosa accadrà?
PLONER: Di fatto questa nuova normativa la aspettavamo da diversi mesi. Banca d'Italia ha chiuso una consultazione sulle disposizioni di vigilanza degli intermediari già in primavera. Siamo in attesa della normativa definitiva. In sostanza questa normativa prevede una classificazione dei Confidi in due categorie ben diverse. Una prima, di cui fa parte anche Valfidi, comprenderà i Confidi intermediari finanziari vigilati da Banca d'Italia che potranno svolgere, oltre alla tradizionale attività di garanzia verso le banche per la concessione di crediti, anche la prestazione di garanzia a favore dell'amministrazione dello Stato per il rimborso delle imposte, la gestione di fondi e contributi pubblici. Ed una seconda categoria chiamata confidi minori che avrà invece un'attività molto più limitata. Le garanzie dei confidi vigilati avranno un peso superiore alle altre e questo dovrebbe riflettersi a beneficio delle imprese in maggior credito e minori costi. A livello normativo anche in Valle ci saranno delle novità nel 2013. Infatti andrà a regime la legge 21 del 2011 la quale prevede che soltanto i confidi intermediari vigilati potranno gestire ed erogare contributi a far data dal 2013.
L'ipotesi di fusione con il Confidi Commercio e Servizi CTS sembra definitivamente sfumata, ma Valfidi ha comunque dimostrato di poter camminare sulle sue gambe...
LEONARDI: Il nostro intendimento va soltanto diretto alle imprese. Attraverso un Confidi più forte si otterranno migliori vantaggi per i nostri soci e, dunque, per le imprese che operano sul territorio. Il nostro sguardo allo stato attuale delle cose è mirato sul territorio della Regione Valle d'Aosta. L'entusiasmo dei numeri testimonia tutto sommato che noi possiamo continuare a lavorare, possiamo anche sorreggerci sulle nostre gambe, ma la domanda è: effettivamente questa nostra posizione è quella più utile al servizio delle imprese oppure ottenendo un'attività consortile più forte potremmo rendere maggiori vantaggi? Dunque noi ci siamo sempre dichiarati propensi ad una fusione indipendentemente da Cts, ad un rafforzamento della base associativa perché da questa ne derivi un maggior vantaggio.
La Regione da tempo sostiene la necessità di un unico Confidi...
LEONARDI: La Regione Valle d'Aosta che ci sostiene anche con la corresponsione di contributi in conto interessi, ha sostenuto le imprese con una serie di provvidenze regionali ad ampio respiro, identifica nell'attività consortile di garanzia fidi lo strumento necessario per discutere con maggiore forza con gli istituti di credito e ottenere il maggior vantaggio possibile da questa trattativa. La Regione è in piena ragione nel pensare che da un Consorzio unico questa forza contrattuale aumenti in modo sostanziale.
Dall’osservatorio di Valfidi come giudicate lo stato di salute dell'economia regionale?
PLONER: La nostra attività si rivolge principalmente alle piccole e micro imprese: artigiani, commercianti e società di servizi. E queste mostrano evidenti segni di difficoltà. In particolare a reperire liquidità a causa dell'allungamento dell'incasso dei crediti, all'incertezza di incasso dei crediti, soprattutto tra privati e privati, mentre, per fortuna, nella nostra regione, i tempi della pubblica amministrazione sono ancora assolutamente accettabili. E' poi parso evidente nel mondo bancario il restringimento delle maglie del credito. Maggior selezione nella concessione del credito, maggiore richiesta di garanzie che sono stati proprio i confidi a dover fornire. Lo stesso costo del credito incide in modo sensibile sui conti economici delle singole aziende. Analizzando poi i settori è chiaro che quello dell'edilizia sta pagando pesantemente lo stallo del mercato immobiliare. Dal punto di vista del commercio c'è un “turnover” delle attività, soprattutto quelle aperte di recente chiudono, vengono cedute. Le difficoltà ci sono, non possiamo dire che la Valle d'Aosta sia rimasta indenne da questo scenario nazionale e internazionale. Bisogna trovare i modi per riuscire a sostenere queste attività e comunque a portare avanti le singole aziende.
Avete messo in campo degli strumenti nuovi per aiutare le imprese?
PLONER: Personalmente credo che sia difficile trovare il modo o il sistema o il prodotto che possa risolvere il problema. Dal nostro punto di vista ci siamo focalizzati su due aspetti. Il primo è di tipo culturale: le aziende anche se piccole devono dare più attenzione all'aspetto finanziario, come ad esempio l'incasso dei crediti, e su questo fronte cerchiamo di dare un supporto. Il secondo consiste nel calibrare gli affidamenti in modo corretto.
Una novità da annunciare in esclusiva?
LEONARDI: C'è un complesso di iniziative che stiamo studiando. Dovremmo uscire con un “budget” pubblicitario utile per dare gambe ad una serie di iniziative con cui spiegare all'imprenditorialità locale che esiste nella nostra struttura un servizio di consulenza mirato al miglioramento delle condizioni di imprenditorialità che sono sì connesse all'accesso al credito ma anche ad una visione più generale degli aspetti gestionali.
Un valore da recuperare in questa nostra società sempre più sfilacciata…
LEONARDI: E' proprio l'imprenditorialità unita ad un più forte grado di coesione tra gli imprenditori stessi che mirino in qualche modo a riorganizzare le proprie attività singole e a coordinarle con quelli degli altri affinché la nostra valdostanità possa essere portata al di fuori dei confini regionali.
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