Adelaide Sonatore |
L’Identikit
Iscritti totali e trend dell’ultimo triennio: 12
Composizione direttivo: Presidente: Monica Savio. Consiglieri: Germano Dionisi, Antonella Poliani, Adelaide Sonatore e Giuseppe Villani
Mail: monica-savio@libero.it
Sito internet: www.aifonline.it
Quali sono le principali
problematiche a livello regionale e nazionale?
L’associazione
raccoglie colo che si occupano professionalmente di formazione e quindi gli
esperti dei processi di apprendimento degli adulti. Una definizione unitaria
dietro alla quale però ci sono molte sfaccettature del professionista in quanto
ci si trova a lavorare in contesti diversi. Dalle imprese alle pubbliche
amministrazioni, ai Centri di formazione professionali alle aziende sanitarie e
così via. Ciascuno di questi contesti ha delle sue problematiche specifiche. Il
centro dell’interesse è l’apprendimento degli adulti, un tema che è stato
rilanciato nell’ultimo decennio dall’Unione europea in particolare in quanto si
dà sempre più importanza a quello che viene definito il life on learning, cioè l’apprendimento
lungo tutto l’arco della vita, non più concentrato nelle fasi iniziali come
avveniva molti anni fa che accompagna la vita delle persone ed in particolare
quella lavorativa.
Esistono possibilità di
lavoro in Valle d’Aosta oppure il settore è saturo?
La situazione di quest’ultimo
periodo è fortemente determinata dalla crisi. La formazione purtroppo è stata
una delle prime voci che ha subito dei tagli. Sia a livello nazionale che
regionale abbiamo trovato delle grandi limitazioni. I nostri colleghi di altre
regioni ne hanno risentito prima di noi, ma poi quest’onda è arrivata anche in
Valle d’Aosta. Di conseguenza le occasioni di lavoro non sono aumentate negli
ultimi anni, il lavorio è diventato un po’ più instabile dal punto di vista
della durata. Continuano ad essere occasioni di occupazione però per lo più
sono di breve durata e, soprattutto, chi ha in mente un lavoro a tempo
indeterminato ha molte difficoltà a collocarsi in questa area. Molti dei nostri
formatori lavorano anche in altre regioni per potere da un lato per mantenere
una ricchezza della loro attività professionale - con un beneficio indiretto
alla crescita professionale - e dall’altro anche per una carenza di opportunità
che riscontriamo nella nostra regione.
Esistono nuovi sbocchi
professionali?
Questi in parte
risentono della crisi, ma è anche vero che contemporaneamente si aprono delle piste
nuove. Ad esempio rispetto ad una progettazione più attenta che parta anche
dall’analisi dei fabbisogni delle imprese sia pubbliche che private sicuramente
c’è la possibilità di intervenire professionalmente come formatori in maniera
più marcata. C’è poi tutto il settore dell’e-learning, cioè della formazione a
distanza, che richiede alcune figure di base, i tutor dell’e-learning, ma anche
esperti di progettazione di piattaforme di formazione a distanza o di
formazione mista. Su questo versante ci sono novità. Si sta sviluppando un
approccio maggiormente partecipativo ad alcune tematiche legate alla valutazione
di servizi pubblici. Le amministrazioni pubbliche
stanno mettendo in piedi servizi che vedono la figura del formatore intervenire
proprio come facilitatore nella progettazione di questi momenti di
partecipazione dei cittadini alle scelte o alla valutazione dei servizi. Questo
è un ambito particolarmente nuovo che va messo in evidenza in quanto naturalmente necessita di formatori particolarmente
attenti e capaci per la loro complessità.
Quali sono le iniziative
di formazione realizzate nel 2012 e in programma nel 2013?
Tutti gli anni abbiamo
un ventaglio di iniziative piuttosto ampio. L’anno scorso abbiamo proposto
cinque iniziative diverse tra di loro. Una che riproporremo anche quest’anno
sul rapporto tra cinema e formazione. Ogni anno affrontiamo questo tema da un’angolatura
diversa. Nel 2013 il tema centrale sarà il lavoro e proporremo una tavola
rotonda tra formatori. In programma ci sono anche alcuni appuntamenti sotto la
forma di comunità di formatori che mettono a disposizione di tutti alcuni
progetti su cui hanno lavorato per condividerli sia dal punto di vista della
progettazione che della difficoltà, delle implicazioni, delle linee di sviluppo,
della collaborazione associativa che si può sviluppare. Lo scorso anno abbiamo
anche lavorato molto sul tema della facilitazione, in parte collegato ai
dispositivi partecipativi di cui ho detto prima. Abbiamo anche lavorato in collaborazione
con l’azienda Usl e con l’Assessorato alla Sanità e Politiche sociali per
facilitare la relazione con le famiglie, avendo in aula con noi persone che
operavano in ambito ospedaliero piuttosto che sul territorio o nella formazione.
Consigli per chi si vuole avvicinare alla
professione?
Prima di tutto di
scegliere un percorso solido che affianchi e integri una buona preparazione di
tipo universitario con una formazione sul campo. La nostra è una professione
difficile da spiegare nel dettaglio per via delle tante sfaccettature e campi
di applicazione. E’ perciò bene il prima possibile comprendere che cosa accade concretamente
nel mondo del lavoro. Ci sono vari percorsi che le università offrono che
afferiscono a diverse classi di laurea – dalla formazione alla formazione
adulti, in ambito psicologico, sociologico – ma possono pure esserci percorsi
per chi pensa di lavorare più nel campo dei fondi strutturali europei che vanno
nella direzione delle relazioni internazionali o ancora altri ambiti. Occorre
perciò formarsi in maniera molto approfondita.
Un giudizio sulla
riforma degli Ordini? Che cosa ha senso fare e che cosa no?
La nostra associazione
ha seguito più da vicino la nuova regolamentazione delle professioni non
ordinistiche che ha visto proprio recentemente la luce. C’è una legge del
gennaio 2013 che valorizza tutte le professioni non organizzate e che di fatto
hanno iniziato a regolamentarsi su propria responsabilità attraverso le
associazioni sia per valorizzare le competenze dei propri iscritti che per
tutelare chi a loro si rivolge. La nostra
associazione già negli anni ha predisposto un dispositivo di certificazione dei
formatori che attualmente è ancora in vigore. Ora questa nuova normativa che sottolinea
l’importanza delle associazioni darà ancora vigore a questo processo. La nostra
associazioni è attualmente impegnata per capire come muoversi in quanto si
tratta di farsi inserire all’interno di elenchi ministeriali anche ai fini di
consultazioni riguardanti formazione e formatori e informerà poi tutti i suoi
soci sull’evoluzione nella pratica di questa novità legislativa.
Qual è il rapporto con
il mondo delle imprese e del credito?
Spesso le imprese sono
nostre committenti. Lavoriamo o come formatori interni se le imprese hanno un
settore dedicato o come consulenti esterni. Constatiamo però – sono dati dell’Isfol,
l’Istituto superiore della formazione - che negli anni gli investimenti in
formazione a livello italiano anche a causa della crisi sono stati particolarmente
limitati. Si sono ulteriormente ridotti
e l’Italia già non brillava in confronto alla media europea. Altri Paesi invece
hanno investito puntando sulla formazione come spinta per l’innovazione e lo
sviluppo. Con il mondo del credito invece non abbiamo un rapporto particolare
per favorire la relazione con i nostri soci sia libero professionisti che
dipendenti. Potrebbe essere un canale da esplorare nel futuro.
Un valore da recuperare
in questa nostra società sempre più sfilacciata…
Direi il lavoro.
Formazione e lavoro come momenti che integrino e portino un po’ a sintesi i valori
della persona e delle organizzazioni. Questa contrapposizione tra
organizzazioni e persone che vi lavorano è quello che è emerso in questo
periodo di crisi così particolare, mentre la formazione è una di quelle leve
che può consentire di dare spazio ai i valori della persona in quanto il lavoro
di fatto è un modo per esprimersi, per sviluppare la propria identità professionale
oltre che personale, per riconoscersi insieme a gruppi di altre persone che
condividono con noi il momento del lavoro. Sicuramente anche tutte le
iniziative che in questi ultimi periodi sono portate avanti per ragionare sul
tema del lavoro possono ridare valore ad una sfera molto importante della nostra
vita.
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