8 aprile 2013

Laura Agostino (#Avipresse): «#BobineTv sogna il satellite»

Intervista a Laura Agostino, titolare di Avipresse. 
Laura Agostino


Come nasce Avi Presse?
Avipresse nasce nel 1986. Era la società che aveva fatto nascere La Vallée Notizie. Poi ci sono state una serie di passaggi e io sono subentrata acquistandone il 50% nel 1989 e a partire dal 1991 la compagine attuale conduce e porta avanti l’agenzia.

Voi operate in cinque settori: l'informazione giornalistica, le pubbliche relazioni e l'organizzazione eventi, la produzione e post-produzione audiovisiva, l'editoria e la multimedialità. Si tratta di mondi che in più di 25 anni sono profondamente mutati…
Bisogna spiegare perché all’interno di un’agenzia ci sono tutti questi mondi che chiaramente non sono nati tutti assieme in quanto eravamo partiti come agenzia di stampa e il resto si è aggiunto progressivamente. In realtà l’esigenza del mercato più che nostra era di riuscire ad avere un’offerta articolata e complessiva per far sì che un messaggio potesse partire dal mittente e arrivare al destinatario attraverso un ponte creato possibilmente da un unico interlocutore. E’ questa l’origine della moltiplicazione dei servizi e delle funzioni espletate da Avipresse, molto, molto cambiate nel corso di questi 25 anni. Quando io ho i ragazzi nuovi appena entrati in azienda che trovano assolutamente scontato per esempio il fatto di riuscire  realizzare un reportage e poi avere sul loro computer su una videata l’intervista in audio e video e sull’altra il testo di word nel quale scrivere una sceneggiatura o trascrivere gli elementi non possono non ricordarmi che per noi non era così. Dieci anni fa lo facevamo davanti ad un videoregistratore facendo andare indietro e avanti un nastro, prima ancora lo si faceva ad intuito in quanto le apparecchiature erano talmente complesse, talmente ingombranti che bisognava spostarsi fisicamente dalla redazione alla regia per poterlo fare. E poi il cambiamento epocale, anche nel nostro settore, è stato quello del mondo del web che ha cambiato moltissimo il nostro lavoro, il nostro modo di approcciarci alla nostra utenza sia essa di committenti o di destinatari di informazione.

Quali sono oggi le maggiori difficoltà nell’operare in simili settori?
La maggiore difficoltà di partenza è di operare in Valle d’Aosta. C’è il grosso vantaggio di essere una regione piccola e bellissima e che io amo molto, ma dal punto di vista geografico la morfologia è molto spezzettata. Riuscire a raggiungere un punto e un altro per seguire gli eventi è particolarmente complicato. L’altro aspetto di difficoltà è la costante implementazione della tecnologia che progredisce ad una velocità davvero notevole. Per essere sempre al passo con i tempi occorre stare dietro a questa corsa e richiede degli investimenti importanti.

 Nel 2010 avete lanciato Bobine Tv. Vuole parlarcene?
Bobine Tv è nata dal presupposto di voler sfruttare l’immensa banca immagini che avevamo creato nel corso di 25 anni di attività. Abbiamo girati importanti, ne abbiamo tanti cerchiamo di sfruttarli su un media. In realtà questa base di partenza è stata completamente disattesa perché su Bobine continuiamo a proporre realizzazioni di nuova produzione. Noi abbiamo quasi mai messo mano all’archivio e, quindi, è un’emittente che fin dal  suo esordio vuole – magari non ci è ancora riuscita del tutto, ci riuscirà di più con gli anni – portare la Valle d’Aosta nel mondo e il mondo in Valle d’Aosta. Noi non abbiamo mai guardato ad un pubblico esclusivamente regionale, ma - nel nostro piccolo – al mondo intero. E devo dire che i risultati di audience ci hanno dato ragione perché - più la Valle d’Aosta, molto l’Italia per circa il 10% il resto del mondo – ci guardano un po’ dappertutto.

Voi fornite anche immagini valdostane a network nazionali. Una bella responsabilità…
Noi forniamo due tipi di servizi. Quello semplicemente delle immagini, quindi come service per emittenti che hanno esigenze di effettuare delle riprese in Valle oppure con alcune emittenti, ad esempio Tv 2000, svolgiamo un servizio completo di informazione giornalistica, un ‘esigenza sviluppata con la nascita del format “nel cuore dei giorni”.

Qual è il lavoro del quale andate più orgogliosi?
Difficile da dire. Perché io tendo a dimenticare i lavori una volta che sono conclusi. Di conseguenza forse la cosa di cui sono più orgogliosa è che dopo 25 anni siamo ancora qua. Siamo proiettati già verso il prossimo lavoro in quanto non hai tempo di guardare quanto fatto o al massimo lo fai per cogliere gli errori da non ripetere. Non c’è tempo per crogiolarsi o per piangersi addosso.

La mia impressione è che il settore della comunicazione in Valle sia particolarmente saturo. Voi che cosa ne pensate?
Secondo me più informazione c’è e meglio è. Non è un problema di quantità, non è un problema di saturazione in quanto alla fine l’utenza ha modo di scegliere qual è l’ informazione che vuole continuare a seguire e ricevere. L’importante è che ci sia informazione perché l’informazione è democrazia. Il fenomeno esplodente dell’ultimo periodo è quello dell’informazione fatta dalla gente, ad esempio in Valle d’Aosta i social network. Facebook o twitter sono diventati fonti di informazione fatta direttamente dalla gente. Un fenomeno collegato anche al particolare momento elettorale che interessa la nostra regione con il doppio appuntamento politiche-regionali. Però mi viene anche da chiedermi se non sia un segnale nei confronti del quale noi giornalisti non dovremmo riflettere. Cosa significa? E’ una carenza da parte nostra o semplicemente una diversa presa di coscienza da parte del cittadino del proprio ruolo attivo nell’informazione?

Una novità da annunciare in esclusiva a ImpresaVda…
Nell’ultimo periodo Bobinetv si è politicovaldostanizzata, cioè è stata fatta la scelta, in precedenza scartata, di realizzare delle tribune elettorali. Lo abbiamo fatto per le Politiche lo rifaremo per le regionali e poi vedremo se ci saranno di nuovo le Politiche.

Un sogno imprenditoriale da realizzare…
Dal punto di vista tecnologico il satellite. Per il momento abbiamo fatto un piccolissimo passo cioè trasmettere da studio via satellite anche perché ci sono dei problemi notevoli in Valle d’Aosta sulla diffusione del segnale web.  Ci sono momenti nei quali non riesci a trasmettere se hai bisogno di determinate portanti in quanto c’è un imbuto nella strozzatura del quale si casca inevitabilmente. E più c’è affollamento e più ci caschi. Andare sul satellite è perciò l’unica possibilità. Mi piacerebbe riuscire a trasmettere via satellite e perdere l’ultimo vincolo di ancoraggio a terra che ancora abbiamo.

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