11 dicembre 2014

Leo Vuillermoz (#Monrail): una #monorotaia amica dell'ambiente per #vigne, #cantieri e villette #vip

Leo Vuillermoz
Intervista a Leo Vuillermoz, della Monrail di Hone.

Di cosa si occupa la sua azienda?
Il nostro prodotto è nato per l’utilizzo nei vigneti poi piano piano l’abbiamo trasformata per uso residenziale

Si tratta di una monorotaia. Ma cosa fa la monorotaia?
E’ come se fosse una cremagliera dove è installato un trattorino che si arrampica lungo di essa e dietro ci sono dei carrelli utilizzati per trasportare uva o concimi.

Insomma con un impatto minimo questa vostra installazione porta materiali dove non si potrebbe andare con nessun mezzo.
Esattamente.

Se ho capito bene è iniziato tutto per un’esigenza personale?
Nel 2003 volevamo utilizzarla nel nostro alpeggio per collegare i due tramuti, da quello più basso a quello più alto. Abbiamo iniziato a cercare di capire dove si poteva trovare una macchina che rispondesse a queste esigenze, siamo così capitati in Svizzera dove abbiamo trovato un artigiano molto anziano che realizzava una simile macchina. Lui non era interessato a venire in Italia vista l’età e allora ci ha proposto di venderci l’attività e di venirci ad insegnare il mestiere. E così è nato tutto.

Dal mercato locale vi siete poi allargati al mercato nazionale e a quello estero. Come è stato possibile?
E’ partito tutto in maniera molto casuale. I vigneto del parco delle Cinque Terre sono venuti in visita in Bassa Valle e hanno visto che avevamo queste macchine nei vigneti e abbiamo iniziato a produrre per loro. E’ chiaro che si è trattata di una vetrina internazionale e attraverso il passa parola è partito un po’ tutto. E così abbiamo messo impianti un po’ in tutta Italia, in parecchi parchi, ad esempio quello del Cilento. E prossimamente ne realizzeremo alcuni in Calabria, in Sicilia.

Se ho capito bene è anche una soluzione per privati…
Qualcuno ci ha chiesto di realizzare degli impianti per delle villette e degli chalet in montagna dove non c’è la possibilità di far arrivare nessun tipo di trasporto e così ci siamo buttati in questa nuova avventura. Abbiamo quindi realizzato un trattore con trainante un motore elettrico, alimentato da batterie al litio, di conseguenza una tecnologia anche molto moderna. Le richieste in questo momento sono davvero tante.

Da un inizio fortemente caratterizzato dalla tradizione, questo artigiano in Svizzera, siete passati ad un prodotto di forte innovazione…
In questo momento abbiamo cantieri in Svizzera, nel canto Ticino, in quello dei Grigioni, ma pure nel vallese, nella zona dei vigneti abbiamo iniziato questa primavera a sostituire degli impianti molto vecchi, anche perché non c’è più nessuno che li sostituisce. Ultimamente poi riceviamo anche richieste per cantieri dove c’è la necessità di ristrutturare case o devono essere realizzate opere in cui il trasporto del materiale è complesso. Ad esempio abbiamo fatto recentemente un impianto in Sud Africa dove stanno costruendo la più grande centrale idroelettrica al mondo con un cantiere da circa 6000 operai. I nostri impianti sono utilizzati per il trasporto degli operai.

In quanti lavorate alla Monrail?
Mediamente siamo in 5, con l’indotto arriveremo a circa 10.

Quanto ci vuole per realizzare un impianto?
Dipende dalla complessità e dalla lunghezza. La posa è di circa 15-20 metri al giorno con una squadra di quattro persone.

L’impianto più lungo?
1750 metri per il Consorzio di Gressoney nella Valle dei Principi.

Come reperite i materiali con cui realizzate queste monorotaie?
Momentaneamente la meccanica la importiamo dal Giappone anche se ci stiamo attrezzando in questi ultimi tempi per produrre tutto tra Valle d’Aosta e Piemonte e credo che in Primavera saremo autosufficienti?

Come mai il Giappone?
Le monorotaie sono nate in Giappone all’incirca 50anni fa. Lo utilizzano in quanto si tratta di una modalità di trasporto molto leggero e si adatta meglio alla realtà sismica di quella nazione. Senza dimenticare che sulla meccanica i giapponesi sono sempre tra i migliori.

Una novità da annunciare per ImpresaVda come azienda?
Sicuramente la macchina con trazione ad energia pulita di cui parlavo prima. Sta avendo un grosso successo nelle zone residenziali - ad esempio Lago Maggiore, Lago di Como – in quanto non c’è emissione di nessun tipo di inquinamento.

Un sogno imprenditoriale da realizzare…

Vorrei poter utilizzare quest’ultima tecnologia anche su altre macchine ad uso agricolo, come il porter o l’Ape.

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