Il Presidente Adava Filippo Gerard |
Il saluto
di benvenuto di Giovanni Billia a nome del consigliere delegato del
Forte di Bard Marco Villani ha aperto i lavori dell’Assemblea Generale
Adava, convocata per il pomeriggio di ieri, giovedì 8 giugno, nella sala
Olivero (e in videoconferenza nella sala Archi Candidi).
Nel corso
della prima parte, riservata solo agli associati, sono stati presentati e
approvati all’unanimità il bilancio di esercizio al 31.12.2016 e il bilancio di
previsione 2017.. In seguito, il presidente degli albergatori valdostani Filippo
Gérard ha riassunto le principali attività portate avanti nel suo primo
anno alla guida dell’associazione.
Convegno
pubblico: “Turismo e lavoro ai tempi della sharing economy”
Terminato
il momento dell’assemblea a ‘porte chiuse’, il presidente Gérard ha introdotto
la seconda parte dei lavori, passando la parola al presidente della Regione Pierluigi
Marquis per il saluto istituzionale.In
seguito, è salito sul palco il giornalista de La Repubblica Riccardo
Staglianò, che ha presentato la conferenza dal titolo «Turismo e lavoro ai
tempi della sharing economy: Cosa si cela dietro lo storytelling di
Uber, Airbnb e Amazon?». Stagliano ha proposto un’interessante relazione sulla nascita e sullo
sviluppo dell’economia delle piattaforme, fornendo diversi spunti di
riflessione alla platea presente.
Partendo
dall’analisi dell’esito elettorale negli Usa, che ha sancito la vittoria di
Donald Trump, Staglianò ha esaminato la nascita, l’evoluzione del fenomeno
Airbnb, con le conseguenze sul mercato della ricettività turistica: «In
Texas, hanno stimato che la concorrenza di Airbnb abbia provocato una
diminuzione di fatturato per le strutture ricettive pari all’8-10 per cento:
una percentuale che per una struttura può rappresentare la differenza tra stare
in piedi o non riuscire ad andare avanti. Prendendo in considerazione la
situazione in Europa, i numeri non si discostano molto: recenti studi hanno
infatti stimato che la concorrenza del portale equivalga a una perdita di
fatturato che va dal 5 al 9 per cento. Perdita che si ripercuote di conseguenza
anche sui posti di lavoro».
Restando
in Europa, Staglianò ha ricordato come la Francia rappresenti il secondo
mercato al mondo per Airbnb, immediatamente seguita dall’Italia: «Giusto per
dare un’idea del fenomeno che stiamo esaminando, in tutta la Francia Airbnb
dà lavoro a 25 persone, contro i 200.000 dipendenti delle strutture ricettive:
un dato che diventa ancora più inquietante se pensiamo che le tasse pagate
dalla piattaforma ammontano a circa 84.000 euro a fronte dei 3.5 miliardi di
euro di fatturato».
Analizzando
i dati di Airbnb in Italia, dove a maggio 2017 gli alloggi in vendita su Airbnb
sono aumentati del 25,6 per cento con un incremento di 42.804 unità, si nota
come il 57 per cento degli inserzionisti gestisca più di un alloggio, mentre il
13 per cento di coloro che affittano più di una casa realizza oltre il 40 per
cento degli introiti totali.
Dopo aver
portato gli esempi della regolamentazione legislativa ad Amsterdam, Barcellona
e Parigi, Staglianò ha sottolineato come la sharing economy sia una
conseguenza diretta di un’economia depressa: «Inizialmente, alla base del
concetto di voler affittare una stanza, c’era la volontà della persone che lo
facevano di ‘arrotondare’, ovvero di avere una fonte di reddito che potesse
integrare uno stipendio e migliorare la loro situazione economica. Da qui poi
si è verificata l’evoluzione che ha portato all’utilizzo di questa piattaforma
in modo professionale».
Il
giornalista si è poi concentrato sulle conseguenze che l’evoluzione della
tecnologia porterà nel mercato del lavoro: «L’automazione mette a rischio il
57 per cento dei posti di lavoro e perlopiù di lavoratori appartenenti alla
classe media, che è quella che ha l’incidenza maggiore sull’economia e sul
mercato. Per fare un esempio, un’azienda tradizionale con un fatturato di 10
milioni di euro ha mediamente 47 dipendenti: per arrivare allo stesso
fatturato, Amazon ne impiega soltanto 15. Un’azienda cinese ha recentemente
licenziato 60 mila dipendenti, sostituiti da robot. Sono numeri che destano
grandi preoccupazioni: il futuro è ancora da scrivere e la politica giocherà un
ruolo fondamentale».
Staglianò si è
infine congedato con una frase pronunciata nel 1960 da Nobert Wiener, padre
della cibernetica contemporanea: «È perfettamente chiaro che l’automazione
produrrà una situazione di disoccupazione in confronto alla quale la
Depressione degli anni ’30 sembrerà una barzelletta». Una citazione che ha
lasciato ai presenti grandi spunti di riflessione.
Il
presidente Filippo Gérard ha colto l’occasione per presentare una
panoramica generale sulla realtà locale: «Questa relazione molto
interessante ci invita a tenere alta l’attenzione su questi temi: i numeri
relativi all’occupazione e ai fatturati ci inducono inevitabilmente a fare un
raffronto con quelli della nostra realtà. Secondo i dati forniti recentemente
dall’INPS, in Valle d’Aosta il settore turistico-ricettivo occupa quasi
4.500 persone, mentre da uno studio presentato dall’Osservatorio economico
e sociale della Valle d’Aosta curato dal dottor Dario Ceccarelli emerge che,
prendendo in considerazione anche la stagionalità, i contratti globalmente
attivati nel corso dell’anno sfiorano le 7.000 unità. Questi elementi ci
aiutano a comprendere il valore del nostro settore che non può essere
delocalizzato, né tantomeno automatizzato».
Disegno
di legge sull’attività di locazione per finalità turistiche
In
seguito, l’Assessore regionale al Turismo Claudio Restano ha anticipato
i contenuti di un disegno di legge in materia di locazione per finalità
turistiche di camere, appartamenti e case arredati su cui la sua struttura sta
lavorando. «Secondo
quanto proposto, l’attività di locazione per finalità turistiche potrà essere
esercitata in forma non imprenditoriale esclusivamente nel caso in cui sia
effettuata in modo occasionale e non abituale: nella medesima direzione sta
lavorando anche il Parlamento italiano proprio in questi giorni. Prima
dell’avvio dell’attività di locazione di ogni unità abitativa, il proprietario,
o il locatore, sarà tenuto a comunicare al Comune una serie di dati utili a
identificare l’oggetto della locazione, ivi compresi i periodi di attività.
Come previsto dal Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, il locatore
sarà inoltre tenuto a denunciare all’autorità di pubblica sicurezza le
generalità di ciascun ospite, il loro arrivo e la presenza. Per scopi
statistici, questi ultimi due dati dovranno essere comunicati anche all’Office
régional du Tourisme”, ha spiegato l’assessore Restano.
«La
novità più importante di questo disegno di legge è senza dubbio la parificazione
delle unità abitative oggetto di locazione per finalità turistiche alle
strutture turistico-ricettive per quanto concerne l’imposta di soggiorno: il
locatore sarà dunque obbligato a far pagare l’imposta di soggiorno ai propri
ospiti», ha aggiunto Restano. La novità
presentata dall’assessore competente è stata accolta molto favorevolmente dal
presidente Gérard: “Siamo particolarmente soddisfatti che l’assessore
Restano abbia scelto la nostra assemblea per la presentazione in anteprima di
questa proposta di legge che siamo certi regolamenterà in maniera positiva un
mercato ormai fuori controllo nell’interesse della nostra categoria, ma anche
degli utenti e degli stessi proprietari di appartamenti affittati ad uso
turistico”.
Borse di
Studio Adava
I lavori
dell’assemblea si sono chiusi con la consegna delle tradizionali Borse di
Studio appositamente istituite dall’ADAVA per i migliori studenti della
Fondazione per la formazione professionale turistica di Châtillon. I
premiati, accompagnati dalla direttrice dell’Istituto Nora Martinet,
sono stati: Alexia Prato, Diego Obert, Giona Visetti, Stefania Cout e Didier
Novallet.
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