9 giugno 2017

Assemblea Generale #Adava: «Regolamentare un mercato fuori controllo»

Il Presidente Adava Filippo Gerard
Il saluto di benvenuto di Giovanni Billia a nome del consigliere delegato del Forte di Bard Marco Villani ha aperto i lavori dell’Assemblea Generale Adava, convocata per il pomeriggio di ieri, giovedì 8 giugno, nella sala Olivero (e in videoconferenza nella sala Archi Candidi).
Nel corso della prima parte, riservata solo agli associati, sono stati presentati e approvati all’unanimità il bilancio di esercizio al 31.12.2016 e il bilancio di previsione 2017.. In seguito, il presidente degli albergatori valdostani Filippo Gérard ha riassunto le principali attività portate avanti nel suo primo anno alla guida dell’associazione.

Convegno pubblico: “Turismo e lavoro ai tempi della sharing economy”
Terminato il momento dell’assemblea a ‘porte chiuse’, il presidente Gérard ha introdotto la seconda parte dei lavori, passando la parola al presidente della Regione Pierluigi Marquis per il saluto istituzionale.In seguito, è salito sul palco il giornalista de La Repubblica Riccardo Staglianò, che ha presentato la conferenza dal titolo «Turismo e lavoro ai tempi della sharing economy: Cosa si cela dietro lo storytelling di Uber, Airbnb e Amazon?». Stagliano ha proposto un’interessante relazione sulla nascita e sullo sviluppo dell’economia delle piattaforme, fornendo diversi spunti di riflessione alla platea presente.

Partendo dall’analisi dell’esito elettorale negli Usa, che ha sancito la vittoria di Donald Trump, Staglianò ha esaminato la nascita, l’evoluzione del fenomeno Airbnb, con le conseguenze sul mercato della ricettività turistica: «In Texas, hanno stimato che la concorrenza di Airbnb abbia provocato una diminuzione di fatturato per le strutture ricettive pari all’8-10 per cento: una percentuale che per una struttura può rappresentare la differenza tra stare in piedi o non riuscire ad andare avanti. Prendendo in considerazione la situazione in Europa, i numeri non si discostano molto: recenti studi hanno infatti stimato che la concorrenza del portale equivalga a una perdita di fatturato che va dal 5 al 9 per cento. Perdita che si ripercuote di conseguenza anche sui posti di lavoro».
Restando in Europa, Staglianò ha ricordato come la Francia rappresenti il secondo mercato al mondo per Airbnb, immediatamente seguita dall’Italia: «Giusto per dare un’idea del fenomeno che stiamo esaminando, in tutta la Francia Airbnb dà lavoro a 25 persone, contro i 200.000 dipendenti delle strutture ricettive: un dato che diventa ancora più inquietante se pensiamo che le tasse pagate dalla piattaforma ammontano a circa 84.000 euro a fronte dei 3.5 miliardi di euro di fatturato».
Analizzando i dati di Airbnb in Italia, dove a maggio 2017 gli alloggi in vendita su Airbnb sono aumentati del 25,6 per cento con un incremento di 42.804 unità, si nota come il 57 per cento degli inserzionisti gestisca più di un alloggio, mentre il 13 per cento di coloro che affittano più di una casa realizza oltre il 40 per cento degli introiti totali.
Dopo aver portato gli esempi della regolamentazione legislativa ad Amsterdam, Barcellona e Parigi, Staglianò ha sottolineato come la sharing economy sia una conseguenza diretta di un’economia depressa: «Inizialmente, alla base del concetto di voler affittare una stanza, c’era la volontà della persone che lo facevano di ‘arrotondare’, ovvero di avere una fonte di reddito che potesse integrare uno stipendio e migliorare la loro situazione economica. Da qui poi si è verificata l’evoluzione che ha portato all’utilizzo di questa piattaforma in modo professionale».
Il giornalista si è poi concentrato sulle conseguenze che l’evoluzione della tecnologia porterà nel mercato del lavoro: «L’automazione mette a rischio il 57 per cento dei posti di lavoro e perlopiù di lavoratori appartenenti alla classe media, che è quella che ha l’incidenza maggiore sull’economia e sul mercato. Per fare un esempio, un’azienda tradizionale con un fatturato di 10 milioni di euro ha mediamente 47 dipendenti: per arrivare allo stesso fatturato, Amazon ne impiega soltanto 15. Un’azienda cinese ha recentemente licenziato 60 mila dipendenti, sostituiti da robot. Sono numeri che destano grandi preoccupazioni: il futuro è ancora da scrivere e la politica giocherà un ruolo fondamentale».

Staglianò si è infine congedato con una frase pronunciata nel 1960 da Nobert Wiener, padre della cibernetica contemporanea: «È perfettamente chiaro che l’automazione produrrà una situazione di disoccupazione in confronto alla quale la Depressione degli anni ’30 sembrerà una barzelletta». Una citazione che ha lasciato ai presenti grandi spunti di riflessione.
Il presidente Filippo Gérard ha colto l’occasione per presentare una panoramica generale sulla realtà locale: «Questa relazione molto interessante ci invita a tenere alta l’attenzione su questi temi: i numeri relativi all’occupazione e ai fatturati ci inducono inevitabilmente a fare un raffronto con quelli della nostra realtà. Secondo i dati forniti recentemente dall’INPS, in Valle d’Aosta il settore turistico-ricettivo occupa quasi 4.500 persone, mentre da uno studio presentato dall’Osservatorio economico e sociale della Valle d’Aosta curato dal dottor Dario Ceccarelli emerge che, prendendo in considerazione anche la stagionalità, i contratti globalmente attivati nel corso dell’anno sfiorano le 7.000 unità. Questi elementi ci aiutano a comprendere il valore del nostro settore che non può essere delocalizzato, né tantomeno automatizzato».

Disegno di legge sull’attività di locazione per finalità turistiche
In seguito, l’Assessore regionale al Turismo Claudio Restano ha anticipato i contenuti di un disegno di legge in materia di locazione per finalità turistiche di camere, appartamenti e case arredati su cui la sua struttura sta lavorando. «Secondo quanto proposto, l’attività di locazione per finalità turistiche potrà essere esercitata in forma non imprenditoriale esclusivamente nel caso in cui sia effettuata in modo occasionale e non abituale: nella medesima direzione sta lavorando anche il Parlamento italiano proprio in questi giorni. Prima dell’avvio dell’attività di locazione di ogni unità abitativa, il proprietario, o il locatore, sarà tenuto a comunicare al Comune una serie di dati utili a identificare l’oggetto della locazione, ivi compresi i periodi di attività. Come previsto dal Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, il locatore sarà inoltre tenuto a denunciare all’autorità di pubblica sicurezza le generalità di ciascun ospite, il loro arrivo e la presenza. Per scopi statistici, questi ultimi due dati dovranno essere comunicati anche all’Office régional du Tourisme”, ha spiegato l’assessore Restano.
«La novità più importante di questo disegno di legge è senza dubbio la parificazione delle unità abitative oggetto di locazione per finalità turistiche alle strutture turistico-ricettive per quanto concerne l’imposta di soggiorno: il locatore sarà dunque obbligato a far pagare l’imposta di soggiorno ai propri ospiti», ha aggiunto RestanoLa novità presentata dall’assessore competente è stata accolta molto favorevolmente dal presidente Gérard: “Siamo particolarmente soddisfatti che l’assessore Restano abbia scelto la nostra assemblea per la presentazione in anteprima di questa proposta di legge che siamo certi regolamenterà in maniera positiva un mercato ormai fuori controllo nell’interesse della nostra categoria, ma anche degli utenti e degli stessi proprietari di appartamenti affittati ad uso turistico”.

Borse di Studio Adava
I lavori dell’assemblea si sono chiusi con la consegna delle tradizionali Borse di Studio appositamente istituite dall’ADAVA per i migliori studenti della Fondazione per la formazione professionale turistica di Châtillon. I premiati, accompagnati dalla direttrice dell’Istituto Nora Martinet, sono stati: Alexia Prato, Diego Obert, Giona Visetti, Stefania Cout e Didier Novallet.

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