L'Economista Massimo Lévêque ha presentato ieri pomeriggio, presso la sala conferenze dell'Università della Valle d'Aosta, il rapporto sull'economia Valdostana 2009. Una mole enorme di dati (cliccate qui per leggere il comunicato della giornata e il testo integrale del rapporto) da cui emerge come la crisi lungo tutto il 2008 e i primi mesi del 2009 si sia fatta sentire anche ai piedi del Monte Bianco. Qui invece trovate il mio post dell'anno scorso e i link del caso.
L'economista evidenzia però la presenza di «alcuni elementi confortanti riguardo alla tenuta del sistema locale».
Si tratta dei seguenti:
il quadro obiettivamente positivo dei tradizionali indicatori di “benessere” dell’economia locale (reddito e valore aggiunto pro-capite, reddito disponibile e patrimonio medio per famiglia, livello e composizione dei consumi, raccolta bancaria) che, seppur con differenziali decrescenti rispetto alla media nazionale ed alle aree di confronto, costituiscono un reale ed efficace ammortizzatore nei confronti della negativa congiuntura;
una situazione di quasi «piena occupazione» in cui si evidenziano più tensioni dal punto di vista
qualitativo (mismatch su posizioni a più alta qualificazione) che quantitativo, ove la domanda continua ad essere soddisfatta anche grazie al dinamismo della componente migratoria;
grazie al favorevole contesto istituzionale in cui agisce, è stato possibile per la Regione Valle d’Aosta adottare tempestivamente un pacchetto di misure «anti-crisi», destinate ad imprese e famiglie, con la duplice funzione di attenuare gli impatti della crisi e di assecondare, non appena si paleserà, la futura fase di ripresa.
In particolare:
per le imprese, sono state disposte misure a sostegno della liquidità, che consentono la sospensione per 12 mesi dei pagamenti delle rate dei mutui contratti con la Finaosta;
per le famiglie, sono state adottate misure volte a proteggere il potere d’acquisto (il reddito disponibile) quali, anche in questo caso, la sospensione per 12 mesi dei pagamenti delle rate dei mutui sulla casa contratti con la Finaosta e la riduzione del 30% di parte dei costi della bolletta energetica;
per i cittadini o i residenti in situazioni di disagio reddituale, sono stati previsti un bonus per il riscaldamento, l’esenzione di alcune tasse e tariffe locali, il versamento dei contributi volontari a disoccupati a meno di tre anni dal raggiungimento del diritto alla pensione, il sostegno ai versamenti dei contributi alla previdenza integrativa.
«Il superamento - scrive Lévêque - senza gravi conseguenze della attuale situazione di crisi dipenderà dunque – oltre che dalla rapidità con cui essa si evolverà a livello internazionale e nazionale – anche dalla capacità del locale sistema produttivo di intervenire, ove possibile, sui propri punti di debolezza e di cogliere, sapendone intravvedere i contorni, le nuove opportunità che la fase successiva alla crisi potrà offrire».
Tra le criticità su cui intervenire, possono essere richiamate:
- le diseconomie di dimensione, superabili non soltanto attraverso processi di aggregazione formali ma anche mediante la costituzione di “ reti” di imprese coordinate e funzionalmente collegate;
- la relativamente bassa propensione ad innovare, conseguenza anche, da un lato, di non sufficienti volumi di investimenti destinati alla R&S e, dall’altro, delle difficoltà che le imprese incontrano a reperire, in ambito locale, risorse con adeguata qualificazione in ambito tecnico-scientifico;
- anche in relazione con i due precedenti punti, un innalzamento generalizzato dei livelli di produttività e della qualità delle produzioni che, se si esclude il comparto energetico, al momento non pongono le imprese valdostane in posizione competitiva, soprattutto sui mercati esteri.
Tra le opportunità che possono essere intraviste si possono segnalare:
- il basso livello dei tassi di interesse reali che caratterizza l’attuale congiuntura, favorevole ad assecondare programmi di investimento;
- un’offerta di lavoro relativamente superiore a quella disponibile nelle fasi di crescita rapida, con positive conseguenze per le imprese sul fronte delle retribuzioni reali;
- le prospettive di ripartenza del settore automobilistico ed il possibile ruolo di player mondiale della FIAT, da sempre generatore di un indotto capace di interessare anche il tessuto di piccole imprese valdostane;
- le aspettative riposte dai più attenti osservatori in una ripresa centrata sullo sviluppo della cosiddetta «green economy» - legata alla valorizzazione delle risorse naturali e ambientali, delle energie rinnovabili, delle bio-produzioni, delle tipicità - nei confronti della quale le caratteristiche delle aree alpine e della Valle d’Aosta appaiono particolarmente compatibili e vocazionalmente appropriate.
Il crinale fra protesta e democrazia
9 mesi fa
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