9 novembre 2010

Cromo Esavalente alla Cogne: dove sta la Verità?

La faccenda del Cromo VI (o esavalente) rilevato all'interno dello stabilimento della Cogne Acciai Speciali di Aosta ci mostra nuovi scenari politici: il Pd che difende gli imprenditori e il Pdl che si occupa della salute dei lavoratori.

Anche se può essere curioso far rilevare questa apparente contraddizione, trattandosi di un problema di salute (si parla di una sostanza cancerogena) l'unico aspetto rilevante è comprendere dove si trovi la verità.

Alberto Zucchi (Pdl) sulla vicenda non sembra intenzionato a retrocedere e sostiene con forza le sue ragioni (leggi il suo blog). Ora spetta all'azienda offrire ulteriori elementi di sicurezza e mi piacerebbe che anche l'Arpa chiarisse meglio la sua posizione.

2 commenti:

Fabio Protasoni on 10 novembre 2010 alle ore 22:22 ha detto...

Caro Fabrizio,

la questione è più complessa di così. La posizione del PD è stata chiara: “...certamente noi siamo a favore di tutti i controlli necessari affinché la salute dei cittadini valdostani sia pienamente garantita. Questa attenzione riguarda non soltanto la Cogne, ma deve essere estesa anche ad ogni altra azienda operante in Valle e a qualsiasi scelta politica che incide sulla salute pubblica, dagli elettrodotti agli impianti di smaltimento dei rifiuti”. La scelta di Zucchi appare, a noi, strumentale e pregiudizialmente contro l'insediamento industriale della Cogne. Cosa si vuole veramente? Se esiste un problema di violazione delle leggi in materia ambientale da parte della Cogne perchè Zucchi non fà un semplice esposto alla magistratura invece che una querela a Donzel? Se invece non ha elementi certi perchè non si rischia di ingenerare un allarme ingiustificato per creare una sentimento ostile verso l'unico grande insediamento industriale della Valle da quale dipendono moltissimi posti di lavoro? Non si tratta di difendere l'impresa, a prescindere, ma di etica della responsabilità. Bisogna calcolare le conseguenze delle proprie posizioni e avere la serietà di fare delle proposte per risolvere i problemi. Siccome non pensiamo che Zucchi sia un superficiale pensiamo che abbia un obiettivo. Quello di creare le condizioni per mandare via la Cogne. Viste le dichiarazioni del passato non mi sembra una estrapolazione. Costringendo la Cogne ad andare via, magari un altro paese si tutela l'ambiente? Va bene inquinare, basta che non sia nel mio giardino. Noi pensiamo di no. Meglio non inquinare affatto. Ammesso che la Cogne ( e l'Arpa mi pare abbia smentito) rimanga qui e non inquini affatto. E vale per tutte le imprese e anche per il pubblico (vedi inceneritore sul quale il Pdl non ha battuto ciglio. E' utile discuterne il più possibile. grazie dello spunto.

Fabio Protasoni

ImpresaVda on 12 novembre 2010 alle ore 09:33 ha detto...

La risposta della Cogne:

Gentili colleghi, al fine di fornire una completa informazione rispetto alle dichiarazioni rilasciate nel corso della seduta del Consiglio Valle da esponenti del PDL e di FA, per conoscenza la Cogne Acciai Speciali precisa quanto segue:

Per una corretta interpretazione dei dati derivanti dalle attività di campionamento e di analisi delle acque sotterranee prelevate dallo stabilimento della Cogne Acciai Speciali, è opportuno operare una distinzione tra pozzi di captazione e piezometri.

I pozzi di captazione sono impianti destinati al prelievo di acque dalla falda per alimentare le reti di distribuzione dello stabilimento sia per uso industriale che per uso potabile. All’interno dell’area dello stabilimento della Cogne Acciai Speciali sono presenti 11 pozzi che pescano l’acqua ad una profondità variabile tra i 50 e i 60 metri. In particolare, per quel che riguarda l’uso potabile, mensilmente per confermare la potabilità dell’acqua vengono effettuate delle analisi su vari parametri, tra i quali il cromo. Dai rilievi della Cogne non si rileva la presenza di tale elemento.

I piezometri sono invece dei dispositivi finalizzati a rendere possibile il campionamento delle acque di falda. All’interno dello stabilimento della CAS, nel corso delle diverse campagne conoscitive ne sono stati realizzati alcune decine. La profondità di captazione si attesta di norma intorno ai 20/25 metri, ossia nella porzione più alta della falda, dalla quale non vi è alcun prelievo di acqua da parte dei pozzi di captazione. In passato, in alcuni di questi piezometri è stata rilevata la presenza di cromo esavalente e per tale ragione è stato avviato un monitoraggio continuo da parte dell’Arpa. Dai dati in possesso della Cogne, risulta che tali valori sono in progressiva diminuzione.

Per quel che riguarda gli investimenti della Cogne Acciai Speciali per ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera, si precisa che nell’ottobre del 2007 lo stabilimento ha ottenuto dalla Regione Valle d’Aosta l’Autorizzazione Integrata Ambientale-AIA. Nel corso dell’istruttoria preliminare la CAS aveva peraltro predisposto un piano di miglioramento articolato in due fasi e finalizzato al potenziamento dell’impianto di aspirazione e filtrazione dei fumi dell’acciaieria, per quanto già in regola con i limiti di legge. Tale piano è stato quindi inserito nell’autorizzazione suddetta.

A gennaio 2009 è stato completato il primo progetto con la messa in servizio del un nuovo gruppo filtrante.

Successivamente, la CAS ha dato avvio al secondo progetto finalizzato ad aumentare la capacità di aspirazione dell’impianto al servizio dell’acciaieria, mediante l’installazione di un ulteriore ventilatore con annesso camino. Tale impianto è entrato in funzione nel gennaio 2010.

Per entrambi i progetti del valore complessivo di 1 milione e 800 mila euro è stata presentata la richiesta di finanziamento del 30%, come previsto dalla legge regionale n. 6 del 2003.

Gli attuali campionamenti dimostrano che il valore delle emissioni è di circa 10 volte inferiore rispetto ai limiti fissati dalla normativa.

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web