15 novembre 2007

Barnava: con la Rgb più forti in Valle d'Aosta



Da 100 a 873 metri quadri. Da due a cinque dipendenti con una prospettiva 2007 di immediato raddoppio del fatturato. Sono questi gli obiettivi di Giuseppina Barnava fondatrice della Rgb di Nus (attualmente in società con Marco Tolis che segue soprattutto l’aspetto produttivo). L’azienda, presente dal 1992 come ditta individuale, e attiva nel settore della rigenerazione di nastri e cartucce per stampanti, a partire dal 2001, anno in cui è stata trasformata in snc, si è specializzata nella rigenerazione delle cartucce toner per stampanti laser utilizzando prodotti certificati Iso 9001-2000 e Iso 14000.

Ora con il 2007 apre una nuova fase di rilancio dell’attività aziendale e dal mese di febbraio ha inaugurato a Pont- Saint-Martin un nuovo stabilimento in un immobile di proprietà regionale.
«Già nel 2004 – spiega Barnava – avevamo fatto registrare una grossa crescita nei fatturati passando in un triennio da 110.000 euro a 400.000. E anche allora avevo pianificato lo spostamento dell’attività in un nuovo stabilimento. Purtroppo alcune gravi vicissitudini famigliari mi avevano costretto a rinviare i miei progetti e ad un biennio di fatturati in tono minore attestandomi sui 250.000 euro. Ora però si riparte con l’obiettivo già nel corso del 2007 di raddoppiare il fatturato dell’anno precedente e confido in un trend di assunzione proporzionale alla crescita dei ricavi. Da subito ci saranno due dipendenti, ma se il lavoro crescerà come penso faremo altre assunzioni».

La Rgb costruirà anche una rete commerciale per ampliare un parco clienti fatto di supermercati appartenenti a grandi catene, agenzie e filiali di compagnie di assicurazione, filiali di istituti di credito, studi professionali e aziende di vari settori quali servizi industria e commercio. Inoltre
presto ad Aosta sarà creato un centro di raccolta dei toner in modo da offrire un miglior servizio
alla clientela del capoluogo regionale. «Da sempre lavoriamo anche con amministrazioni pubbliche in tutta Italia, sia Comuni, Regioni ed Enti locali, Ministeri e altre strutture statali.
– precisa Barnava – Merito della qualità del nostro lavoro che nasce anche dalla nostra partnership con la società statunitense Static Control, il primo fornitore mondiale di materiali e componenti per la rigenerazione». Barnava è molto soddisfatta della disponibilità dimostrata
dalla pubblica amministrazione. «Ho trovato l’Assessore alle Attività produttive Leonardo La Torre particolarmente sensibile alle problematiche di chi fa impresa e la dimostrazione pratica è la rapida tempistica con cui ci è stato concesso lo stabilimento. Inoltre ho molto apprezzato anche l’operato dell’agenzia del Lavoro. I corsi da loro organizzati su come si avvia un’impresa sono stati molto utili». Ora però Barnava intende far crescere nella pubblica amministrazione regionale anche la sensibilità ambientale. «Attualmente – precisa Barnava– abbiamo molti clienti al di fuori del territorio regionale tanto da arrivare con i nostri prodotti addirittura fino all’Agenzia del territorio pugliese, mentre a livello regionale l’unico nostro cliente storico è la Presidenza del Consiglio. Sono convinta che si possa fare di più in questa direzione e presto avvieremo una campagna di promozione della nostra attività presso tutti gli enti pubblici, in particolare vorremmo proporci alle amministrazioni comunali».

A onor del vero va anche detto che l’utilizzo della rigenerazione non è ancora così diffuso neppure a livello nazionale. «Potrebbe diventarlo – osserva l’imprenditrice - se come già si fa negli Stati Uniti diventasse obbligatorio il “Gren Public Procurement”, cioè il fatto che i bandi di acquisto devono tenere conto di criteri ambientali come già avviene a livello europeo in Austria e in Germania. In Svezia e nei Paesi Bassi è una pratica raccomandata, mentre in Italia, Francia e Inghilterra è soltanto permessa». Del resto i vantaggi ambientali assicurati dalla rigenerazioni sono enormi. «Personalmente posso dire – sottolinea Barnava – di avere rigenerato lo stesso nastro per lo stesso cliente nell’arco di cinque anni 47 volte. Una cartuccia toner può essere rigenerata tre volte. In un anno rigeneriamo circa 6000 cartucce quindi vuol dire che 12.000 toner, considerati rifiuti speciali, non sono finiti nei cassonetti. I tempi dell’usa e getta sono finiti». Tuttavia Barnava ci tiene ad evidenziare che c’è rigenerazione e rigenerazione. «Ho notato che sta crescendo il fenomeno – conclude l’imprenditrice – della rigenerazione “porta a porta”. Un po’ sulla falsariga dell’arrotino. Un piccolo furgone con un po’ di attrezzature. Sono molto perplessa su questa tipologia di servizio in quanto prima di tutto non garantisce le adeguate precauzioni sanitarie ed inoltre in base alla nostra esperienza il test della cartuccia, come facciamo noi nel nostro stabilimento, va fatto sulla stampante specifica». (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 17 maggio 2007)

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