21 luglio 2008

Dalla parte del cittadino-contribuente

Ho proposto nelle scorse settimane ai lettori del Corriere della Valle un supplemento di otto pagine dal titolo «Dalla parte del cittadino», realizzato in collaborazione con i responsabili del Tavolo permanente tributario i quali attraverso queste otto pagine intendevano promuovere i primi mesi della loro attività. Sottopongo all'attenzione dei lettori del mio blog l'introduzione scritta dal professor Orlando Formica, uno degli ideatori del Tavolo. Chi fosse interessato agli articoli può richiedermeli via mail. Provvederò ad inviarveli in formato Pdf.

Il 14 luglio 2007 con il Forum tematico «La Giustizia Tributaria incontra il Paese reale: il Cittadino contribuente», che si è svolto ad Aosta, abbiamo gettato le fondamenta per la costruzione di un progetto volto ad «ascoltare» la Società Valdostana, nelle componenti economiche e sociali, attorno ad un tema fondamentale quale il rapporto con il sistema delle imposte. I tributi devono essere pagati dai cittadini «contribuenti» a fronte della ricchezza posseduta o prodotta e, questo, in relazione ai “servizi” che gli enti pubblici devono apprestare alla collettività stessa. L’incidenza, però, delle imposte non sempre può essere «sopportata»
dai soggetti passivi, a fronte del sistema impositivo vigente, non facilmente interpretabile e macchinoso, nonché da un peso sulle famiglie e sulle imprese, che talvolta può diventare veramente oneroso. Un peso tale da incidere negativamente sull’attività dell’imprese stesse, per le quali, di fatto, le imposte sono un costo da sopportare. Il Forum si è avvalso di autorevoli
interpreti della cultura fiscale regionale e nazionale. Da qui i contributi della dottoressa Marilinda Mineccia (vicepresidente della Sezione regionale dell’AMT), del dottor Giacomo Caliendo (allora presidente nazionale dell’AMT ed oggi autorevole senatore, sottosegretario al Ministero della Giustizia), del dottor Ennio Sepe (componente del Consiglio di presidenza della
Giustizia Tributaria). I loro contributi, uniti a quelli delle categorie economiche valdostane presenti, ci hanno fatto riflettere sulla necessità di dare vita in Valle d’Aosta ad una sede di «ascolto» delle categorie economiche e sociali e dello stesso cittadino. Ha preso corpo, da qui, l’iniziativa del «Tavolo Permanente Tributario» per il contribuente valdostano. A fronte di queste premesse, come giudici tributari, e, quindi, soggetti terzi tra ente impositore e cittadino contribuente, abbiamo voluto, con un’«esperienza pilota» in Europa, mettere attorno ad un «Tavolo» gli attori di questo meccanismo operativo. Abbiamo, infatti, avvertito non solo l’incomunicabilità e talvolta la contrapposizione tra le parti, ma la necessità di un «Ascolto» di «Persone ed Enti» che, nella sostanza, operativamente concorrono alla creazione della ricchezza del Paese, senza la quale verrebbero a mancare quelle risorse finanziarie che sono il substrato dell’operatività degli stessi enti pubblici (dallo Stato agli Enti locali).
Sulla carta poteva sembrare un progetto solo teorico e, quindi, senza risultati pratici, Abbiamo articolato l’iniziativa con un calendario di «audizioni» che si ricollegano alle categorie economiche e sociali, presenti sul territorio. Fino ad oggi abbiamo «ascoltato» le osservazioni dei contribuenti sui seguenti settori economici: Turismo, il 28 gennaio 2008; Edilizia privata, pubblica e casa, il 26 febbraio 2008; Agricoltura, zootecnia e viticoltura, il 27 marzo 2008;
Famiglia come soggetto economico e il Consumatore, il 30 aprile 2008. Immediatamente abbiamo percepito di aver fatto centro, perché la risposta, l’interesse e la partecipazione sono state consistenti ed al disopra delle nostre aspettative. Ne abbiamo tratto la convinzione che la Valle d’Aosta, con la sua autonomia, la sua cultura regionale e le sue profonde tradizioni,
ha saputo «costruire», negli anni, un tessuto economico sociale, vivo e vitale, capace, come nel nostro caso, di misurarsi su temi, apparentemente difficili, ma che nella sostanza si sono rivelati argomenti fondamentali che legano la questione fiscale all’operatività quotidiana dei nostri cittadini valdostani. Un secondo aspetto riguarda il contributo sostanziale che abbiamo raccolto dalle audizioni, che può trasformarsi in una raccolta di proposizioni preziose per lo stesso legislatore fiscale sia a livello di Parlamento nazionale, che degli Enti locali regionali.
Da un’incomunicabilità palese, spesso denunciata dal cittadino contribuente, raccolta dal Tavolo Permanente Tributario, riteniamo di aver individuato la formula per far dialogare le parti. Ecco che la funzione del Giudice Tributario, quale terzo nel contenzioso fiscale, assume una nuova dimensione attraverso un’Associazione (AMT), che accanto ad un ruolo corporativo e sindacale,
manifesta una dimensione di interlocutore sociale in una materia che è politica: nel senso che il cittadino va ascoltato nei suoi «bisogni», nelle sue «attese» e che nel nostro caso riguarda la salvaguardia dei propri beni, la difesa dei propri interessi, del lavoro, della produzione, del risparmio e degli investimenti. Un «Tavolo di confronto con i Cittadini», novità assoluta in campo nazionale (e forse in campo europeo), che potrà «essere clonato presto nelle altre regioni d’Italia», come previsto da Marco Bellinazzo, inviato speciale de Il Sole 24 Ore, in un articolo
il cui titolo è più che una premonizione «Aosta apripista sulla chiarezza delle leggi (in fatto di tributi ndr)», apparso sul numero del quotidiano di domenica 15 luglio 2007, e nel quel si annunciava di «… un laboratorio forum aperto ai professionisti e alle categorie economiche che in autunno si trasformerà in un tavolo permanente in grado di tenere vivi i contatti tra le istituzioni e il tessuto socio economico del territorio, con la mediazione “offerta dall’apparato giudiziario fiscale". Il format, – aveva concluso, allora, Bellinazzo – ideato da Formica, potrebbe essere esportato a livello nazionale…».

2 commenti:

Anonimo ha detto...

..forse non è il tema ma non riesco a capire perchè un proprietario di una casa a Roma,AD ESEMPIO,anche se residente e possidente a Milano,non ha diritto ad esprimere il suo voto amministrativo anche a Roma.Perchè un contribuente(in fondo pagando l'ici e altre ''gabelle''contribuisce all'amministrazione di quella città)non può scegliere chi amministrerà anche il denaro da lui versato?

ImpresaVda on 22 luglio 2008 alle ore 22:39 ha detto...

Il quesito è interessante. Lo girerò a chi di dovere.

 

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