9 ottobre 2008

Morandini (Piccola Industria): «Aggregazioni e alleanze sono il codice Pin del futuro di tante nostre aziende»

«Aggregazioni e alleanze sono il codice Pin del futuro di tante nostre aziende. In particolare per chi non può acquistare, ma neppure vuole vendere è la soluzione più intelligente». Giuseppe Morandini, Presidente della Piccola Industria di Confindustria, è stato il piatto forte del seminario (moderato da Andrea Milano, Direttore de L’Imprenditore) «Aggregazioni tra Imprese per accelerare lo sviluppo» organizzato dal Comitato Piccola Industria di Confindustria Valle d’Aosta, in collaborazione con il Comitato Piccola Industria di Confindustria
Canavese, svoltosi venerdì scorso (26 settembre ndr), presso la Sala Archi Candidi del Forte di Bard. Un intervento (qui potete leggere l'intervista a Morandini) che ha indubbiamente scosso gli imprenditori presenti raccomandando loro di fare attenzione al principale difetto dell’imprenditore «quello di farci possedere dalla quotidianità aziendale, mentre ogni tanto occorre fare quello che io chiamo l’esercizio di salute pubblica, cioè il pensare a come vi vedete in azienda fra 2-3 anni. E chiedervi soprattutto se vi vedete». Un esercizio che ha portato l’imprenditore friulano a dare il via ad un’azione di aggregazione grazie alla quale è riuscito ad assicurare un futuro alla sua azienda. Prima di Morandini era intervenuto Tiziano Ianni, Presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Canavese, che ha evidenziato da subito «la difficoltà di essere troppo piccoli rispetto alla globalizzazione, all’evoluzione dei mercati mondiali, alla sempre più agguerrita concorrenza ed all’attuale congiuntura economica e finanziaria». Federico Visconti, Preside della Facoltà di Scienze dell’Economia e gestione aziendale dell’Università della Valle d’Aosta, ha invece sottolineato come «per certi mestieri» le soglie si stiano alzando, senza dimenticare che spesso per alcune imprese «il mercato interno è giunto al capolinea». Di qui la necessità di sviluppare una cultura dell’aggregazione, ancora prima di individuare le formule con cui realizzarla. Il ruolo del credito per favorire l’integrazione è stato illustrato da Corrado Piazzalunga, Responsabile Regione Commerciale Ovest UniCredit Corporate Banking. «Il 2007 – ha spiegato Piazzalunga - ha confermato il trend italiano di ripresa delle fusioni e delle acquisizioni. Le operazioni sono salite da 685 del 2006 a 822. Il dato più significativo da rilevare è che non si tratta solo di operazioni di alto rango o aggregazioni puramente finanziarie, considerato che il 45% dei target è rappresentato da aziende che fatturano meno di 25 milioni di euro. Raggruppamento che vale il 58% se si sale fino alla soglia dei 130 milioni di euro». «In quest’ottica, UniCredit Corporate Banking – ha concluso Piazzalunga - si presenta al mercato offrendo alla PMI una serie completa di servizi ad elevato livello qualitativo. Sfruttando la vocazione internazionale del gruppo UniCredit, la cui rete è estesa in 22 paesi, UniCredit è in grado di assistere le PMI che cercano partner all’estero per creare joint venture e per individuare imprese, sia italiane che estere, come possibili target per operazioni di fusioni e acquisizioni». Di particolare interesse anche la testimonianza di Enrico Fini, di Obiettivo 50. L’associazione nasce nel 2004, a Milano, per volontà di una quarantina di Dirigenti Industriali over 50, che, scomparse molte delle grandi Imprese nelle quali hanno maturato la propria esperienza professionale ricoprendo ruoli di A.D., D.G., Direttori di Divisione, costituiscono l’Associazione per proporsi nel mondo delle PMI ed offrire alla Creatività dell’Imprenditore, in momenti di decisioni straordinarie, un “Metodo” collaudato di lavoro per: dare priorità, pianificare e tradurre in numeri gestionali. Una disponibilità su chiamata di cui potrebbero usufruire molte Pmi interessate ad avviare un processo di aggregazione. Ha concluso poi i lavori Paolo Musumeci, presidente della Piccola Industria della Valle d’Aosta. L’imprenditore ha voluto lanciare un messaggio di ottimismo. «Sempre di più ci troviamo di fronte ad aziende buone ad aziende cattive. Questo perché l’imprenditore che sa far bene il proprio lavoro riesce a fare utili anche in settori maturi. Magari le marginalità si riducono, ma è possibile raggiungere risultati positivi».
(Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 2 ottobre 2008)

1 commenti:

Millennium Bags on 9 ottobre 2008 alle ore 08:42 ha detto...

alleanze ed aperture al mercato. integrarsi a monte e a valle è ormai fondamentale. l'azienda deve essere aperta e flessibile.

buffi i dati unicredit sul 2007.
lo scenario è completamente cambiato. il 2007 è preistoria.

 

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