17 luglio 2009

ImpresaVda sale in cattedra: il caso Grivel (2)

Seconda parte della relazione scritta da Marisa Creton sull'azienda Grivel. La prima è stata messa on line ieri.

L’azienda e i suoi prodotti
La Grivel produce perlopiù attrezzature ed equipaggiamento per alpinismo. Ha ereditato dal suo padre fondatore la specializzazione nella lavorazione del ferro.
I suoi ramponi sono noti in tutto il mondo e con il passare degli anni l’azienda riesce a rendere questo prodotto sempre nuovo e affidabile. Le prime sicurezze che avevano a disposizione gli alpinisti sul ghiaccio erano le scarpe chiodate, poi si è arrivati al rampone che veniva costruito su misura. Più tardi si è arrivati al rampone regolabile in lunghezza e in seguito al rampone con due punte anteriori di Laurent Grivel. Per esigenze tecniche nasce il rampone a dodici punte per scalare le vette più alte del mondo. Viene introdotta la plastica come sistema di allacciamento, poi una speciale suola antizoccolo pro-attivo per evitare la formazione dello zoccolo di neve sotto i ramponi. La Grivel è un’azienda metalmeccanica, quindi la sua area specialistica è il saper lavorare il ferro, che ai tempi di Henry Grivel erano le rotaie dei treni smesse che venivano tagliate a fette e poi forgiate a mano, ora si usa una lega particolare al Nichel Cromo Molibdeno che garantisce l’affidabilità anche a basse temperature. Negli ultimi anni la Grivel ha sviluppato uno scarpone speciale, con già inseriti dei ramponi, per coloro che si cimentano nelle cascate di ghiaccio o nella recente moda dell’arrampicata in pareti dove è presente un misto di roccia e ghiaccio.

Sempre rimanendo nell’area metalmeccanica la Grivel produce anche piccozze che un tempo venivano forgiate a mano mentre ora la tecnologia consente di fare quasi tutto a macchina. Le piccozze da montagna sono diventate con il passare del tempo molto più leggere, ultimamente il materiale usato per i manici è la fibra di carbonio. Per favorire gli appassionati di arrampicata su ghiaccio si è pensato ad un manico ergonomico e curvo, lo si è migliorato con l’appoggio per la mano per consentire l’eliminazione delle dragone e poi si è giunti ai manici flessibili.

E’ uno studio e una sperimentazione continua per rendere i prodotti sempre più leggeri, maneggevoli ma nel contempo per garantire sempre la stessa sicurezza e affidabilità. Infatti nel 2008 la Grivel ha vinto il premio Silver Award. Il premio è stato assegnato alla pala da neve Steel Blade. La motivazione della giuria è stata perchè è un prodotto realmente innovativo, semplice, leggero e indispensabile per gli alpinisti.

E’ molto difficile rimanere sul mercato per un’azienda metalmeccanica italiana di piccole dimensioni. I prodotti sono di nicchia e la Grivel deve competere a livello internazionale se vuole rimanere sul mercato.

Ed è questo che sta facendo Gioachino Gobbi. Quando ha acquistato la Grivel, ha comprato il marchio, ma ha dovuto ripartire da zero. L’azienda era al collasso, i macchinari erano ormai obsoleti, il prodotto però era buono e da lì è ripartito. Egli ha dovuto costruire ex novo impianti, acquistare macchinari tecnologicamente più avanzati, ricreare il mercato, dare visibilità all’azienda nel mondo, reinventarsi anche il sistema di distribuzione. Attualmente esporta in ben 26 paesi.

Tra i suoi prodotti figurano anche chiodi da ghiaccio e da montagna, caschi, zaini e ultimi arrivati i bastoncini da sci. Questi ultimi vengono prodotti nella sede della Ski Poles Verrayes srl Verrayes che la Grivel ha rilevato l’anno scorso. Per la distribuzione di questo prodotto vengono usati gli stessi canali già in uso per la Grivel.

I concorrenti
I concorrenti della Grivel sono:

- la CASSIN di Valmadrera in Provincia di Lecco, la francese PETZL e la statunitense BLACK DIAMOND che producono tutto l’occorrente per l’arrampicata su roccia o su ghiaccio;

- la KONG di Monte Marenzo in Provincia di Lecco che è specializzata nel settore della sicurezza in montagna e non, in particolare nelle attrezzature di soccorso ed elisoccorso e nei cosiddetti lavori aerei e non.

Strategia
La Grivel adotta una strategia di differenziazione, infatti i suoi prodotti hanno un premium price. I suoi prodotti vengono pubblicizzati da testimonial d’eccezione, personaggi noti nel mondo alpinistico, come ad esempio la guida alpina valdostana Hervé Barmasse.

Le risorse
La Grivel dispone delle seguenti risorse:

- tangibili: sedi di Courmayeur e Verrayes in Valle d’Aosta, dove avviene la produzione, a Vivaro in Friuli, a Chamonix in Francia. Nella sede di Courmayeur oltre alla produzione è stata allestita un’esposizione con dei campioni di attrezzature alpinistiche varie che sono state prodotte nel corso del tempo dalla Grivel.

- intangibili:

-  marchi: possiede il marchio Grivel;

-  brevetti: ha numerosi brevetti per quanto riguarda i ramponi e le piccozze. Tutti i disegni sono depositati, malgrado ciò non è comunque garantita la non copiabilità;

-  know-how: la Grivel è un’azienda metalmeccanica che sa come fare il prodotto, ha ereditato l’esperienza di lavorare l’acciaio;

-  reputazione: la reputazione della Grivel è nota in tutto il mondo e questo ne fa un’azienda leader nel settore.

-  Risorse umane:

-  abilità specifiche: il personale è molto esperto nella lavorazione del ferro;

-  motivazione delle persone: la motivazione è di mantenere viva un’azienda che è sul mercato dal 1818;

-  abilità comunicative e di interazione: il Sig. Gioachino Gobbi è una persona che ha capacità comunicative e di interazione non indifferenti e questo dà quel qualcosa in più a quest’azienda.

Sostenibilità della strategia aziendale
La strategia aziendale seguita sino ad oggi si è dimostrata vincente. L’azienda sta cercando di conquistare nuovi mercati, perchè l’alpinismo è uno sport di nicchia e il mercato italiano è troppo piccolo per ottenere dei profitti tali da garantire la sostenibilità nel lungo periodo. L’acquisizione della Ski Poles Verrayes srl, azienda specializzata nella produzione di bastoncini da sci, apre nuovi spazi e nuovi mercati che consentiranno di far conoscere il marchio Grivel ad altri potenziali consumatori. I prodotti sono molto validi, sino ad ora l’azienda è riuscita, grazie ad una costante ricerca ed innovazione, a conquistare posizioni nel mercato, ma la concorrenza è molto agguerrita poiché con la tecnologia esistente tutti sono capaci di fare un buon prodotto, ma non tutti i prodotti sono all’altezza delle richieste degli operatori del settore in fatto di evoluzione tecnica, leggerezza e affidabilità.

1 commenti:

giancarlo borluzzi ha detto...

Se i concorrenti della Grivel fossero solo quelli indicati sopra sarebbe una pacchia ... Come si fa a non citare Camp e Salewa , a esempio ? Diciamo che la concorrenza aumenta in modo esponenziale , ma Gobbi ha fortunatamente la capacità di produrre sempre al top . Non comprendo poi la distinzione dell'articolista tra " chiodi da ghiaccio e da montagna " , come se il ghiaccio non si trovasse alle alte quote . In realtà , la differenza è tra chiodi da ghiaccio e chiodi da roccia . Anche se poi questi ultimi hanno avuto evoluzioni variegatissime , sempre comunque legate alla progressione o assicurazione su roccia .

 

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