Ricevo e volentieri pubblico
Egregio dottor Favre,
segnaliamo un'originale e attuale proposta di un gruppo di persone di Saint-Vincent per riqualificare l'area Piole.
A metà degli anni '70, un grande sbancamento eliminò il villaggio Piole per far posto a un impianto di tiro al piccione, che venne costretto dalle normative a tutela degli animali a cessare l'attività nel 1984. Da allora il sito, di proprietà regionale, è stato utilizzato, per lo più, come deposito dal Casino de la Vallée. Nel 2006, la Regione bandì un concorso di idee non vincolante, per il recupero dell'area, ma il progetto vincitore (un centro benessere e sportivo) non trovò realizzazione pratica. Si giunse così alla proposta, contenuta nell'attuale programma di legislatura della Giunta Regionale, di realizzare un tiro all'elica (una specialità di tiro a volo), nell'ambito del rilancio del Casino. Recentemente, la Giunta Regionale ha affidato alla società SIMPES s.r.l. di Terni l’incarico per la redazione di uno studio di fattibilità relativo alla realizzazione di un impianto per il tiro a volo e il tiro all’elica. L'esito è previsto entro alcune settimane.
Alcuni cittadini di Saint-Vincent sono convinti, invece, che l'area possa essere utilizzata in maniera differente. Essi temono il probabile inquinamento acustico della zona, poiché a soli 150 metri sorgono le abitazioni delle frazioni Ronc Superiore e Ronc Inferiore e, poco oltre, a 400 metri, si trova il complesso termale, che vedrebbe compromessa l'indispensabile quiete. Inoltre, in Comune di Châtillon è stato individuato dall'Amministrazione Comunale, di concerto con la Federazione Italiana Tiro a Volo, un sito alternativo apparentemente idoneo all'attività di tiro a volo, in particolare per l'elevata distanza degli insediamenti abitativi (non si tratta, però, dell'impianto Hugonin di Saint-Clair, giunto probabilmente al termine del suo ciclo di utilizzo). Ma sono le peculiari caratteristiche di estensione ed esposizione al sole dell'area Piole ad avere ispirato l'idea per il suo riutilizzo. Esse, infatti, sono ideali per la realizzazione di strutture finalizzate alla ricerca e alla produzione di energia da fonti rinnovabili, in particolare energia solare.
Nel giugno 2008, una proposta di Parco tecnologico per le energie rinnovabili è stata presentata alle amministrazioni comunali di Saint-Vincent e di Châtillon, alla Chambre Valdôtaine e alla Regione Valle d'Aosta. La proposta coinvolge anche l'area Tecdis di Châtillon, in attesa di riqualificazione. Positivi i riscontri del Comune di Châtillon che, con una delibera consiliare del 30/06/08, si è impegnato a supportare la ricerca nel settore delle fonti rinnovabili, offrendo il proprio territorio per la realizzazione di parchi tecnologici per sperimentazioni su energia eolica, energia solare termodinamica o altre tecnologie. Notevole anche l'interesse della Chambre Valdôtaine e di alcune aziende, che auspicano la creazione di una filiera delle energie rinnovabili in Valle d'Aosta, a partire dalla formazione delle indispensabili professionalità nel settore.
E' nata così l'iniziativa di una petizione popolare che non sia unicamente contro la realizzazione di un'opera - per la quale si suggerisce l'alternativa in un altro sito - ma anche proposta per il rilancio economico del comprensorio. A nostro parere, in Valle d'Aosta si sente la necessità di un grande impulso per i settori delle energie rinnovabili e del risparmio energetico, che saranno trainanti per l'economia nei prossimi anni. Un parco tecnologico, anche per il suo valore simbolico, sembra una buona soluzione e bene si coniuga con il patrimonio ambientale della Valle.
La raccolta firme è in corso. Per informazioni: miriamoalsole@gmail.com
Il crinale fra protesta e democrazia
10 mesi fa
2 commenti:
E' doveroso segnalare che di questo gruppo di persone fa parte il fotografo naturalista Stefano Unterthiner: la paternità dell'utilizzo alternativo dell'area Piole è in gran parte sua. Con lui ho avuto il primo colloquio con il sindaco di Saint-Vincent, Sara Bordet, nel mese di giugno dello scorso anno, durante il quale abbiamo presentato la proposta di parco tecnologico. Attualmente, nonostante i molteplici impegni, Stefano sta dando un contributo determinante alla raccolta firme.
Il risalto ottenuto sulla stampa locale dalla nostra iniziativa ne dimostra l'originalità, anche se, per lo più, è sembrata una questione limitata ai Comuni di Saint-Vincent e di Châtillon.
Mi pare che siano mancati gli interventi di chi rappresenta le voci delle tante imprese valdostane che auspicano la creazione di una filiera locale delle energie rinnovabili, che si basi su formazione, ricerca e informazione. La Chambre Valdôtaine, per esempio, da tempo punta sulla green economy per il rilancio dell'economia locale. Infatti, nel Rapporto sull'economia valdostana 2009 si segnalano, fra le opportunità, "le aspettative riposte dai più attenti osservatori in una ripresa centrata sullo sviluppo della cosiddetta "green economy" - legata alla valorizzazione delle risorse naturali e ambientali, delle energie rinnovabili, delle bio-produzioni, delle tipicità - nei confronti della quale le caratteristiche delle aree alpine e della Valle d'Aosta appaiono particolarmente compatibili e vocazionalmente appropriate".
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