Banca d'Italia ha diffuso oggi on line il suo tradizionale rapporto sull'economia nelle regioni italiane nel primo semestre. Ti propongo una sintesi del documento che riguarda la Valle d'Aosta tratta dal sito dell'Istituto. Per la versione integrale con tanto di grafici clicca qui. Una sintesi cartacea sarà proposta anche sul prossimo numero del Corriere.
Gli effetti della crisi economica, che si sono fatti sentire con forza a partire dall'ultimo trimestre del 2008, hanno cominciato ad attenuarsi dal terzo trimestre del 2009.
Nel primo semestre, è proseguito il calo del fatturato industriale, degli ordini e dei livelli di produzione.
Le esportazioni hanno registrato una rilevante diminuzione, molto marcata nel comparto dei metalli di base e prodotti in metallo.
Le valutazioni delle imprese per i prossimi mesi lasciano intravedere qualche segnale positivo. Le aziende del settore delle costruzioni hanno evidenziato il perdurare di situazioni di difficoltà, con ripercussioni negative sulla produzione e sull'occupazione.
Nel terziario, il deterioramento congiunturale ha interessato sia il commercio sia il turismo. Nei primi otto mesi dell'anno 2009 le giornate complessive di presenza di turisti presso le strutture ricettive valdostane sono diminuite, a fronte di un aumento degli arrivi; si è registrata una significativa diminuzione della clientela straniera in parte compensata dall'aumento dei turisti italiani.
Il numero di occupati è diminuito nel secondo trimestre dell'anno ed è aumentato il tasso di disoccupazione, restando comunque inferiore al dato nazionale e a quello del Nord Ovest. La sfavorevole congiuntura economica ha determinato un ampio ricorso alla Cassa integrazione guadagni, che ha registrato il livello più alto degli ultimi anni, e l'utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga.
In un quadro congiunturale recessivo, il tasso di crescita dei finanziamenti alle famiglie consumatrici è rimasto contenuto mentre quello alle imprese è stato lievemente negativo. Per le famiglie è diminuito il ricorso al credito al consumo, mentre il ribasso del costo del credito ha accresciuto l'incidenza dei mutui a tasso variabile sul totale delle nuove erogazioni. La qualità del credito è leggermente peggiorata, sia per le famiglie sia per le imprese.
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