3 giugno 2010

Per l'Edilizia Arriva il Piano Lavori. Ma basterà?

In un settore edile sofferente per una crisi economica senza precedenti arriva una nuova iniezione di commesse regionali per il comparto regionale delle costruzioni. La Giunta regionale ha infatti adottato la delibera con la quale propone al Consiglio regionale l’approvazione del Programma regionale di previsione dei lavori pubblici per il triennio 2010/2012. Si tratta di 145 interventi per un costo complessivo delle opere ammontante a 224,45 milioni di euro per i quali le disponibilità finanziarie a valere sul bilancio regionale 2010-2012 ammontano nelle tre annualità a 150,59 milioni di euro articolati in 13,43 per il 2010, 67,96 per il 2011 e 69,21 per il 2012. 32 interventi riguardano territorio e ambiente, 21 turismo e beni culturali e 92 le infrastrutture. Per gli altri 21 interventi non ancora finanziabili la Regione ha comunque già dato il suo via libera ai comuni in merito alla loro fattibilità.

 «Le opere di interesse regionale, cosiddette grandi opere, - spiega l’Assessore alle Opere Pubbliche Marco Viérin (Stella Alpina) - non sono ricomprese nel Programma in quanto questi interventi data la loro rilevanza devono trovare fonti di finanziamento straordinarie, così come gli accordi di programma già stipulati o in corso di perfezionamento con le Amministrazioni comunali».
L’assessore Viérin evidenzia come nell’attuale programma sia stata effettuata «la scelta di privilegiare l’esecuzione di un maggior numero di interventi di entità minore suscettibili di esecuzione in tempi rapidi e, quindi, tali da produrre benefici più immediati per i fruitori e fornire, nell’attuale momento di crisi, maggiori opportunità agli operatori economici del settore».

Con la speranza che le imprese valdostane riescano a farsi strada in quella che sempre di più sta diventando una vera lotteria: la gara di appalto pubblica. Roberto Sapia, presidente di Cna Costruzioni dice che «l’alto numero di aziende presente a molti appalti purtroppo non assicura una ricaduta sul territorio regionale di queste risorse finanziarie - sicuramente importanti - messe a disposizione dall’amministrazione regionale». «La realtà - aggiunge Sapia - è che il settore edile non riesce ancora a ripartire. Per il mercato privato si ripongono speranze nel piano casa, mentre per quello pubblico è necessario che le opere programmate per il 2010 siano appaltate entro l’estate. In questa maniera i suoi benefici effetti potrebbero già riverberarsi sull’anno in corso».

Preoccupato anche Federico Jacquin, presidente della sezione edili di Confindustria. «La volontà politica di venire incontro al settore esiste, ma a livello normativo gli spazi non ci sono più. Le nuove leggi - precisa - non vanno mai nella direzione di una maggior semplificazione. Si fa tutto sempre più ingarbugliato. Inoltre il mercato privato è completamente fermo. La mia impressione però è che non si tratta principalmente di un problema economico. Chi ha disponibilità economiche non sa cosa fare e ha paura di sbagliare. Il risultato è che non si fa niente. E’ la paralisi».

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