30 settembre 2010

Isabelle, una Tunnel Boring Machine per la Galleria di Servizio del Gran San Bernardo

Isabelle, la Tunnel boring machine (Tbm)
Si chiama «Isabelle». E’ una macchina Tbm (Tunnel Boring machine) della società canadese Lovat giunta in Valle d’Aosta per dare il via ai lavori di scavo meccanizzato per la realizzazione della galleria di servizio e sicurezza del Traforo del Gran San Bernardo, un’opera da 54 milioni.

La Tbm è arrivata in nave da oltreoceano al porto di Genova e poi a pezzi, con una lunga serie di trasporti eccezionali, ha fatto tappa sul versante svizzero del Traforo del Grande. Qui il 1° ottobre, alle 11,30, alla presenza delle autorità regionali, valdostane e vallesane, saranno presentati i lavori, che dovrebbero essere ultimati nel 2015, e avverrà la prima simbolica accensione della macchina, che sarà gestita da una équipe di quattro persone.

 La particolarità della Tbm  consiste nel permettere l’esecuzione dell’avanzamento nell’ammasso roccioso con il contestuale montaggio in continuo del rivestimento della galleria in conci prefabbricati. «Questo intervento – spiega Ugo Voyat, presidente della Sitrasb, la società italiana di gestione del Traforo - consentirà di elevare il livello di sicurezza e migliorerà l’efficienza degli impianti tecnologici e di ventilazione».

La galleria si svilupperà così, per la maggior parte, parallelamente al tracciato del Traforo esistente con un interasse pari a circa 22 m e avrà un diametro di scavo pari a 4,30.  «Considerando la binazionalità dell’opera – aggiunge il direttore generale Claudio Real - e al fine di consentire una più agevole gestione degli appalti in fase di gara e una migliore organizzazione delle fasi lavorative durante la realizzazione delle opere gli interventi sono stati suddivisi in quattro lotti».

Il primo comprende le opere civili e di sostegno previste nei piazzali dei due imbocchi Nord e Sud, la galleria di servizio e sicurezza con le corrispondenti piazzole d’inversione, i cunicoli di collegamento con i Traforo esistente, e le opere civili per l’ubicazione dei nuovi ventilatori. Sempre all’interno del primo lotto sono compresi anche gli impianti di ventilazione, dell’antincendio e la carpenteria necessaria alla predisposizione dei luoghi sicuri o SAS. Il secondo è, invece, costituito dalle sistemazioni esterne finali del piazzale imbocco Sud, le opere per consentire l’accesso alla zona del cantiere, e la realizzazione dell’edificio Sud destinato ad accogliere la centrale di ventilazione della Galleria di servizio e sicurezza, i vani destinati alla manutenzione ed al primo soccorso in caso di emergenza. Il terzo è sostanzialmente analogo al secondo e comprende, infatti, le stesse categorie di lavori ma situate sul lato svizzero del Traforo. L’ultimo lotto, invece, è costituito, per la totalità, da impianti comprendenti la distribuzione elettrica, l’illuminazione del tunnel, tutto ciò che è legato alla sicurezza, sistemi di sorveglianza e la segnaletica. «I primi due lotti, la preparazione dei piazzali, i paravalanghe, le opere in sotterraneo e i fabbricati all’imbocco Sud, che sono stati suddivisi per semplice logica funzionale, - precisa Real - sono stati appaltati congiuntamente dalla Concessionaria italiana Sistrasb in base alla legislazione italiana anche se buona parte del tracciato ricade nel territorio svizzero. I lotti 3 e 4, definiti in precedenza saranno, invece, appaltati dalla concessionaria svizzera Tunnel SA». (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 30 settembre 2010)

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