Vincenzo Albanese (Fim Cisl) |
I sindacati valdostani chiedono misure anticrisi a tre dimensioni: non soltanto famiglie ed imprese ma anche lavoro, terzo asse imprescindibile di un 2010 caratterizzato da una «ripartenza» economica non ancora ben metabolizzata dalle squadre in campo.
Vincenzo Albanese che segue il settore metalmeccanico per la Cisl quantifica in circa 500 i dipendenti ancora in cassa integrazione o, peggio, in mobilità. «La ripresa sarà molto lenta – dice il sindacalista - L’esempio più eclatante è la Cogne. Su alcuni prodotti la domanda del mercato è tornata a crescere, ad esempio la vergella, perciò, è stata presa la decisione di chiudere la cig a dicembre dando addirittura il via ad alcune assunzioni a tempo determinato. L’indotto però non ha avuto la stessa velocità di ripresa anche perché la Cogne sta realizzando diverse lavorazioni, prima affidate all’esterno, internamente». Il risultato è che un indotto stimato in circa 200 occupati fa registrare per oltre il 50% degli addetti la richiesta di cig e la stessa Cogne non prevede di essere a regime prima del secondo semestre 2011.
La roadmap della crisi
Proseguendo poi un’ipotetica roadmap della crisi industriale nella piccola regione autonoma, lasciate alle spalle l’area del capoluogo la prima tappa obbligatoria è la Bassa Valle. Qui, come sempre, luci e ombre. Situazione particolarmente critica per la Verrès spa (60% di proprietà del poligrafico dello Stato) che nel settore della produzione delle monete paga ormai la forte riduzione delle commesse legate all’euro e la scarsa competitività nelle gare estere. Anche qui sono stati realizzati percorsi di dimagrimento da 160 a 90 occupati, direttamente proporzionali al calo della produzione: da 15mila a 8mila tonnellate. Ad Arnad la Tecnomec, società attiva nello stampaggio, con la cig ordinaria a rotazione, in seguito ad una riduzione della produzione del 30%, preserva i suoi 120 dipendenti e attende il mese di gennaio: ci sono nuove commesse in arrivo. A poche centinaia di metri di distanza l’Olivetti I Jet di Arnad ha improvvisamente sospeso la cassa. «E’ arrivato un mega ordine – precisa Albanese – di 900mila testine per fax e stampanti da evadere per i primi giorni dell’anno». Alla Laservall di Pont-Saint-Martin un piano di ristrutturazione aziendale allo scopo di ridurre i costi punta a dimezzare, attraverso la mobilità, il numero degli occupati: da 50 a 25. Accordo salva posti, siglato in Confindustria il 27 ottobre, alla Spf di Gignod. «Non si toccano o quasi i 26 dipendenti – spiega Albanese - ma si stabiliscono per il prossimo triennio il ricorso all’orario flessibile e la limitazione a 2 settimane del periodo di chiusura collettiva in modo. L’azienda ha constatato infatti una drastica riduzione del lasso di tempo intercorrente tra il momento della ricezione degli ordini e quello della consegna del prodotto finito. Un significativo taglio sui costi dovrà servire a far fonte ad un calo della produzione stimato intorno al 25%».
Il caso dell'Engineering: fa utili ma licenzia
Ma a tenere banco in Consiglio regionale è soprattutto la situazione dell’Enginering.it gruppo informatico internazionale che, nel dicembre 2007, ha acquisito il gruppo Athos Origin, proprietario di uno stabilimento nell'area industriale di Pont-Saint-Martin con circa 330 occupati. La situazione si è improvvisamente aggravata. Il 30 ottobre l’a.d. Paolo Pandozy ha comunicato di aver aperto la procedura di licenziamento collettivo per 112 lavoratori delle varie sedi italiane. I lavori attualmente in cassa integrazione sono circa 60, quindi l’azienda dichiara di avere circa il doppio di “esuberi”. A rendere il tema scottante non sono tanto i numeri (a Pont sono circa 25 i lavoratori da porre in cassa integrazione) quanto il fatto che «l’azienda ha, nel 2009, - come fatto rilevare in un’interpellanza dal consigliere di opposizione Giuseppe Cerise (Alpe) - realizzato un utile netto di 34,3 milioni di euro, pari al 131 % in più rispetto all'anno precedente».- Una circostanza che, ovviamente rende «incomprensibile e ingiustificato il mantenimento in cassa integrazione di una parte dei dipendenti». Figuriamo gli ulteriori sviluppi annunciati.
I numeri del 2010
Il 2010 porta comunque in dote numeri meno critici rispetto all’anno precedente: la situazione delle ore autorizzate di Cig è in miglioramento con una diminuzione del 40%. Da evidenziare poi il calo del 59,1% di quella in deroga. Migliora anche il dato della mobilità: 200 gli ingressi nel 2008, 403 nel 2009 e 233 nel 2010. Sul dato del 2009 pesano in maniera consistente i circa 150 lavoratori ex-Tecdis e Tectel licenziati a maggio a seguito di una crisi che si protraeva dal 2005. Questi ultimi dati sono ritenuti incoraggianti da Confindustria Valle d’Aosta. «Stiamo faticosamente recuperando il terreno perduto, - sottolinea la Presidente Monica Pirovano, - ma la ripresa è ancora fragile e l'incertezza delle prospettive si riflette sull'occupazione che comunque migliora. Le imprese hanno messo in atto tutte le misure possibili per ridurre i costi e, con il ricorso agli ammortizzatori, cercano di mantenere i livelli occupazionali e le professionalità interne». «Le aziende – prosegue la Presidente - fanno anche ricorso alla formazione per qualificare e riqualificare il personale dipendente perché l'attività produttiva deve adattarsi ad un mercato in evoluzione che richiede sempre maggiore qualità e nuovi prodotti. Agli attuali ritmi di sviluppo si profila una modesta crescita occupazionale, comunque su livelli più bassi di quelli precrisi». «Il vero problema - conclude Pirovano - è il disallineamento tra domanda ed offerta di lavoro perché ci sono persone in cerca di occupazione che hanno conoscenze poco spendibili nel mercato del lavoro privato».
1 commenti:
Questo viaggio non pretende di essere esaustivo se sapete che nella roadmap manca qualche tappa segnalate pure... Ovviamente prima di pubblicare mi riservo di fare una piccola verifica.
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