10 marzo 2011

Grignolino, l'Anarchico...

L'area della Doc del Grignolino
L'amico Fabrizio Gallino (In arte blogger Enofaber) ci invita ad un appuntamento fuori porta. leggi bene il suo post e se sei interessato clicca qui. Gli concedo di piemontesizzare un po' questo spazio, soltanto perchè lui spesso valdostanizza il suo. Chissà che qualche wine bar valdostano non voglia riproporre una simile esperienza? 

Ecco il testo del mio omonimo collega blogger:


«Anarchico, individualista, balordo, testadura». Questa è la definizione che diede Veronelli del Grignolino. Qualcuno sussurra anche che lo definì, in maniera affettuosa, «bastardo».
Sicuramente queste parole definiscono molto bene l’essenza del grignolino. Non è un vino facile, immediato. Può essere spigoloso, non si lascia domare in alcun modo. Un vero e proprio ribelle.

Negli ultimi anni il grignolino è stato spesso e volentieri dimenticato e sottovalutato. Eppure è un autoctono piemontese di grande valore ed interesse. Nella storia è stato il vino per eccellenza della corte Sabauda e un noto imprenditore torinese preferiva questo vitigno ai vini prodotti dai grandi Chateau francesi.

Ed è per questo motivo che abbiamo deciso di organizzare questa degustazione, proprio per dargli la giusta attenzione e la restituirgli quella dignità persa nel corso del tempo.

Quindi il 12 marzo, presso la Casa dell’Artista, via Dante a Portacomaro (Asti), alle 10.30, si svolgerà #grignolino1, degustazione alla cieca di diversi produttori di grignolino provenienti da differenti terroir piemontesi (annate 2010, 2009 e, forse, 2008)

Ecco le aziende partecipanti:
1) Cascina Tavijn (Scurzolengo)
2) F.lli Durando (Portacomaro)
3) La Casaccia (Cella Monte)
4) Cascina Brichetto (Fraz. Stazione Portacomaro)
5) Az. Agricola Goggiano (Refrancore)
6) Cantina Luigi Spertino (Mombercelli)
7) Az. Agricola Francesco Boschis (Dogliani)
8) La Berchialla (Barbaresco)
9) Oreste Buzio (Vignale Monferrato)

A seguire ci sarà il pranzo presso la Locanda dell’Antico Ricetto, a 150 metri dal luogo della degustazione. Il pranzo, che vedrà protagonista la cucina del territorio, sarà un’ulteriore possibilità per assaggiare alcuni degli altri vini dei produttori presenti (Barbera, Ruché, Dolcetto di Dogliani e Barbaresco).

La degustazione è gratuita. Il pranzo costa 30 euro.

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