Marco Linty (nella foto) è il nuovo Presidente della BCC Valdostana.
Presidente uscente del Collegio sindacale della Banca, commercialista di
Charvensod, è stato nominato oggi, lunedì 4 giugno, durante la prima riunione
del neo Consiglio di amministrazione eletto dall’assemblea dei Soci tenutasi a Gressan
il 27 maggio scorso. Sostituisce alla massima carica del cda Martino Cossard,
che ha deciso di lasciare la Presidenza per dedicarsi ad un nuovo incarico
nazionale sempre nell’ambito del Credito Cooperativo.
Oltre a Linty, il Consiglio ha nuovamente confermato alla
vicepresidenza Roberto Domaine e come Consiglieri: il Presidente uscente
Martino Cossard, gli amministratori uscenti Mauro Azzalea, Marco Boch, Nadia
Piccot, Raffaella Quendoz, Ornella Vection e tre neoeletti Mario Dalbard, Mauro
Trèves e Dino Viérin.
Linty, ringraziando il CDA per la fiducia accordata, ha
dichiarato: «In questo CDA sono stati eletti 7 consiglieri degli 11 uscenti,
pertanto è chiara l’indicazione della base sociale verso la continuità di
programma, al quale il nuovo Consiglio si atterrà nelle linee di massima del
piano strategico triennale 2012/2014 approdato dal CDA nel dicembre scorso.
Ovviamente qualcosa di nuovo ci sarà. Un periodo economico così difficile come quello che stiamo vivendo,
imporrà di essere dinamici per meglio andare incontro alle diverse esigenze».
La crescita e lo sviluppo di alcune filiali soprattutto
quelle di ultima apertura (Aosta nord, Courmayeur, Chatillon e Saint Pierre
che è stata recentemente spostata verso il centro del paese), nonché
l’ampliamento della rete di vendita attraverso l’apertura di due sportelli
automatici collegati in videoconferenza da posizionare nelle Valli di Ayas
(Champoluc) e Gressoney, saranno anch’esse una delle priorità messe in evidenza
da Linty, che ritiene che un ampliamento e una copertura dell’intero territorio
porteranno grandi miglioramenti ai Soci e alla clientela; insieme al progetto
di accrescere sempre di più il ruolo e la funzione di nuove generazioni
all’interno della compagine sociale della BCC, allo scopo di favorirne il
protagonismo e il coinvolgimento all’interno dei meccanismi bancari per dar
loro la possibilità di diventare i futuri amministratori.
L’attuale zona di competenza di BCC valdostana copre 56
Comuni pari al 75,6% del territorio regionale. Con l’apertura di Champoluc e
Gressoney si aggiungeranno in totale altri 8 comuni per arrivare a servire
l’85% del territorio regionale.
Ma i propositi del nuovo Presidente non si fermano qui: «Ritengo una buona strategia per il futuro,
perseguire una politica di progressivo rafforzamento del patrimonio attraverso
punti ben precisi: l’aumento del capitale sociale mediante l’ingresso di nuovi
soci, la sottoscrizione di nuove quote sociali da parte dei vecchi soci, l’autofinanziamento
con gli utili realizzati, nonché l’emissione di prestiti subordinati. A mio
avviso, l’obiettivo di massimizzare gli utili non va perseguito nell’ottica
delle banche commerciali solite che tendono solo a soddisfare uno scopo
lucrativo dei soci, ma nel realizzare un equilibrato livello di
patrimonializzazione che possa soddisfare gli obiettivi di utilità sociale e
del territorio che fanno parte della mission cooperativa e mutualistica
declinata nell’art. 2 del nostro Statuto. Il contesto mutualistico non si esaurirà solo nell’offerta dei prodotti
bancari ai soci, ma anche nell’insieme delle iniziative per lo sviluppo delle
condizioni morali e culturali dei soci in rapporto alla Banca. In tale attività
rientreranno anche tutte le azioni volte alla promozione di una cultura
economica, della cultura cooperativa, l’educazione al risparmio e alla
previdenza che tra loro interagiscono, e alla cultura di investimento mirato».
1 commenti:
Comunicato stampa del 3 agosto
Rinunciare allo scontro con la Banca d’Italia - come ha fatto oggi la Giunta revocando la sua precedente decisione - su un tema delicato come la composizione degli organi statutari della Banca di Credito Cooperativo è una scelta più che opportuna.
Anche se l’esecutivo ha preferito aspettare che si pronunciasse incidentalmente il TAR, che lo ha fatto con molta chiarezza, la Giunta ha finalmente riconosciuto, come noi sostenevamo, che si deve riconoscere nei procedimenti di modifica statutaria la natura vincolante del potere di vigilanza riservato alla Banca d’Italia, in questo caso nell’interesse soprattutto dell’autonomia dell’assemblea dei soci dell’istituto di credito rispetto alle forzature tentate nella primavera scorsa dalla Giunta regionale.
Avevamo perciò vivamente caldeggiato un rapido ripensamento da parte del governo regionale nella seduta consiliare del 21 giugno scorso.
Chiedendo conto alla Giunta delle ragioni del proliferare dei ricorsi della Banca d’Italia contro la Regione, avevamo suggerito una prudente retromarcia da parte della Regione per consentire alla Banca di Credito Cooperativo di vivere più tranquilla e di non essere più al centro di un pesante contenzioso amministrativo e di un conflitto d’attribuzioni a livello di Corte costituzionale.
Su questo terreno avevamo consigliato già allora meno ricorsi e più buon senso; registriamo oggi con piacere che si è deciso di imboccare, a pochi giorni dalla nomina del nuovo Assessore alle Finanze, una strada di maggiore prudenza.
Roberto Louvin
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