Da sinistra Roberto Marzorati e Monica Pirovano (rispettivamente vicepresidente e amministratore delegato Cogne Acciai Speciali) |
«In
effetti – ha
dichiarato l’amministratore delegato della CAS Monica Pirovano intervenendo oggi alla
conferenza stampa di presentazione dei dati relativi al primo semestre - lo
scenario economico ha cessato di migliorare. Come emerge dai dati di
Confindustria, da un lato la ripresa degli Stati Uniti prosegue in maniera poco
sostenuta in quanto la fiacchezza del mercato del lavoro non rende sostenibili
le attuali dinamiche dei consumi. Dall’altro, lo sviluppo degli Stati emergenti
continua a trainare l’economia mondiale ma in maniera ridotta. Per ciò che
riguarda invece l’UE, ormai ci si sta discostando dal percorso di uscita dalla
recessione, che prevedeva una contrazione meno intensa nel secondo trimestre e
il ritorno a variazioni positive a partire dal terzo. Invece, gli ultimi
indicatori segnalano che la recessione nell’Eurozona e nel Regno Unito si sta
accentuando. In particolare, nel manifatturiero diminuiscono sia la produzione,
sia i nuovi ordini. Questo fa supporre un andamento negativo dei prossimi
mesi».
Anche
in Italia la ripresa si allontana: la domanda interna (specie i consumi) cala
più del previsto e l’export ha perso slancio rispetto a qualche mese fa,
nonostante il commercio mondiale vada meglio. A maggio in Italia si registra un
calo della produzione industriale dello 0,6% su aprile, quando si è avuta una
caduta di -1,9% su marzo.
«Secondo
i direttori d’acquisto, ossia coloro che detengono i cordoni della borsa delle
imprese, gli ordini ricevuti dalle si sono ulteriormente ridotti. Tale
diminuzione - aggiunge Pirovano - riflette il calo sia della domanda nazionale sia di quella
internazionale. E segnali poco rassicuranti provengono dai giudizi delle
imprese sugli ordini esteri che in aprile si sono ulteriormente ridotti».
Questa
difficoltà nella ripresa ha interessato anche la Cogne Acciai Speciali
evidenziando per il primo semestre del 2012 un livello delle commesse
leggermente al di sotto delle previsioni.
La
qual cosa, comunque, ha permesso di contenere l’utilizzo della Cassa
integrazione guadagni ordinaria all’interno di un valore che risulta essere
inferiore al tre per cento delle ore lavorate ogni mese.
«Per
cercare di uscire da questa impasse – ha spiegato il vice presidente della CAS Roberto
Marzorati – i vertici della nostra azienda hanno deciso di mettere in atto
delle strategie mirate al rafforzamento della società e al consolidamento sui
mercati. Pertanto, al fine di garantire maggiore liquidità, nei giorni scorsi
l’Assemblea dei soci ha approvato l’aumento di capitale per un ammontare
complessivo di 13 milioni e 550mila euro, passando così dai 130milioni ai 143
milioni e 550 mila euro».
«Inoltre
– ha aggiunto Marzorati - dopo che negli scorsi mesi sono state confermate tutte
le linee commerciali ordinarie che hanno consentito lo svolgimento della
normale attività industriale, presumibilmente entro luglio e comunque prima
dell’autunno dovrebbe essere siglato un accordo definitivo con gli istituti di
credito che garantisce il loro supporto per il medio periodo».
Infine,
vista l’incertezza macroeconomica europea, la CAS ha deciso di far valutare in
maniera critica il proprio piano di sviluppo strategico da uno dei più
importanti istituti di consulenza del settore siderurgico e meccanico, la
società Roland Berger, il quale ha confermato la strategia di riqualificazione
del mix produttivo attraverso una riorganizzazione della produzione
orientandola verso i settori di mercato a tasso di sviluppo maggiore:
Automotive, Oil&Gas, Energia, Medicale; il piano investimenti 2012/2015 per
circa 40 milioni di euro, molti dei quali strettamente legati al Piano di
sviluppo strategico; la previsione di crescita del fatturato tra il 2012 e il
2015 di circa il 12%; la potenziale crescita dei livelli occupazionali in linea
con l’aumento dei volumi e il conseguente contenimento dell’utilizzo della
Cassa integrazione ordinaria.L'obiettivo è riportarsi sui livelli pre-crisi
Fra i numeri di un certo interesse è giusto aggiungere l'attestarsi della situazione finanziaria (di cui molto si è detto e scritto - Marzorati ha parlato di "voli pindarici" e non si riferiva soltanto ai media. Anzi.) al 30 aprile 2012 a quota 139 milioni di euro (135 al 31 dicembre 2011 e 154 al 31 dicembre 2010. Anche il rapporto crediti vantati verso i clienti e debiti nei confronti dei fornitori è positivo. Al 31 maggio si tratta di 168,5 milioni di crediti e 143,8 debiti. Un altro dato che costituisce un importante anticorpo contro la crisi è il crescere dell'export, pari oggi all'80% della produzione. Stabile la produzione 151.406 tonnellate nel 2011 con una previsione per il 2012 di 151.000 (105mila nel 2009). In lieve calo i fatturati in parte per il calo dei prezzi. Se nel 2011 ci si è fermati a quota 528 milioni nel 2012 non si sfonderà comunque il muro dei 500.
Fra i numeri di un certo interesse è giusto aggiungere l'attestarsi della situazione finanziaria (di cui molto si è detto e scritto - Marzorati ha parlato di "voli pindarici" e non si riferiva soltanto ai media. Anzi.) al 30 aprile 2012 a quota 139 milioni di euro (135 al 31 dicembre 2011 e 154 al 31 dicembre 2010. Anche il rapporto crediti vantati verso i clienti e debiti nei confronti dei fornitori è positivo. Al 31 maggio si tratta di 168,5 milioni di crediti e 143,8 debiti. Un altro dato che costituisce un importante anticorpo contro la crisi è il crescere dell'export, pari oggi all'80% della produzione. Stabile la produzione 151.406 tonnellate nel 2011 con una previsione per il 2012 di 151.000 (105mila nel 2009). In lieve calo i fatturati in parte per il calo dei prezzi. Se nel 2011 ci si è fermati a quota 528 milioni nel 2012 non si sfonderà comunque il muro dei 500.
Il
primo investimento che porterà ad una significativa svolta nel mix di prodotto
prenderà il via non appena sarà concluso l’iter per la stipula degli accordi
con le banche.
«Questa
iniziativa – ha
concluso il vice presidente della CAS - riguarda un intervento nell’area a
caldo, che permetterà di espandere significativamente le nostre capacità di
produzione sui mix delle qualità, andando a coprire un mercato di nicchia poco
sensibile alle fluttuazioni e sul quale le marginalità operative ed economiche
sono ancora importanti».
1 commenti:
Aggiornamento
Data: 23/07/2012
17:46 INDUSTRIA: CAS CEDE NOVACCIAI NOVARA A GRUPPO RODACCIAI
(ANSA) - AOSTA, 23 LUG - La Cogne Acciai Speciali di Aosta ha ceduto la societa' Novacciai al gruppo Rodacciai. L'accordo e' stato siglato nei giorni scorsi.
''Tale operazione - commentano i responsabili della Cas - costituisce uno dei passaggi chiave nel progetto di sviluppo strategico quadriennale lanciato quest'anno, attraverso il quale l'azienda valdostana intende acquisire nuove quote sul mercato dell'acciaio inossidabile, orientando il suo business verso i settori a maggiore valore aggiunto, ossia Automotive, Oil&Gas, Energia e Medicale''.
La Novacciai - acquistata dalla Cas nel 2000 - e' una societa' in attivo che puo' contare su circa 80 dipendenti ed e' specializzata in barre pelate e rettificate in carbonio e acciai legati, prodotti questi che rappresentano fra l'altro il core business della Rodacciai. Secondo quanto dichiarato dall'acquirente, ''il passaggio di proprieta' non avra' alcuna ripercussione sui livelli occupazionali della societa' novarese''.
''Dal canto nostro - hanno fatto sapere dalla Cogne Acciai Speciali - tale operazione ci da' l'impulso e le risorse necessarie per concretizzare il piano strategico attraverso un programma investimenti quadriennale di circa 40 milioni di euro, che si tradurra' in una riqualificazione del mix produttivo, in un ulteriore potenziamento del business internazionale e nel conseguente accrescimento del ruolo delle nostre filiali commerciali estere. Le previsioni per il prossimo quadriennio ci fanno ipotizzare, infatti, una crescita del fatturato (circa il 12%) e dei livelli occupazionali (in linea con l'aumento dei volumi)''. (ANSA).
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