19 novembre 2012

Ermanno #Bonomi (#Derbylegnoceramica): «Tutto iniziò grazie alla #Grolla, ma oggi?»

Ermanno Bonomi
La chiacchierata di questa settimana è con Ermanno Bonomi, titolare della Derbylegnoceramica di Villeneuve nonché consigliere dell'Ivat, nonché ideatore del tatà in ceramica a forma di stambecco con cui premio il miglior agriturismo e il miglior ristorante valdostano.

Ci parli un po' della sua azienda. Che cosa producete e da quanto tempo ve ne occupate?
La Derbylegnoceramica nasce negli anni ’70. Mio papà Lorenzo un 15 anni prima ebbe l’idea assieme ad altre persone di portare l’artigianato nelle case di tutti i valdostani con la Grolla che è stata una delle prime vittime della crisi.

I vostri prodotti hanno un mercato principalmente regionale?
Sì e no. Abbiamo una linea destinata alla Valle d’Aosta costituita principalmente dai nostri Tatà in ceramica con le ruote di legno che si vedono nei negozi dell’Ivat e a Sant’Orso e poi abbiamo dei prodotti destinati a tipologie di negozi diversi fuori dalla Valle e fuori dall’Italia.

Lei ha un doppio osservatorio - quello aziendale e quello dell'Ivat - Dal suo punto di vista il settore dell'artigianato, in particolare di quello tipico, come sta reagendo alla crisi?
Un po’ come tutto il mercato globale. Purtroppo nel caso del nostro settore ci sono stati dei momenti in cui abbiamo perso clientela. La nostra azienda prima del 2000 esportava un buon 70%. Con l’avvento dell’euro abbiamo perso di competitività e per noi la crisi è iniziata già piano piano fin da allora. Per quanto poi riguarda l’artigianato locale tutto sommato tiene. A livello nazionale si registra un calo del 30%. I negozi dell’Ivat sono ad un meno 6%. E’ un buon risultato e una risposta tutto sommato positiva per gli artigiani.

Un calo in controtendenza?
Sì. Ma anche perché – è giusto dirlo – chi oggi vuole comprare un prodotto certificato di artigianato valdostano può trovarlo soltanto nei negozi Ivat. I punti vendita sono pochi. Ma una volta un’azienda piccola come la nostra poteva contare 150 clienti ad oggi li possiamo contare sulle dita di al massimo entrambe le mani.

Una curiosità: quanto è utile la partecipazioni alle fiere di settore?
Assolutamente sì. La partecipazione alla manifestazione è il sale del commercio. Noi abbiamo partecipato da oltre 25 anni alle Fiere di Milano, Francoforte, Tokio, Mosca. Poi ci sono anche Fiere come sant’Orso che ci permettono di incontrare sicuramente gli amici – perché rimane una festa – ma ci permette anche di fare un test sui nuovi prodotti che presentiamo al pubblico.

Che cosa può fare l'Ivat per aiutare il settore?
Innanzitutto Ivat è stata un punto di riferimento per tutti gli artigiani valdostani – noi dobbiamo pensare che le aziende valdostane sono delle microaziende – inoltre ha permesso di far conoscere il nostro artigianato ai turisti, facendo così crescere piano piano queste aziende e ora con i suoi sette negozi ha un ruolo fondamentale nell’affrontare la crisi.

Disponibilità di credito e burocrazia crescente sono i due nodi cruciali a livello regionale...
Per quanto riguarda la burocrazia tutto sommato in Valle questo problema non c’è per quanto riguarda il nostro settore. La Camera di Commercio funziona bene e così pure gli uffici competenti che ci stanno dando delle belle risposte. Faccio un esempio: quando mandiamo della merce in certi paesi abbiamo bisogno di un certificato di origine. In valle lo puoi ottener in un giorno massimo un giorno e mezzo. Alcuni colleghi di fuori Valle mi parlano di almeno 25 giorni. Il credito è invece un problema che abbiamo paradossalmente accantonato. E’ vero che nei momenti di crisi si dovrebbe investire, ma la dimensione delle nostre aziende non ci permette di fare una programmazione tale da richiedere investimenti. Stiamo aspettando che passi la tempesta.

Una novità da annunciare in esclusiva a ImpresaVda…
Come già dicevo Sant’Orso per noi è l’occasione di presentare le novità che intendiamo in un futuro portare in commercio. La prima è una collaborazione con lo scultore Enrico Massetto. Lui ha creato un tatà stile cartoon che, sotto la sua direzione, verrà ricreato in ceramica e legno. Inoltre come tradizione vuole anche quest’anno porteremo un tatà nuovo e pensiamo che potrebbe essere la volpe.

Un sogno imprenditoriale da realizzare…
Il sogno in questo momento è solo uno: che questa crisi passi al più presto e noi possiamo tornare a proporci sui mercati al di fuori della Valle e dell’Italia che sono veramente un bello stimolo per una piccola azienda come la nostra.

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