13 gennaio 2013

Silvana Perucca (#Adava): «Il #Turismo deve diventare davvero la nostra vera Industria»

Questa settimana ti propongo la mia intervista a Silvana Perucca, Presidente degli albergatori valdostani.

Riusciamo a dare dei numeri che facciano capire quanto è il peso del turismo nell'economia valdostana?
Silvana Perucca
Il peso nella sua interezza è sicuramente enorme. Entriamo però nel merito delle imprese che io rappresento, cioè quelle turistico-ricettive del territorio. In Valle abbiamo oltre 1000 esercizi a carattere turistico-ricettivo di cui 485 alberghi cioè pari al 47% del totale. Per un totale di 53.445 posti letto di cui 22.924, il 43%, sono negli alberghi.. I 4-5 stelle rappresentano l'11%  di questa fetta, mentre i tre stelle sono il 22% e il restante 10% riguarda gli 1-2 stelle. Il peso è poi anche rilevante dal punto di vista occupazionale con quasi 6000 unità di cui oltre 1000 sono i familiari e i familiari coadiuvanti, quasi 900 le persone con contratto a tempo pieno indeterminato, circa 3600 i lavoratori stagionali e oltre 500 i contratti a chiamata attivi. 

Poco prima delle vacanze di Natale si è svolta la vostra tradizionale assemblea annuale. E' stata una importante occasione per fare il punto della situazione del settore. Qual è lo stato di salute del settore alberghiero?
E' stata per noi un'assemblea molto importante e partecipata quella di Aymavilles. Noi abbiamo avuto in quella occasione il professore Carmine Tripodi dell'Università della Valle d'Aosta che ci ha presentato un quadro delle presenze turistiche nella nostra regione negli ultimi otto anni. E i dati sull'occupazione alberghiera e sugli investimenti effettuati dagli albergatori nelle loro strutture sono significativi in quanto evidenziano che sul fronte delle presenze siamo riusciti a tenere e a far fronte alla crisi. Inoltre è importante considerare che negli ultimi quattro anni, caratterizzati dalla forte crisi internazionale e nazionale, gli imprenditori della ricettività hanno investito oltre 130 milioni di euro nelle proprie imprese per aumentarne l'appeal, per catturare nuovi target di mercato, soprattutto per reggere la domanda di mercato. Di conseguenza nonostante le difficoltà lo stato di salute è ancora buono e su questo settore - e questo abbiamo voluto comunicare ai nostri amministratori pubblici presenti all'Assemblea - occorre continuare a credere e ad investire.

Immagino però che un peso sui bilanci questa crisi l'abbia avuto?
Certamente la crisi sta pesando. Perché se da un lato è vero che gli arrivi tengono in quanto il nostro prodotto ha un suo appeal, dall'altro gli imprenditori hanno dovuto mantenere fermi se non addirittura ridurre i prezzi di vendita del prodotto,  a fronte di costi che sono aumentati a 360°: dal lavoro, alle materia prime, all'energia. Gli incassi sono inevitabilmente diminuiti, anche perché sia gli italiani che gli stranieri stanno molto più attenti alla spesa di un tempo. Cercano le offerte, il weekend a basso e per quanto riguarda gli extra o nella ristorazione per esempi contengono la spesa e qui è inevitabile che i corrispettivi delle aziende siano calati. Gli imprenditori della ricettività insomma stanno facendo la loro parte.

All'Assemblea lei ha anche riconosciuto gli sforzi della Regione per sostenere il settore...
Certamente. Io ho detto che mai come in questi ultimi anni si è avuto un bellissimo confronto, un dialogo schietto, trasparente con le istituzioni, con l'Assessorato regionale del Turismo, con la Chambre Valdôtaine proprio per mettere in atto delle sinergie importanti per poi andare a prendere delle decisioni di politiche di sviluppo turistiche che fossero condivise. E dei passi avanti se ne sono fatti molti. Ad esempio la nuova filosofia introdotta di misurare puntualmente ogni azione di promozione e di marketing messa in atto dall'Assessorato per comprendere quali sono state le presenze turistiche ottenute e quale è stato il ritorno economico sul territorio. E' un concetto che per un imprenditore può apparire banale e scontato, ma per un ente pubblico - credetemi - è davvero una rivoluzione. E poi il livello di coinvolgimento che noi imprenditori abbiamo avuto da parte dell'Assessorato nel definire le strategie di interventi, di promozione marketing sia sul mercato domestico che su quello internazionale. Siamo diventati anziché una controparte quasi dei partner dell'Assessorato.

Sono state anche evidenziate delle criticità?
Sicuramente. Anche perché ci sono. E noi dobbiamo fare critica e autocritica se vogliamo migliorare, se vogliamo crescere. Possiamo partire dalla criticità più evidente cioè quella dei trasporti pubblici in Valle d'Aosta e, quindi, anche per i nostri ospiti. Noi abbiamo - io lo avevo già detto in un'Assemblea del 2009 a Saint-Vincent che avremmo vinto la sfida turistica della nostra regione se fossimo riusciti a risolvere il problema della mobilità sia interna che di collegamento con le regioni limitrofe, soprattutto con gli aeroporti e le stazioni ferroviarie. Non ci siamo ancora riusciti e dunque questa sfida non è stata ancora vinta. In Assemblea abbiamo detto che quando si pensa di investire sui trasporti si debba investire pensando anche al fatto che siamo una regione a forte vocazione turistica. Se si fa così anche i cittadini della Valle potranno beneficiarne. Aggiungerei poi la riforma turistica che è iniziata bene con l'avvio dell'Office régional du Tourisme con l'unificazione delle ex-Aiat che poi si è arenata. Noi crediamo oltretutto che per poter far sì che la Valle d'Aosta sia vincente sui mercati noi dovremmo cercare di portare la promozione, l'accoglienza, l'informazione, il marketing, la commercializzazione, sotto un'unica regia che dovrebbe essere, secondo noi, a carattere privatistico e non pubblico. Anche perché nel nostro mondo a volte abbiamo necessità di avere molta flessibilità. Occorre, ad esempio, avere un'apertura diversa al turista, anche in giorni in cui normalmente non si dovrebbe lavorare, ma noi dobbiamo. Ecco perché l'Office guidato da un ente misto o privato potrebbe dare dei risultati migliori.

Nonostante la crisi il settore fatica ancora a trovare personale?
No. Questo era vero qualche anno fa. Adesso sono davvero moltissimi i curricula che noi riceviamo sia nelle strutture alberghiere che in associazione di conseguenza abbiamo più scelta di professionalità valida rispetto ad un tempo.

La città di Aosta non sembra così a misura di turista come dovrebbe. E' un giudizio ingiusto o ritiene che ci sia del vero?
La città di Aosta ha delle enormi potenzialità e merita di crescere ancora di più. Non dimentichiamo che a parte tutto il patrimonio archeologico che tutti conosciamo molto bene, noi dobbiamo rendere Aosta più fruibile, soprattutto deve diventare la capitale delle Alpi. Con un comprensorio come quello di Pila che è collegato direttamente con la città oserei dire quasi con il centro città noi dobbiamo far capire che Aosta può diventare una stazione sciistica. Il capoluogo regionale, non solo Pila che ha sicuramente le sue strutture ricettive. Ma Pila ha anche la capacità per ospitare tutta la ricettività di Aosta. Occorre crederci e investire in questo. Ognuno deve fare la propria parte. Ciascuno di noi deve sentire Aosta come la propri città a forte vocazione turistica. Dobbiamo crescere ancora molto. Aosta deve diventare il fiore all'occhiello del nostro turismo. Se lo devono augurare tutti i valdostani.

Una novità da annunciare in esclusiva a ImpresaVda…
Una bella novità. In questo momento di crisi dove spesso mi viene chiesto dai giornalisti ma quante sono le aziende che chiudono, - e questo è tanto triste - finalmente nei giorni scorsi è stato inaugurato un nuovo albergo ad Aosta che in realtà è una ristrutturazione di un albergo storico. L'ex Hotel Bus, in centro ad Aosta, è diventato l'HB Aosta Hotel. I due figli della famiglia Bich e Bus hanno ristrutturato questo albergo ed è veramente una bella notizia per la nostra città e per il nostro turismo.

Un sogno imprenditorial-associativo da realizzare…
E' un auspicio più che un sogno in quanto in questo momento di crisi si fa un po' fatica a sognare e allora bisogna tenere i piedi per terra e rendersi conto che la realtà non è così rosea e che non ci hanno prospettato un 2013 facile. Il mio auspicio è perciò che si possa uscire presto dalla crisi, dare lavoro a tutti i giovani che lo stanno cercando e dare speranza ai giovani. Il nostro è un settore che può farlo. Io vorrei che il turismo diventi davvero la nostra vera industria dove far crescere delle professionalità, rispondere alla domanda dell'occupazione, investire in maniera sostenibile. Anche i nostri amministratori locali devono sempre avere un occhio di riguardo per la sostenibilità del territorio.

0 commenti:

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web