Giuseppe Cuc |
L’Identikit
Iscritti totali e trend dell’ultimo triennio: circa 1700 tra associazione e collegio professionale
Composizione direttivo:
Presidente Cuc Giuseppe
Vice Presidente Broglio Paolo – Monte Bianco
Consiglio Direttivo
Chasseur Enrico – Champoluc (Ayas)
Garbarino Luca – Rappresentante maestri l.p.
Lamastra Giuseppe – Gran Paradiso (Cogne)
Parini Avv. Federico – Rapp.te COLNAZ (uditore)
Rao Francesco – Ispettore alla vigilanza (uditore)
Il trend nei prossimi anni in termini di iscritti: Lieve crescita
Mail: info@maestridisci.com
Sito internet: www.maestridisci.com/
Le Domande
Quali sono le principali
problematiche a livello regionale... e nazionale?
I maestri di sci in
Valle d’Aosta rappresentano una delle professioni principali nel settore
invernale. Abbiamo la fortuna di vivere in una regione dove la neve non manca,
di conseguenza la nostra professione può svolgersi almeno negli ultimi decenni
in modo sereno e proficuo. Ci sono 23 scuole di sci su tutto il territorio
quindi ogni comprensorio è coperto da una scuola di sci; inoltre abbiamo un
numero importante di liberi professionisti. Come in tutte le professioni
esistono sempre problematiche. L’importante è saper cogliere tutte le occasioni
e tutte le opportunità che il mercato
sempre più in movimento propone ed adeguarsi in modo da soddisfare le esigenze
della clientela, che in questi ultimi anni ha subito degli spostamenti, dei cambiamenti
dovuti a mille problematiche che tutti conosciamo.
Esistono possibilità di
lavoro in Valle d’Aosta oppure il settore è saturo?
C’è una contrazione del
mercato, soprattutto italiano. Per nostra fortuna in questi ultimi anni il
sistema Valle d’Aosta ha puntato sulla clientela straniera e quindi questo ha
permesso nel settore di soffrire un po’ meno. Anche noi in questa stagione
stiamo lavorando discretamente bene. E’ importante però che i maestri di sci
seppur bravissimi tecnicamente, soprattutto le nuove generazioni, devono
puntare meglio sul saper svolgere al meglio il mestiere e questo implica tutta
una serie di competenze che fanno parte ormai del nostro sistema informativo a
cui va aggiunta la conoscenza linguistica. Se puntiamo sulla clientela
straniera le nuove generazioni devono sapersi esprimere oltre che in francese
anche in inglese. Lo sforzo va in questa direzione. Io spero che anche nel
mondo scolastico ci sia questa volontà di spingere i ragazzi in questa direzione
e stiamo anche cercando dei sistemi di collaborazione con le istituzioni
scolastiche per sviluppare al meglio questo settore. Inoltre teniamo moltissimo
al fatto che i nostri professionisti siano dei conoscitori della Valle d’Aosta.
Il cliente quando viene in Valle vuole imparare asciare ma vuole e deve anche
conoscere la nostra regione. E chi meglio del maestro di sci può offrirgli
queste notizie. Occorre quindi un bagaglio culturale importante.
Esistono nuovi sbocchi
professionali?
Noi stiamo sviluppando
le tendenze nuove. Basta pensare all’attività del fuoripista, intesa come
attività fatta in modo consapevole e responsabile, che va offerta garantendo
condizioni di sicurezza. Vorremmo riuscire a inculcare soprattutto nelle nuove
generazioni che tutto si può fare, ma va fatto nei momenti giusti, nei tempi
giusti e attrezzati in un modo specifico.
Iniziative di
formazione realizzate nel 2012 e in programma nel 2013?
Nei nostri compiti
esiste la formazione professionale dei nuovi maestri oltre all’aggiornamento di
quelli in attività. A livello di programmi abbiamo sviluppato in quest’ultimo mese una selezione per l’accesso
alla professione dei maestri di sci di fondo con 14 ragazzi candidati ammessi.
Nel mese di marzo ci sarà quella dello sci-alpino. Faccio notare che ci
troviamo di fronte a professionalità di alta qualità. Un altro aspetto
importante è lo sviluppo di un nuovo testo per l’insegnamento al bambino. Esiste
già ma l’abbiamo modificato e ampliato insieme alla Federazione italiana sport invernali.
Non va dimenticato che per noi i bambini rappresentano circa il 70-80% della
nostra clientela.
Consigli per chi si
vuole avvicinare alla professione?
L’attività del maestro
di sci è un po’ atipica. Ha una durata limitata nel tempo, circa quattro mesi.
E’ ovvio che si devono trovare altre alternative dal punto di vista lavorativo.
E’ però un’attività che si svolge all’aria aperta in un ambiente bellissimo
normalmente fa parte di un percorso di un ragazzo o ragazza che ha fatto nella
su avita attività nello sci ed è perciò il raggiungimento finale di un
obiettivo. Non va nascosto che in futuro dovrà aumentare l’impegno per tutelare
la professione a livello europeo. La nostra
professione in Italia e in Valle d’Aosta è regolamentata da una legge,mentre
così non è negli altri paesi europei.
Un giudizio sulla
riforma degli Ordini? Che cosa ha senso fare e che cosa no? E che cosa vi
tocca?
Noi da tempo siamo
impegnati in un percorso a livello europeo per definire che è il maestro di sci
che può svolgere l’attività a livello indipendente e che ha tutti i requisiti
per poterlo fare. Dalla capacità tecnica all’attenzione alla sicurezza sempre
per assicurare la maggior tutela possibile alla clientela. Finalmenet si potrà fare
chiarezza soprattutto nell’Est Europa. L’obiettivo è creare una carta
professionale europea in modo che chi ha i requisiti potrà liberamente
circolare.
Qual è il rapporto con
il mondo delle imprese e con quello del credito?
Con quello delle
imprese con alcune ci sono rapporti di collaborazione. Per quanto riguarda il
mondo del credito siamo degli utenti normalissimi.
Un valore da recuperare in questa nostra società sempre più sfilacciata…
In generale penso che
un paese democratico sia fondato sulle regole. Nel nostro mondo cerchiamo di
far passare il messaggio che un po’ di regole, l’educazione, il rispetto
reciproco devono essere dei valori da riconquistare. E’ un impegno che
prendiamo anche nei confronti del nostri Maestri di sci affinché anche essi ne
siano promotori.
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