24 giugno 2013

#Azzardo: Accordo AziendaUsl-Casa da gioco di #Saint-Vincent contro le #ludopatie


La Casino de la Vallée S.p.A., società che gestisce il Casino di Saint-Vincent, e l'Azienda USL della Valle d'Aosta, in particolare attraverso le strutture del SerD - Servizi per le Dipendenze-, sigleranno un accordo quadro in materia di gioco d'azzardo patologico (GAP) domani 25 giugno, alle 16, presso il Casinò.

Se intravvedi un conflitto interessi o una manovra puramente pubblicitaria i numeri non sembrano per ora darti ragione. I dati forniti dalle strutture pubbliche dimostrano che i soggetti in stato di dipendenza presi in carico dal SerD della Valle d'Aosta sono passati da 4 nel 2008 a 32 nel 2012. Di questi ben il 63% è o è stato giocatore abituale delle slot collocate nei locali pubblici, il 34% delle altre forme di gioco autorizzato e solo il 3% sono o sono stati frequentatori della casa da gioco. 

Ovviamente si tratta di dati riguardanti soltanto la popolazione valdostana. Nulla ci è possibile dire sulle ricadute nell'area del Nord Ovest, anche se la prossimità è sempre importante per queste patologie, e, soprattutto, va aggiunto che l'accesso alla Casa da gioco dei valdostani è storia recente. Il fenomeno va analizzato nel tempo.Poi aggiungo io anche uno solo che cade in un simile baratro è sempre uno di troppo.

Va inoltre detto che per la Casa da Gioco si tratterebbe di dare ulteriore applicazione al Codice Etico dell'azienda che prevede la promozione di azioni utili a evitare il gioco d'azzardo patologico.
Di fatto la collaborazione con il SerD potenzierà ed integrerà le tecniche di gestione del cliente che la Sala da Gioco valdostana già applica. «Il Casinò - si legge in una nota diffusa dall'azienda - infatti è un ambiente sicuro, sotto video sorveglianza per tutto l'orario di apertura dei giochi e non solo. Tutela i minorenni che ovviamente non possono accedere alle Sale da gioco; identifica il cliente registrando ogni ingresso e ogni informazione relativa a movimenti in denaro tracciabili. Da sempre il Casinò è attento alle situazioni di gioco patologico provvedendo a inibire l'accesso ai clienti 'disturbati', spesso anche su loro stessa richiesta, talvolta su segnalazione della Direzione Giochi e sempre quando vi siano segnalazioni da parte delle famiglie».

Ora, la società intende potenziare la formazione di dipendenti e collaboratori affinché nel loro approccio con eventuali giocatori patologici sappiano fornire tutte le informazioni per ottenere l'assistenza necessaria. «I casinò, grazie alla conoscenza diretta e continua della propria clientela, hanno sempre saputo contrastare le patologie legate all'azzardo  -  spiega l'amministratore unico Luca Frigerio.- Proprio grazie all'esperienza acquisita, il Casinò di Saint-Vincent ha oggi ancor più una responsabilità sociale nel dare un contributo al contrasto delle ludopatie. E può anche offrire alle istituzioni il contributo di una specifica competenza sulle motivazioni, le aspettative e i vissuti dei giocatori abituali».

Ecco i punti principali della collaborazione con il SerD:

- azioni formative rivolte al personale Casino e SerD
- attività di studio e di analisi dei dati relativi alle patologie e alle dipendenze
- iniziative di osservazione e di controllo
- promozione del benessere sul posto di lavoro dei dipendenti CAVA
- costruzione di una cultura del gioco rispettosa della salute del cittadino
- azioni di prevenzione/formazione alla popolazione - giovanile e non - che prenda in considerazione l'aspetto ludico della vita e la relazione individuo-gioco
- costruzione di una rete regionale che coinvolga operatori della sanità, del gioco, delle forze dell'ordine, delle istituzioni e del volontariato che si basi su un linguaggio e un'ottica condivisi nell'approccio al tema delle dipendenze dal gioco.

2 commenti:

giancarlo borluzzi ha detto...

Mi scappa da ridere.
Calcando i termini, è come se Al Kaeda firmasse un'iniziativa contraria al terrorismo o l'Associazione Macellai si dichiarasse a favore dei vegetariani.
Ovvio che dialetticamente si può sostenere di tutto pur di difendere il Casinò rossonero, ma l'ipocrisia è in questo caso somma ed offensiva nei confronti di quanti si ritiene possano bere la finezza "gioca tanto e perdi tanto, ma non farti coinvolgere che io ti veglio..." !

ImpresaVda on 1 luglio 2013 alle ore 09:12 ha detto...

Comprensibile stigmatizzazione di Alpe.

ALPE: IL CASINÒ AFFONDA, MA FRIGERIO INCASSA IL PREMIO DI 72.000 EURO

Chatrian: “Se il trend non cambia, il 2013 chiuderà con non più di 66 milioni di euro di ricavi:
un dramma per i posti di lavoro, per Saint-Vincent e per le casse regionali. Ma l'amministratore
unico incassa il premio massimo per obiettivi che gli è stato consentito darsi da solo”


AOSTA, 28 giugno 2013 – L'anno 2012 del Casinò si era chiuso con una perdita di quasi 19 milioni di euro di introiti lordi e i primi sei mesi del 2013 registrano un ulteriore negativo di 6 milioni sullo stesso periodo del disastroso anno precedente. Simbolico, fra i tanti segni meno, quello della roulette francese, calata nel 2012 del 65%. «Nel 2012 i costi operativi sono stati di 84 milioni di euro», rivela il consigliere Albert Chatrian. «Se il trend non cambia, il 2013 chiuderà con non più di 66 milioni di euro di ricavi: un dramma per i posti di lavoro, per Saint-Vincent e per le casse regionali».
Nonostante il disastro, l'assemblea dei soci ha approvato senza colpo ferire il bilancio e con esso la liquidazione all’amministratore unico di un premio di produzione di 72.000 euro, il massimo raggiungibile, che si aggiungono al già spropositato compenso annuo di 240.000 euro.
«Senza entrare nei dettagli degli obiettivi e della loro analisi, viene da chiedersi in che mani siamo o, meglio, in che mani è stato messo il Casinò di Saint-Vincent», aggiunge Chatrian. «Luca Frigerio è stato posto nelle condizioni di cantarsele e suonarsele da solo, di darsi gli obiettivi e di valutarne il raggiungimento. Chi al posto suo sarebbe così poco intelligente da non fissarsi a inizio anno obiettivi che sa essere alla sua portata? Un personaggio di dubbia provenienza e professionalità, pagato troppo, a cui sono concessi gratuitamente l’alloggio, l’autovettura e tutte le utenze (telefono, corrente, acqua) si permette anche di autoassegnarsi degli obiettivi di miglioramento che tali non sono. Cifre che stonano terribilmente con la situazione economica in cui si dibattono intere categorie professionali, lavoratori licenziati o in cassa integrazione, giovani disoccupati e senza prospettive, aziende che chiudono, cantieri fermi».

 

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