Ha scritto Papa Francesco nel testo della Bolla di indizione dell'Anno Santo straordinario
Ho scelto la data dell’8 dicembre perché è carica di significato per la storia recente della
Chiesa. Aprirò infatti la Porta Santa nel cinquantesimo anniversario della conclusione del
Concilio Ecumenico Vaticano II. La Chiesa sente il bisogno di mantenere vivo quell’evento. Per
lei iniziava un nuovo percorso della sua storia. I Padri radunati nel Concilio avevano percepito
forte, come un vero soffio dello Spirito, l’esigenza di parlare di Dio agli uomini del loro tempo
in un modo più comprensibile. Abbattute le muraglie che per troppo tempo avevano rinchiuso
la Chiesa in una cittadella privilegiata, era giunto il tempo di annunciare il Vangelo in modo
nuovo. Una nuova tappa dell’evangelizzazione di sempre. Un nuovo impegno per tutti i
cristiani per testimoniare con più entusiasmo e convinzione la loro fede. La Chiesa sentiva la
responsabilità di essere nel mondo il segno vivo dell’amore del Padre.
Tornano alla mente le parole cariche di significato che san Giovanni XXIII pronunciò
all’apertura del Concilio per indicare il sentiero da seguire: «Ora la Sposa di Cristo preferisce
usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore … La Chiesa
Cattolica, mentre con questo Concilio Ecumenico innalza la fiaccola della verità cattolica, vuole
mostrarsi madre amorevolissima di tutti, benigna, paziente, mossa da misericordia e da bontà
verso i figli da lei separati». Sullo stesso orizzonte, si poneva anche il beato Paolo VI, che si
esprimeva così a conclusione del Concilio: «Vogliamo piuttosto notare come la religione del
nostro Concilio sia stata principalmente la carità … L’antica storia del Samaritano è stata il
paradigma della spiritualità del Concilio … Una corrente di affetto e di ammirazione si è
riversata dal Concilio sul mondo umano moderno. Riprovati gli errori, sì; perché ciò esige la
carità, non meno che la verità; ma per le persone solo richiamo, rispetto ed amore. Invece di
deprimenti diagnosi, incoraggianti rimedi; invece di funesti presagi, messaggi di fiducia sono
partiti dal Concilio verso il mondo contemporaneo: i suoi valori sono stati non solo rispettati,
ma onorati, i suoi sforzi sostenuti, le sue aspirazioni purificate e benedette … Un’altra cosa
dovremo rilevare: tutta questa ricchezza dottrinale è rivolta in un’unica direzione: servire
l’uomo. L’uomo, diciamo, in ogni sua condizione, in ogni sua infermità, in ogni sua necessità»
Il crinale fra protesta e democrazia
10 mesi fa
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