Renato Anselmet |
Semel
pater. Suo figlio Giorgio le ha dedicato un vino. E' un omaggio pieno
di affetto ma pure impegnativo...
Il
Semel Pater è vinificato con uve di Pinot Noir prodotte da un
vigneto situato sul Mont Torrette nel comune di St. Pierre he, come
ben sapete, è una zona viticola molto vocata e già citata da
diversi autori sin dal 1800. Sono molto orgoglioso che mio figlio
Giorgio mi abbia dedicato un vino e lo ringrazio per questo pensiero
anche perché letteralmente la frase “Semel Pater Semper Pater”
significa: una volta padre, si è padri per sempre. Ovviamente
l’etichetta non basta, Giorgio ha prodotto un grande vino come si è
dimostrato dai vari riconoscimenti che abbiamo ricevuto quest’anno
come, ad esempio i tre bicchieri del Gambero Rosso.
Il Pinot Noir per noi è veramente una passione perché riteniamo che questo vitigno dia la massima espressione di un vino sotto l’aspetto degustativo ed enologico.
Il
Perla Bruna è un metodo classico di Chardonnay barricato e Blanc de
Morgex che affina sui lieviti dai 36 ai 42 mesi. È letteralmente una
dedica a Bruna, la moglie di Giorgio, che si occupa di tutta la parte
di gestione della vigna, dalla potatura alla vendemmia.
Annualmente
produciamo dalle 80000 alle 100000 bottiglie con 20 tipologie divise
in 70% rosso e 30% bianco. Per quanto riguarda i vini rossi, abbiamo
2 vini che fanno la parte di affinamento solo in acciaio mentre tutti
gli altri fanno la parte di affinamento in barrique.
Per
i bianchi, invece, è il contrario. Facciamo passare in barrique lo
Chardonnay e la Petite Arvine mentre gli altri fanno solo la parte in
acciaio.
La
vendemmia 2015 è stata, sotto l’aspetto sanitario, eccezionale. Le
uve erano molto sane e ben mature. La resa, però, è del 5-7% minore
rispetto agli anni scorsi. Questo perché abbiamo avuto un’estate
con temperature molto alte e poche precipitazioni.
Quando
siamo partiti per costruire la cantina avevamo parecchi dubbi su come
impostarla. La prima necessità era quella di far sposare la
funzionalità e la tecnologia, in modo da poter lavorare comodamente
e in modo durevole. Cosa piuttosto difficile e dispendiosa;
nonostante ciò, siamo riusciti a trovare le attrezzature che ci
servivano riuscendo ad impostare un lavoro qualitativamente
all’altezza delle nostre aspettative. La seconda necessità era
quella di poter soddisfare le necessità e le curiosità dei clienti
che ci sarebbero venuti a trovare in cantina.Abbiamo pensato, dunque,
di costruire la sala degustazioni con un’architettura tipica, in
modo che l’ospite si potesse rendere conto di essere in una
costruzione valdostana. Sotto l’aspetto della degustazione, essa
doveva essere soddisfacente e lasciare un’emozione profonda. Ci
piace prenderci cura di chi viene a trovarci e sembra che questo sia
apprezzato.
Noi
esportiamo principalmente negli Stati Uniti, in Giappone, in Francia
e in Germania.
Le
richieste che ci arrivano dall’estero sono molteplici, ma purtroppo
non riusciamo a soddisfarle tutte perché i nostri quantitativi sono
piccoli e puntiamo molto a rifornire il mercato locale.
Si,
nell’anno appena passato, fortunatamente, abbiamo ricevuto molti
riconoscimenti.
Il
primo è stato il premio come Benemerito al Cangrande, poi abbiamo
ricevuto i Tre Bicchieri del Gambero Rosso con Semel Pater e le 4
viti di VITAE sempre con il Semel.
Con
l’Henri (Syrah) abbiamo vinto la medaglia d’oro al CERVIM e i
cinque grappoli di Bibenda.
Slow wine, invece, ci ha premiato
sia come azienda (Bottiglia) che come vino, attribuendo alla nostra
Petite Arvine il premio di Grande Vino.È sempre un grande onore
ricevere questi premi. Sono un po’ il riconoscimento del lavoro che
ogni anno svolgiamo dentro e fuori dalla cantina.
Per
il 2016 qualche novità da annunciare?
Non
abbiamo ancora deciso nulla in quanto dipende molto dall'evoluzione
del vino in quanto le variabili in cantina sono tantissime e non
sappiamo ancora come questi vini verranno. Dipende dalla qualità
dell'uva che portiamo in casa, da come riusciamo a farla evolvere in
cantina. In linea di massima dovremmo confermare quanto fatto l'anno
scorso.
Nuovi
mercati internazionali in vista?
Pensavamo
all'Inghilterra però anche lì è dura entrare sul mercato.
Vorrei riuscire a collocare il nostro prodotto nella maggior parte degli hotel stellati in Italia e all'estero. E poi spero che questa crisi finisca al più presto.
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