Da sinistra Angelica Pagliarulo e Roberto Cullino |
Questa mattina Banca Banca d'Italia ha presentato ai giornalisti il suo tradizionale rapporto sull'andamento dell'economia regionale. In base al lavoro della staff della filiale aostana diretta da Angelica Pagliarulo (oltre a lei sono intervenuti Roberto Cullino, Responsabile Divisione Analisi e Ricerca economica territoriale della Sede di Torino, e Massimiliano Rigon, della Divisione Analisi e Ricerca economica territoriale della Sede di Milano)l’economia della Valle d’Aosta risulta in graduale recupero. Qui di seguito trovi la tradizionale sintesi. Alle 16 presso l'Università della Valle d'Aosta la presentazione pubblica con la presenza dell'economista Mario Deaglio. Troverai anche un mio articolo sul Corriere della Valle di questa settimana.
Nel 2015 l’attività economica in Valle d’Aosta ha fatto registrare un moderato miglioramento, riconducibile soprattutto ai servizi. Secondo le stime preliminari di Prometeia, il prodotto regionale sarebbe cresciuto in termini reali dello 0,8 per cento rispetto all’anno precedente, in misura analoga alla media italiana.
Nel terziario l’attività ha beneficiato dell’andamento positivo del settore turistico, favorito anche dalle condizioni meteorologiche: le presenze nelle strutture ricettive della regione sono tornate a crescere a ritmi significativi, sostenute anche dalla ripresa della componente italiana. Nei trasporti il numero dei passaggi nelle autostrade valdostane è risultato in recupero sia per i mezzi leggeri sia per quelli pesanti. Nel settore delle costruzioni la situazione è rimasta negativa; nel mercato immobiliare all’ulteriore calo delle compravendite di abitazioni si è associata una nuova riduzione dei prezzi. Nell’industria manifatturiera l’attività è stata nel complesso debole.
L’occupazione è cresciuta nei servizi commerciali, alberghieri e di ristorazione, mentre è calata negli altri settori. Le assunzioni a tempo indeterminato sono aumentate, favorite dagli incentivi contributivi introdotti dalla legge di stabilità per il 2015 e dalle recenti riforme del mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile, su valori elevati nel confronto storico.
Nel 2015 il credito alle imprese ha continuato a contrarsi, riflettendo il calo nel settore manifatturiero e in quello delle costruzioni; nei servizi, invece, i finanziamenti sono tornati a crescere. I prestiti alle famiglie sono aumentati a ritmi analoghi a quelli dell’anno precedente. Il flusso di nuove sofferenze è cresciuto: l’andamento è dovuto alle imprese, a fronte di una stabilità
per le famiglie.
È proseguito a ritmi moderati l’aumento dei depositi bancari delle famiglie. Per contro, si è ridotto il valore di mercato dei titoli di terzi in deposito, nonostante l’ulteriore crescita di quello delle quote di fondi comuni.
Se sei interessato alla lettura del rapporto integrale clicca qui.
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