16 giugno 2016

Giornata economia 1: Quadro economico e Struttura produttiva

Propongo a puntate una ricca sintesi, fatta dagli stessi interessati, del lavoro svolto dall'Osservatorio economico e sociale della Regione Autonoma Valle d’Aosta (Dario Ceccarelli) e dall'Ufficio studi ed informazione economica della Chambre Valdôtaine (Claudia Nardon e Maria Angela Buffa).

IL QUADRO MACROECONOMICO
I dati macroeconomici previsionali di fonte Prometeia sul 2015 delineano un quadro di moderato miglioramento, prevalentemente grazie ad una domanda interna più vivace.

Esaminando infatti i principali aggregati, tra il 2014 ed il 2015 il PIL della Valle d’Aosta è cresciuto dello 0,8%, più del dato nazionale (0,5%) e la variazione 2015/2016 è dell’1,2%, pari all’attesa nazionale.

Secondo la stessa fonte, il valore aggiunto si è incrementato dello 0,7% (Italia 0,3%), la spesa per consumi delle famiglie è cresciuta dell’1,3%, più del dato nazionale (1,1%) sostenuta dall’incremento del reddito disponibile in termini reali (potere di acquisto) e da una sostanziale stabilità dei prezzi al consumo.

Gli investimenti fissi lordi (+0,8%) hanno registrato variazioni moderatamente positive con prospettive di un sensibile incremento per l’anno in corso.

L’export regionale per l’anno 2015 ammonta a circa 605,7 milioni di euro e rispetto alla performance nazionale e dell’area di riferimento si dimostra più debole: la diminuzione rispetto all’anno precedente è stata dello 0,3% (Italia +3,8%, Nord Ovest +2,7%) .
I flussi più rilevanti si confermano essere quelli relativi alle vendite di metalli e di prodotti in metallo (354 milioni di euro complessivi), che incidono sempre in misura preponderante sulle esportazioni regionali, ed in particolare di prodotti della metallurgia (331 milioni), tradizionale comparto di specializzazione.
Fra questi, gli impulsi più favorevoli in rapporto al 2014 si sono riscontrati per le bevande (+21,4%) e i macchinari (+20,4%); l’export di prodotti della metallurgia e di mezzi di trasporto ha invece subìto un calo (rispettivamente del -3,1% e del 23,9%).

LA STRUTTURA PRODUTTIVA
Anche dal punto di vista della demografia delle imprese, i risultati non sono incoraggianti, soprattutto per i settori del commercio e dell’ edilizia, sebbene costituiscano tuttora i comparti numericamente più rilevanti (sommati rappresentano più di un terzo del totale delle imprese).

Le imprese registrate in Valle d'Aosta nel 2015 sono 13.012, costituite per più della metà come imprese individuali, che però continuano a mostrarsi in calo (-177 imprese rispetto al 2014) insieme alle società di persone (-149 imprese). Si conferma invece la tenuta delle società di capitali e delle cooperative. Rispetto al 2014, lo stock di imprese è calato nel complesso del 2,5% ( - 330 imprese, dato Italia +0,3%).

Considerando i settori di attività, si registra stabile la consistenza delle imprese appartenenti al turismo e ai servizi alle imprese. Le imprese agricole e del manifatturiero hanno riportato un calo, per quanto contenuto. Maggiori sofferenze emergono invece dai settore del commercio, che perde 117 imprese, e dell’edilizia (-112 imprese) 1.

Le imprese artigiane, circa un terzo delle imprese registrate, fanno rilevare una dinamica meno favorevole rispetto alla totalità delle imprese, andamento che non sorprende alla luce del fatto che si ripercuote sull’intero comparto l’andamento negativo del settore delle costruzioni che assorbe più del 50% delle imprese artigiane.

Le imprese artigiane registrate nel 2015 sono 3.786, in netta preponderanza costituite sotto forma di impresa individuale, che, anche in questo caso, insieme alle società di persone, si registrano in calo (-92 imprese e – 37 rispettivamente).

In raffronto al 2014 scontano un calo del 3,2%, con un saldo negativo di 124 unità. (dato Italia -1,6%). Prendendo in esame i settori di attività più rilevanti per dimensione, si evidenzia come la flessione sia quasi interamente concentrata nel settore delle costruzioni (-97 imprese che spiegano quasi l’80% della flessione) restituendo un quadro ancora di profonda difficoltà del comparto.

La tendenza alla contrazione si riflette sulle principali fattispecie imprenditoriali: in controtendenza con quanto verificatosi a livello nazionale, si registrano infatti in calo sia le imprese femminili sia le straniere, mentre quelle giovanili mostrano una maggiore tenuta.  (continua)

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