I risultati destagionalizzati del 33% delle imprese intervistate – escluse quelle del settore dell’edilizia - relativi al IV trimestre 2017, in linea con l’andamento nazionale, confermano i progressi, contenuti ma significativi, registrati dall’inizio dell’anno 2017. L'indagine previsionale di Confindustria Valle d'Aosta per ilquarto trimestre 2017 per la prima volta fa registrare un risultato senza se senza ma
Un’iniezione di ottimismo infatti arriva dall’andamento positivo degli investimenti e dalla composizione del carnet ordini che si è irrobustita. Lieve miglioramento del tasso di utilizzo della capacità produttiva nonostante le previsioni sulla produzione subiscano un leggero rallentamento.
Stabili le attese sui nuovi ordini, sia interni che export, che per il quarto trimestre consecutivo, si mantengono in terreno positivo. Segnali positivi anche sul fronte dell’andamento degli incassi. Arretra l’indicatore relativo all’occupazione, in buona parte influenzato dalla stagionalità, anche se si
assiste ad un’ulteriore riduzione del ricorso alla CIG. La nostra indagine rileva, inoltre, che l’andamento delle grandi imprese è in linea con quello delle medie imprese e non vi sono significativi scostamenti.
«Il tenore delle valutazioni delle imprese è complessivamente positivo - dichiara Paolo Giachino, Presidente di Confindustria Valle d’Aosta - Prevalgono attese ottimistiche, con indicatori in linea con quelli rilevati nel trimestre precedente, anche se con giudizi più attenuati rispetto all’andamento
nazionale. Permangono alcune criticità sul fronte del credito e dell’occupazione. La ripresa è ancora troppo debole per creare nuovi posti di lavoro».
SCHEDA TECNICA
Si consolidano le attese sulla produzione che, in linea con i trimestri precedenti, assumono valori positivi attestandosi al 21,62% (23,26% nel trimestre precedente e 3,23% nel 2016), generati principalmente dal settore dei servizi.
Analoga tendenza si ritrova nell’andamento dei nuovi ordini che si stabilizza a quota 19,44% (25,64% nel trimestre precedente e -8,82% nel 2016). Prosegue il momento favorevole per gli ordini export del settore manifatturiero che aumentano da 17,65% del III trimestre 2017 a 26,67%, all’opposto l’80% dell’imprese dei servizi dichiara un andamento “costante” di tali ordini.
Un ulteriore segnale di ottimismo deriva dal miglioramento della composizione del carnet ordini: in ribasso la percentuale di imprese che hanno ordini garantiti per meno di un mese (dal 20,59% del III trimestre 2017 al 16,13%), praticamente immutato il numero di imprese che ha ordini da uno a tre mesi (51,61% contro il 52,94% del III trimestre 2017) e, infine, in rialzo la percentuale di ordini superiori ai tre mesi (da 26,47% a 32,26%). Si sottolinea, tuttavia, che i dati positivi concernenti gli
ordini superiori ai tre mesi sono riconducibili prevalentemente al settore dei servizi.
Un’altra nota positiva deriva dagli investimenti che, in linea con l’andamento nazionale, registrano un aumento sia per quanto concerne gli ampliamenti (+2,46% rispetto al III trimestre) che per le sostituzioni (+0,88%).
In lieve aumento anche il grado di utilizzo degli impianti che cresce dal 64,69% del trimestre precedente al 67,50% del trimestre in esame. Questo livello risulta però relativamente statico negli ultimi 5 trimestri esaminati e evidenzia come le aziende intervistate lavorino ancora a poco più della metà del loro potenziale.
Da questa indagine emerge un miglioramento delle previsioni sull’andamento degli incassi, solamente il 37,50% degli intervistati prevede di essere pagato in ritardo rispetto ai termini pattuiti, in opposizione al 47,83% del trimestre precedente e al 56,76% del 2016. La media dei pagamenti si mantiene pressoché stabile. Si registra un lieve miglioramento per quanto concerne il pagamento tra privati (da 79,63 giorni a 71,77 giorni) e un leggero arretramento della media riferita alla pubblica amministrazione (da 67,68 giorni a 69,91 giorni).
Un segnale di debolezza proviene dalle previsioni del quadro occupazionale che scendono a quota 2,5% (+13,33 nel trimestre precedente e -13,16% nel 2016). Si evidenzia, tuttavia, che l’83% delle imprese intervistate prevede di mantenere invariati gli attuali livelli occupazionali, percentuale migliore degli ultimi 3 anni. Le valutazioni più positive sono espresse dal settore dei servizi.
Prosegue la graduale riduzione del ricorso alla Cassa Integrazione che si attesta ad un valore pari al 2,5% (contro l’8,89% del trimestre precedente). Ad oggi il 97,5% delle imprese intervistate dichiara di non fare ricorso a questo ammortizzatore sociale. Si specifica che questo dato fa riferimento esclusivamente al settore manifatturiero.
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