8 novembre 2017

Danilo Grivon (#FromagerieHautValdAyas): «Siamo in crescita costante da 15 anni»

La cantina

Questa settimana abbiamo intervistato Danilo Grivon, dal 2006 alla guida della Fromagerie Haut Val d’Ayas di Brusson.  

La cooperativa nasce nel 2002 lei inizia ad occuparsene nel 2006 dopo un passato nel settore sviluppo e marketing di Barilla, Colussi e Saclà. A oltre dieci anni di distanza la sua sembrerebbe essere stata una felice scelta di vita…
Felice certamente per quanto mi riguarda. Sicuramente una scelta che sul piano professionale magari paga pegno a carriere di altro tipo però la possibilità di occuparsi di una azienda sul territorio con tutte le sue sfaccettature e importanze che può avere il territorio stesso è fonte di soddisfazione

Quali sono state le tappe più importanti dal punto di vista aziendale?
Ormai sono 15 anni di vita aziendale. E’ stato un progressivo consolidamento sia dimensionale in termini di fatturato e di sviluppo sul mercato nazionale ed estero. Tappe significative riguardano l’entrata nel mondo del biologico, scelta condivisa dai soci all’inizio dell’attività della Fromagerie. Oltre ad un’altra serie die venti molto importanti che per me sono stati la costruzione del nuovo magazzino di stagionatura, investimenti sulla struttura e quindi crescite legate a continui investimenti per raggiungere una dimensione sufficientemente grande per stare sul mercato.
Il caseificio


La gestione del caseificio non è un business facile…
Il settore non è particolarmente profittevole. Un imprenditore per metterci soldi in questo settore ci deve pensare molte volte prima di farlo. I margini sono molto risicati, la competizione è molto forte, le tensioni sui mercati e le attività promozionali estremamente forti. Effettivamente non è un mercato facile.

Eravate partiti puntando sul bio…
Il bio è un mercato per noi importante anche perché siamo tra i pochi player a livello nazionale nel settore del formaggio e in particolare con la fontina dop biologica siamo l’unico produttore significativo. In termini di fatturato cresce anno su anno con tassi non elevatissimi ma continui. Se si va a vedere anche sul piano del mercato nel suo complesso è uno dei pochi ambiti in cui si registra un più e non un meno, quindi di fatto è stata una scelta vincenti per certi versi e comunque distintiva rispetto al nostro mercato di riferimento. Di conseguenza una scelta importante.

Diamo un po’ di numeri aziendali: quanti siete e quanto producete?    
In questi anni siamo cresciuti sia livello produttivo in quanto lavoriamo circa due milioni e mezzo di chili di latte all’anno, anche grazie all’acquisizione di qualche nuovo fornitore, sviluppiamo un fatturato superiore ai 3,3 milioni l’anno, dato in continua crescita da quando siamo nati quando fatturavano circa 1,3 milioni, diamo un’occupazione diretta ad una quindicina di persone e siamo presenti sul mercato nazionale e su una dozzina di paesi esteri.
Mucche al pascolo


Quanto pesa l’export?
Circa 7-8%. Limite significativo anche se tra gli obiettivi che abbiamo c’è proprio quello di crescere su questo segmento di mercato che al di là del peso sul fatturato rappresenta un settore un po’ più profittevole rispetto al mercato un po’ asfittico nazionale.

Come commercializzate i vostri prodotti?
Inizialmente abbiamo cercato i contatti con i mercati esteri. E questo è avvenuto con la partecipazione a diverse fiere, estere oltre che nazionali. Le fiere più importanti del settore dalla Nuga al Cibus. Adesso per farci conoscere esistono anche latri strumenti, ad esempio il web, stiamo cercando di investire in questa direzione anche con un’attività di e-commerce attraverso il nostro sito che sta cominciando a dare i primi risultati. Stare sul web è per noi diventato un modo per fare conoscere l’azienda dopodiché la vendita avviene anche attraverso uno spaccio aziendale che funziona molto bene con la possibilità di accogliere visite guidate. Una vendita sul mercato locale piuttosto limitata dopodichè ci proponiamo  a livello nazionale e estero.

Guardando all’ultimo anno più soddisfazioni o più difficoltà?  
Le difficoltà sono il pane quotidiano di ogni azienda. Tuttavia ritengo che in termini di risultato economico e andamento aziendale sarà un anno soddisfacente.

Possiamo dire che le difficoltà rendono più belle le soddisfazioni?
Ecco, diciamo che la vita in azienda è questo…

Futuri progetti da segnalare?
Prima di tutto sergnalerei uno sviluppo interno che punta ad un miglioramento continuo della qualità dei prodotti e la ricerca anche di prodotti più innovativi e nella formulazione o nella proposta di packaging.
Il punto vendita


Un esempio?
Non è un prodotto innovativo ma che è un prodotto che ci caratterizza. Noi siamo l’unico produttore valdostano di fromadzo Dop certificato, un Dop minore, meno conosciuto della fontina, ma su cui noi abbiamo investito e abbiamo continuato a lavorare in questi anni e comincia a darci soddisfazione in quanto sempre di più inizia ad essere identificato il nostro territorio come il territorio d’élite per questo tipo di produzione. Allargando invece il ragionamento vorrei evidenziare un’iniziativa nostra di fromagerie e di altri cinque colleghi del settore agroalimentare che ha portato alla costituzione della prima rete di impresa in Valle d’Aosta, cioè un raggruppamento strutturato di sei aziende nel comparto alimentare, non concorrenti tra di loro, in modo da unire le forze con l’obiettivo di aumentare la nostra massa critica sui mercati europei ed extraeuropei.

Quali aziende ne fanno parte oltre a voi?
Maison Bertolin con i suoi salumi che è la capoguida del raggruppamento poi Alpenzu con la sua fonduta e le sue marmellatte, Alpe con i liquori, la Tegoleria valdostana per i dolci e la Caves des Onze Communes per i vini.

Un sogno cooperativo da realizzare?
Mi auguro che l’iniziativa cooperativistica possa continuare anche tra i giovani, sia all’interno delle cooperative che esistono già sia costituendone delle nuove, perché penso che possa essere una forma di impresa con dei vantaggi in quanto mette attorno al tavolo teste e pensieri diversi e nei momenti di difficoltà questa forma di associazione può essere vincente. 

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