Davide Trapani |
Prima di tutto
spieghiamo cosa si intende per bioedilizia…
Significa costruire abitazioni sostenibili. Sostenibili per
l’ambiente e cioè che inquinano meno, consumano meno, disperdono meno calore
dall’involucro e sono scaldate utilizzando preferibilmente fonti rinnovabili e
anche sostenibili per chi le abita, utilizzando materiali naturali, traspiranti
che migliorano il benessere e il confort all’interno dell’edificio e aiutano a
vivere meglio.
E’ un mercato in
espansione?
Io posso portare il nostro esempio virtuoso. In un mercato
come quello dell’edilizia in generale in difficoltà negli ultimi dieci anni
siamo riusciti sempre a lavorare e a far crescere il fatturato insieme al
numero di addetti e soprattutto con la soddisfazione dei clienti. Il tutto
grazie ad una impostazione innovativa, un mercato un po’ di nicchia, proponendo
un prodotto che non c’era e molto avanti come innovazione. Puntare sull’innovazione
paga.
Siete sul mercato da
12 anni. Raccontiamo un po’ la storia dell’azienda…
Siamo nati come una piccola cooperativa con tre soci. Con l’idea
già di operare nel mercato della bioedilizia. Infatti ci chiamiamo “Edileco
Costruzioni Ecocompatibili”. Senza tanto idea di dove saremmo arrivati. Piano
piano abbiamo aumentato il numero dei soci fino ad arrivare alla dimensione
attuale con una quarantina di addetti e quasi venti soci, man mano aggiungendo
pezzi all’impresa. Inizialmente come impresa di costruzione e adesso ci
occupiamo di progettazione, realizzazione di impianti innovativi, parte
amministrativa. Si è formato un gruppo giovane, dinamico al cui interno ci
siamo trovati bene. Siamo una famiglia felice…
Come nasce il
contatto con la Cooperativa CFI di Roma?
La CFI è una cooperativa che investe soldi del Ministero
Sviluppo Economico con lo scopo di creare occupazione. Noi avevamo un
importante progetto di sviluppo, avevamo bisogno di un grosso investitore - avevamo
chiesto un significativo sforzo anche ai soci per aumentare il capitale sociale
– poi abbiamo scoperto questo strumento, siamo andati a Roma e abbiamo trovato
degli interlocutori molto brillanti. Ci hanno chiesto il riscontro
occupazionale del nostro investimento. Il piano che abbiamo loro presentato li
ha soddisfatti e così ci hanno assicurato come capitale sociale un investimento
di 300mila euro che stiamo utilizzando per la nostra attività.
Un po’ di numeri
aziendali?
La nostra è una pmi presente attualmente su una ventina di
cantieri e con un fatturato che nel 2017 dovrebbe chiudere vicino ai 5 milioni
di euro. E i nostri progetti futuri sono destinati a far crescere questi
numeri.
Lavorate più con il mercato
locale o anche con quello fuori Valle?
Per fortuna il mercato locale ci basta. Abbiamo qualche richiesta
dalla Svizzera e dal Piemonte ma preferiamo stare vicino a casa per motivi
famigliari e personali.
Nel vostro settore la
parola innovazione è fondamentale immagino…
Il nostro è un settore complesso. Noi poi ci proponiamo con
un prodotto innovativo: la casa che non ha costi di riscaldamento e di
manutenzione garantiti per dieci anni. Per fare questo sfruttiamo fonti
rinnovabili, isolamento, pompa di calore, fotovoltaico in una combinazione che
abbiamo affinato in tanti anni di ricerca. E’ vero che il mercato propone
continuamente soluzioni nuove e prodotti industriali in rapidissima evoluzione per
cui bisogna essere continuamente aggiornati ed avere anche un po’ il coraggio
di sperimentare prodotti nuovi e risolvere problemi che si creano ogni giorno
nell’utilizzare prodotti non consolidati. Fino ad ora l’abbiamo fatto con
successo e senza creare problemi all’utente finale.
Voi avete stimolato i
vostri ipotetici clienti a immaginare la casa che vorrebbero…
Noi la pensiamo molto in grande. Riteniamo che il nostro
approccio all’edilizia, il nostro approccio alla casa dovrebbe essere adottato
a tappeto. Abbiamo un sogno per la Valle d’Aosta – che è un territorio fantastico
e con delle peculiarità uniche a livello mondiale – e cioè che tutte le case
dovrebbero essere riscaldate come le nostre senza emettere gas in atmosfera e
anche il trasporto e la mobilità dovrebbero essere elettriche. Il nostro sogno tra 50 anni è
quello di una Valle senza o con molta poca combustione di
qualunque tipo. Indubbiamente un volano potente per economia e turismo,
facendoci diventare un’isola felice.
Adesso su cosa state
lavorando? Progetti futuri?
Puntiamo ad ampliare la nostra offerta di abitazioni in
bioedilizia ecocompatibili, allargando il nostra raggio d’azione anche al di
fuori dell’edilizia e fornire insieme all’abitazione un sistema di mobilità
sostenibile, un car sharing elettrico. Ad esempio nel condominio che stiamo
ultimando ad Aosta forniremo delle bici elettriche ai condomini per cercare di
limitare la mobilità con motore a scoppio e ridurre la seconda o terza macchina
di qualche famiglia incentivando i cittadini a fare una scelta che va nella
direzione di migliorare la vita di tutti.
Un po’ nella logica
dell’edileco run…
Per noi la sostenibilità ambientale e il benessere vanno di
pari passo e anche la crescita economica. Se puntiamo tutti sul cambiare il
nostro modello di sviluppo in maniera più sostenibile creeremo ricchezza,
confort, un mondo che funziona meglio senza rinunciare a nulla
Un sogno cooperativo
da realizzare?
Il sogno cooperativo in parte lo abbiamo già realizzato in
quanto era un po’ utopistico pensare che tante persone riuscissero a mettersi
insieme, dando ognuno il meglio di se e creando sinergie senza attriti. E’ complicato
e non è che manchino i problemi. Ma siamo riusciti a farlo e remiamo tutti
nella stessa direzione. Il sogno è di continuare così.
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