Se si entra negli uffici del neo-eletto assessore all’opere pubbliche, difesa del suolo ed edilizia residenziale pubblica Marco Viérin (Stella Alpina), al quinto piano di via Plouves, ci si imbatte non soltanto in pile di dossier, ma in pile di scatoloni pieni di dossier. E’ il risultato da un lato dello sdoppiamento dell’assessorato con la rinascita del dicastero dell’Ambiente e dall’altra della volontà del neo-eletto di rimettere mano alla macchina a 360°.
La domanda, visto lo scenario, è d’obbligo, quali sono i primi dossier che avete ripreso in mano?
Il mio obiettivo è entro settembre di conoscere a fondo il funzionamento della struttura, a partire dai vari servizi, dalle esperienze e professionalità che vi operano all’interno. Solo grazie ad una approfondita analisi è possibile raggiungere i due obiettivi che mi sono dato in questa prima fase: da un lato la semplificazione delle procedure, cioè meno tempi di attesa per il cittadino, dall’altro la razionalizzazione anche interna del lavoro. Che inevitabilmente è carente visto che abbiamo un assessorato dislocato su cinque sedi. Questo forzatamente significa meno efficienza, meno efficacia e più costi per l’amministrazione.
Il mio obiettivo è entro settembre di conoscere a fondo il funzionamento della struttura, a partire dai vari servizi, dalle esperienze e professionalità che vi operano all’interno. Solo grazie ad una approfondita analisi è possibile raggiungere i due obiettivi che mi sono dato in questa prima fase: da un lato la semplificazione delle procedure, cioè meno tempi di attesa per il cittadino, dall’altro la razionalizzazione anche interna del lavoro. Che inevitabilmente è carente visto che abbiamo un assessorato dislocato su cinque sedi. Questo forzatamente significa meno efficienza, meno efficacia e più costi per l’amministrazione.
Le associazioni di categoria si sono spesso lamentate del funzionamento della legge sugli appalti. Pensate di metterci mano?
Sul programma di maggioranza è indicata chiaramente l’intenzione di fare alcune modifiche in materia di imprese artigiane.
Sono previste altre novità?
Farei una premessa. Io credo che si debba pensare più ad interventi che migliorino la fruibilità delle opere pubbliche già esistenti, che le rendano più sicure e decorose. Questo significa che alcune grandi opere nuove si possono fare, ma occorre anche rimettere mano a quelle già esistenti. Strutture in disuso, mezze abbandonate o poco utilizzate sono uno spreco di risorse che non possiamo e non dobbiamo permetterci. Faccio un esempio di quella che sarà la mia filosofia nel condurre questo assessorato: costruire strade parallele al tratto autostradale Quart e Aymavilles e non fare la battaglia per trasformare questo tratto in tangenziale è secondo me un errore. E’ un ragionamento importante anche dal punto di vista turistico. Penso ad esempio al tratto che dal casello di Quart porta ad Aosta. E’ un pessimo biglietto da visita.
Farei una premessa. Io credo che si debba pensare più ad interventi che migliorino la fruibilità delle opere pubbliche già esistenti, che le rendano più sicure e decorose. Questo significa che alcune grandi opere nuove si possono fare, ma occorre anche rimettere mano a quelle già esistenti. Strutture in disuso, mezze abbandonate o poco utilizzate sono uno spreco di risorse che non possiamo e non dobbiamo permetterci. Faccio un esempio di quella che sarà la mia filosofia nel condurre questo assessorato: costruire strade parallele al tratto autostradale Quart e Aymavilles e non fare la battaglia per trasformare questo tratto in tangenziale è secondo me un errore. E’ un ragionamento importante anche dal punto di vista turistico. Penso ad esempio al tratto che dal casello di Quart porta ad Aosta. E’ un pessimo biglietto da visita.
E la legge?
La normativa va rivista. E’ una nostra priorità. Ma non può essere fatto in poco tempo. In autunno quando avrò inquadrato il funzionamento della macchina dell’assessorato incontrerò subito le associazioni di categoria di imprese e professionisti. Non sarebbe stato serio farlo due giorni dopo la nomina. Nella mia attività politica sono stato abituato al fatto che prima di tutto si deve comprendere il contesto dove si è chiamati ad operare. Nessuno ha la verità in tasca e perciò serve avere capacità di ascolto, di mediazione, ma poi c’è il tempo della decisione. E da qui si inizierà lavorare su una ipotesi di revisione della legge sugli appalti avendo ben chiari due obiettivi. Da un lato il miglioramento dell’efficienza e della qualità delle opere che passa anche attraverso un radicamento delle imprese coinvolte. Sempre di più constato che i lavori realizzati da imprese provenienti da fuori valle, spesso da molto distante, dopo qualche anno presentano difficoltà e lacune. L’impresa che lavora per la sua comunità, secondo me, inevitabilmente garantisce un lavoro migliore dovendone in qualche maniera rispondere di fronte ai propri concittadini. Dall’altro la necessità di dare, nella sezione degli incarichi, maggiori opportunità. Vorrei perciò inserire il principio della rotazione e, soprattutto, dare la possibilità a giovani professionisti di crescere, magari attraverso un affiancamento. Per fare questo bisogna valutare in maniera diversa il curriculum, altrimenti i professionisti più anziani finiscono per non avere avversari e, allo stesso tempo, i nostri giovani non riescono a migliorare il loro percorso professionale. E’ uno scenario da evitare. Va garantito il ricambio. (Continua)
La normativa va rivista. E’ una nostra priorità. Ma non può essere fatto in poco tempo. In autunno quando avrò inquadrato il funzionamento della macchina dell’assessorato incontrerò subito le associazioni di categoria di imprese e professionisti. Non sarebbe stato serio farlo due giorni dopo la nomina. Nella mia attività politica sono stato abituato al fatto che prima di tutto si deve comprendere il contesto dove si è chiamati ad operare. Nessuno ha la verità in tasca e perciò serve avere capacità di ascolto, di mediazione, ma poi c’è il tempo della decisione. E da qui si inizierà lavorare su una ipotesi di revisione della legge sugli appalti avendo ben chiari due obiettivi. Da un lato il miglioramento dell’efficienza e della qualità delle opere che passa anche attraverso un radicamento delle imprese coinvolte. Sempre di più constato che i lavori realizzati da imprese provenienti da fuori valle, spesso da molto distante, dopo qualche anno presentano difficoltà e lacune. L’impresa che lavora per la sua comunità, secondo me, inevitabilmente garantisce un lavoro migliore dovendone in qualche maniera rispondere di fronte ai propri concittadini. Dall’altro la necessità di dare, nella sezione degli incarichi, maggiori opportunità. Vorrei perciò inserire il principio della rotazione e, soprattutto, dare la possibilità a giovani professionisti di crescere, magari attraverso un affiancamento. Per fare questo bisogna valutare in maniera diversa il curriculum, altrimenti i professionisti più anziani finiscono per non avere avversari e, allo stesso tempo, i nostri giovani non riescono a migliorare il loro percorso professionale. E’ uno scenario da evitare. Va garantito il ricambio. (Continua)
3 commenti:
Affiancamento cosa significa? Che la Regione raddoppierà gli incarichi? Bel modo di contenere i costi.
Credo che il quesito necessiti effettivamente di una risposta. Sarebbe bello fosse lo stesso assessore a darcela. Vedrò che cosa si può fare. Invito ancora chi scrive a mettere nome e cognome.
la legge regionle sugli appalti e i lavori pubblici è già stata rivista non so quante volte e il problema pare sempre lo stesso: favorire le imprese locali ed escludere quelle "straniere" che darebbero più problemi. Ma non è la Regione che predispone capitolati d'appalto e controlla (o meglio, dovrebbe controllare), l'operato delle imprese e la corretta esecuzione delle opere? Siamo sicuri che la Regione assova questo compito, non diciamo in modo ottimale, ma almeno decente? E il diritto comunitario europeo e la libera concorrenza? L'ampliamento dell'aeroporto per i voli charter è una nuova grande opera o un'opera esistente?
Incarichi professionali a gogò per tutti i professionisti?
credo che marco viérin abbia bisogno di qualcuno che gli faccia tanti auguri, forse non si è ancora reso ben conto del tipo di Assessorato in cui è finito.
E come mai i mutui casa (il relativo servizio) non sono stati affidati ad una delle varie Direzioni ma sono stati messi sotto l'ala protettrice diretta del politico? E come mai i due servizi che si occupano di problemi idrici e protezione idraulica hanno subito la stessa sorte (messi direttamente sotto l'ala del parapolitico coordinatore Rocco)? E' questa l'autonomia dei dirigenti (parole che i politici non dovrebbero neanche più osare pronunciare)?
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