Una direttiva dell'Unione europea impone infatti alla Valle d'Aosta di «abolire i buoni per i carburanti in esenzione fiscale», attualmente pari a 0,6768 euro al litro per la benzina e a 0,5076 per il gasolio per autotrazione (legge 3 agosto 1949, n.623). La «dead line» sarà il 1° gennaio 2009. Anche se c’è particolare attesa intorno alla data del 2 aprile quando il Parlamento europeo discuterà il dossier «Buoni benzina» della piccola regione autonoma (In tabella trovate come attualmente sono suddivisi i buoni).
In entrambi i casi toccherebbe alla Regione Autonoma Valle d’Aosta reperire all’interno del bilancio regionale la somma per coprire la mancata agevolazione. Sulla base delle assegnazioni fatte nel 2008 la cifra in gioco si aggira intorno ai 46 milioni (48,5 il valore dell’esenzione da cui se ne devono detrarre circa 2,2 di onere regionale). Di questi 5,2 interessano il mondo delle imprese, in particolare artigiane. «Credo che da parte della Regione – osserva l’assessore alle Attività Produttive Leonardo La Torre (Fédération Autonomiste) – ci debba essere un forte impegno ad assicurare un simile beneficio inteso non tanto come diritto acquisito o, peggio, privilegio, ma come compensazione di una situazione di svantaggio reale delle nostre aziende. Credo sia evidente a tutti che il fare impresa in una realtà montana ha dei costi aggiuntivi che non si riscontrano in pianura. Ecco perché è necessario dare continuità a questa forma di sostegno». Due le opzioni possibili. «La prima ipotesi è quella dello sconto alla pompa di benzina – spiega La Torre -. In questo caso per il valdostano cambia molto poco. Può continuare ad usare la sua cartevallèe soltanto che al posto dell’esenzione ha uno sconto che però deve essere coperto dall’amministrazione regionale con risorse proprie. E qui si deve valutare fino a che punto essite la disponibilità finanziaria per integrare la differenza. La seconda affronta il problema energetico in maniera un po’ più ampia. Dato che si mettono a disposizione risorse della comunità si può valutare se non sia meglio introdurre un buono energia che ogni famiglia può decidere se utilizzare per l’acquisto di benzina, per il riscaldamento, per il metano, per la corrente elettrica. In questa maniera il provvedimento andrebbe a vantaggio di tutta la comunità e non soltanto i possessori di un auto. Il provvedimento avrebbe una valenza più sociale». Cesare Grappein, segretario regionale di Cna Valle d’Aosta, non manca di sottolineare come la decisione dell’Unione europea cada in un momento particolarmente difficile per le imprese artigiane. «E’ chiaro – commenta il segretario - che siamo di fronte ad una decisione su cui non si può più intervenire. E su cui difficilmente l’Europa farà marcia indietro. Tuttavia ci auguriamo che la Regione riesca ad individuare una forma di incentivo sostitutiva. La proposta del buono energia sul riscaldamento ad esempio ci trova favorevoli. Non dimentichiamoci che mediamente con i buoni benzina un’azienda usufruisce di uno sconto di 1000-1500 euro. In questi tempi in cui molte aziende sono al limite della sopravvivenza non è una cifra da sottovalutare». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 12 marzo)
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