La carta prepagata
Postepay introdotta nel 2003 rappresenta il caso di successo più rilevante della storia recente di Poste Italiane: oltre 3 milioni e mezzo di persone hanno scelto in Italia la tessera prepagata e ricaricabile, che permette di fare acquisti e prelevare ovunque denaro contante dagli sportelli automatici, apprezzandone la versatilità d’uso e la convenienza. La carta prepagata Postepay cresce con buoni ritmi in Valle D’Aosta, mantenendo un trend di sviluppo elevato. La ricaricabile di Poste Italiane, lanciata nel 2003, ha raggiunto in Valle D’Aosta nel 2007 quota 6.651, le transazioni, con oltre 43.760 movimenti, hanno superato il valore globale di 7,375 milioni di euro, con una crescita del 18% rispetto al 2006. Anche il numero delle operazioni è cresciuto notevolmente passando dalle 789 del 2003 alle oltre 43.760 i del 2007. Questo è quanto si legge in un recente trionfalistico comunicato di Poste Italiane. Posso anche cercare di gioire per i risultati raggiunti, ma mi rallegro di più a sapere che in Valle d’Aosta, in virtù dell’accordo con l’Amministrazione regionale, saranno effettuate nuove assunzioni per rafforzare soprattutto quello che dovrebbe essere (ma in realtà, lo so, è una simpatica utopia) il core business di Poste italiane cioè, udite udite, l’antica arte della distribuzione della Posta. Servizio che ormai da diversi mesi ho potuto constatare personalmente ,attraverso la finestra privilegiata del Corriere della Valle (che dato il numero di copie inviate in abbonamento può essere considerato un buon cliente per Poste Italiane) essere in forte difficoltà. Settimanalmente ricevo in redazione telefonate di persone che non hanno ricevuto il giornale e chissà quante sono quelle che non ci dicono nulla, per non parlare di chi minaccia di non abbonarsi più visto che il servizio non è regolare. Insomma, care Poste, mentre bruciate altri nuovi fantastici record con Postepay fate in modo che il Corriere arrivi tempestivamente nelle case dei valdostani...
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