28 gennaio 2008

Fiera di Sant'Orso: 200 mila visitatori e qualche polemica

L’obiettivo è bissare i 200mila visitatori dello scorso anno. L’edizione numero 1008 della Fiera di Sant’Orso, il 30 e il 31 gennaio, fra le più importanti kermesse italiane dedicate all’artigianato tipico invaderà Aosta ancora una volta. Ad animare l’evento valdostano, noto in tutto l’arco alpino e apprezzato anche sul versante francese e svizzero, 1.085 espositori, in massima parte hobbisti, che daranno vita ad un giro di affari (stimato molto probabilmente per difetto) di circa due milioni: 906 nel settore tradizionale (attrezzi agricoli, ferro battuto, mobili, intaglio, oggetti torniti e in vannerie, sculture, tessuti, abbigliamento, oggetti per la casa); 26 equiparati al non tradizionale (ceramica, rame, vetro, oro e argento); 115 nel non tradizionale; e 38 scuole di artigianato. Tra le novità dell'edizione 2008, l'ampliamento dell'Atelier. Lo spazio riservato agli artigiani professionisti (complessivamente 85 espositori), già visitabile a partire dal 26 gennaio, sarà collegato da piazza Chanoux a piazza San Francesco attraverso i portici del municipio. Sarà poi potenziato anche il settore enogastronomico con un padiglione in piazza Plouves più grande (58 espositori). I preparativi per l’edizione 2008 sono stati caratterizzati da qualche polemica legata al nuovo disciplinare che entrerà in vigore l’anno prossimo, con l’edizione 2009 e che stabilisce ciò che può essere considerato artigianato tipici e ciò che non lo è (ad esempio è vietato l'utilizzo del colore in quanto si tratta di una tecnica tipica del Trentino Alto Adige).
Polemiche che non sono rientrate neppure di fronte alla decisione dell’Assessorato di approvare il rinvio dei termini di entrata in vigore delle norme relative alle lavorazioni ammissibili in tema di artigianato di tradizione al 1° luglio 2008.
Nella nota che accompagnava la notizia l’Assessore Leonardo La Torre ribadiva la propria convinzione circa la correttezza del percorso intrapreso a tutela del patrimonio storico e culturale valdostano, ma nel contempo invita, come già fatto a gennaio del 2007, tutti coloro che ritengono necessarie delle integrazioni a quanto già approvato dalla Giunta regionale nello scorso ottobre a far pervenire le proprie segnalazioni, ribadendo la propria disponibilità al dialogo per ristabilire un clima più sereno. Chi volesse contribuire, in forma scritta e con riferimenti puntuali, potrà farlo entro il mese di febbraio.
Personalmente ritengo che i nuovi paletti abbiano un loro senso. Il concetto di tipicità dovrebbe guidare molte strategie regionali e non solo nel settore dell’artigianato. Tuttavia ci fosse qualche artigiano che volesse convincermi del contrario può scrivermi sul blog.

Nel frattempo buon Sant’Orso a tutti!

Info turistiche: http://www.regione.vda.it/artigianato/saintours_1007/default_i.asp

Per chi vuole approfondire

La delibera in questione è la 2807 del 12 ottobre 2007 e doveva entrare in vigore il 1° febbraio. 28 pagine dove ogni lavorazione è riportata in maniera dettagliata. A titolo esemplificativo per i miei visitatori riporto la scheda riguardante le sculture.
SCULTURE
Contenuti
Realizzazione di figure, paesaggi e/o elementi astratti mediante l'uso di scalpelli,
mazzuoli, sgorbie, con le tecniche del tuttotondo, del bassorilievo e dell’altorilievo.
Sono comprese le maschere.

Materiali
Legno massiccio, pietra locale.

Lavorazioni
La lavorazione consiste nella realizzazione manuale di pezzi unici.
E’ consentita la realizzazione di opere derivanti da assemblaggio di sculture anche su
basi non scolpite purché in materiali ammissibili.
E’ consentito l’uso di macchinari purchè non atti alla riproduzione seriale e la cui
funzione non sia prevalente rispetto al lavoro manuale di esecuzione dell’opera.
Non è ammessa la lavorazione ad intarsio e a mosaico.
Non è ammesso l’assemblaggio di pezzi piani (puzzle).
Per ottenere una materia prima di grandi dimensioni o per motivi strutturali, è ammesso
l’assemblaggio o l’inserimento di legni della stessa essenza, prima dell’inizio della
lavorazione.

La riproduzione in serie di sculture rientra nella categoria “Altri oggetti per la casa –
Riproduzione seriale di sculture”.

Finiture
E’ ammessa la ceratura e, ove necessario per condizioni ambientali o relative alla
materia prima, trattamenti insetticidi o fungicidi o l’uso di olio e vernici che non alterino
l’aspetto del materiale lavorato.
Nel caso di utilizzo di macchinari, la finitura deve eliminare il segno della macchina
(fori di mecchia, segni lasciati dalla sega a nastro o altro) ove questo non sia
strettamente funzionale al risultato espressivo.
E’ ammessa la colorazione solo in sculture a tuttotondo, rappresentanti elementi di arte
sacra o riproduzioni di soggetti tradizionalmente (*) colorati (galletti, uccelli,…) purchè
non scolpiti in composizione. Non è ammesso l’inserimento di elementi di provenienza industriale (orologi,
termometri, barometri…). Non è ammesso l’uso del pirografo né della punzonatura.

Livelli
I livello (artisanat d’antan): Produzione creativa di opere in unico esemplare,
riproducenti forme e modelli che costituiscono elementi caratteristici documentati nel
patrimonio storico e culturale valdostano.
II livello(artisanat évolué): È ammessa una naturale evoluzione stilistica legata al gusto
artistico personale. Comprende la realizzazione di opere astratte.
Nella finitura può essere impiegata la mordenzatura per scurire il legno in modo
uniforme, mantenendo evidente la venatura.

(*) l’eventuale esibizione delle fonti è a carico del produttore

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