I numeri dell’Istat sulla Valle d’Aosta
L’Istat rende disponibili le stime a livello regionale, riferite al 2006, dei seguenti aggregati economici: occupati interni, unità di lavoro, valore aggiunto, prodotto interno lordo, redditi da lavoro dipendente e spesa per consumi finali delle famiglie. Vi propongo uno stralcio del documento
con il dato nazionale e quello del Nord Ovest.
Principali risultati nel 2006 in Italia
Nel 2006 il Pil a livello nazionale cresce dell’1,9% rispetto al 2005; andamenti quasi analoghi si registrano nel Nord-Ovest e nel Centro-Italia (+2,0% e +1,8%, rispettivamente), mentre nelle altre ripartizioni territoriali il tasso di crescita è risultato pari al 2,4% nel Nord-Est, all’1,3% nel
Mezzogiorno Il Pil per abitante, misurato dal rapporto tra Pil nominale e numero medio di residenti nell’anno, aumenta del 3,1% a livello Italia. Tale andamento è il risultato di una dinamica differenziata tra le ripartizioni geografiche: la crescita è pari al 3,0% nel Nord-Ovest, al 3,3% nel Nord-Est, al 2,3% nel Centro e al 3,3% nel Mezzogiorno. I valori assoluti relativi alle ripartizioni centro-settentrionali risultano, comunque, più elevati di quelli del Mezzogiorno: 30.105 euro nel Nord-ovest, 29.826 euro nel Nord-Est e 27.890 euro nel Centro, contro i 16.999 euro del Mezzogiorno.
Il Nord-Ovest e la Valle d’Aosta
La crescita dell’economia nord-occidentale è spiegata principalmente dall’andamento
dell’attività dell’industria in senso stretto, settore nel quale il valore aggiunto in termini reali registra un incremento del 2,4% , a fronte di dinamiche più contenute nel settore dei servizi (+1,8%) e in quello delle costruzioni (+1,2%), nonché di una flessione del valore aggiunto del settore agricolo (-2,8%). La spesa delle famiglie per consumi finali aumenta dell’1,5%, un risultato appena inferiore al dato nazionale, pari a +1,6% .
Il Pil per abitante segna, nel dettaglio regionale, un +2,2% in Liguria - il risultato meno brillante
della ripartizione - +2,8% in Valle d’Aosta, +3,0% in Piemonte e +3,1% in Lombardia.
Per quanto attiene gli aspetti occupazionali, l’input di lavoro (espresso in unità di lavoro annue)
cresce dell’1,8% (+1,6% il dato nazionale). L’andamento della remunerazione del fattore lavoro
(rapporto fra redditi da lavoro dipendente ed unità di lavoro dipendente) è assai prossimo a quello registrato a livello nazionale:+2,4 % contro +2,5%, attestandosi sul valore di 36.420 euro.
Fra le regioni nord-occidentali la Valle d’Aosta e la Liguria registrano le variazioni più
contenute del Pil (+0,9% e +0,8%, rispettivamente). Nella prima il risultato è da ascriversi alla flessione del valore aggiunto in agricoltura (-1,2%) e al basso profilo dei servizi (+0,4%), non compensati dalle dinamiche positive dell’industria in senso stretto e delle costruzioni (rispettivamente pari al +1,8% e +1,4%). In Liguria l’andamento del Pil (+0,8%) è legato al calo dell’attività edilizia (-0,9%) e alle modeste performance dell’agricoltura (+0,1%), dell’industria (+0,7%) e dei servizi (+0,9%). In Lombardia, dove il Pil cresce del 2,3%, si registrano risultati positivi nell’industria in senso stretto (+2,7%), nei servizi (+2,0%) e nelle costruzioni (+1,8%) mentre il valore aggiunto si contrae nel settore primario (-3,8%). In Piemonte la crescita complessiva dell’economia è meno robusta (+1,6%) in ragione
di incrementi più contenuti sia nell’industria (+1,9%) sia nei servizi (+1,5%), ai quali si associano una sostanziale stagnazione dell’attività edilizia (+0,2%) e una flessione di quella agricola (-2,0%) La domanda finale interna, costituita dai consumi delle famiglie, ha stimolato l’economia
piemontese e quella valdostana, con una crescita rispettivamente pari al 2,0 e al 2,3%; meno dinamica risulta, invece, in Lombardia e Liguria (+1,4% e +0,9%, rispettivamente). L’input di lavoro è ovunque crescente: +1,5% in Piemonte, +1,1% in Valle d’Aosta, +2,0% in Lombardia e +2,1% in Liguria. La produttività del lavoro, espressa dal rapporto tra valore aggiunto e unità di lavoro, risulta crescente, sia pure con un esiguo 0,2%, soltanto in Lombardia, mentre è stabile in Piemonte ed in calo in Valle d’Aosta (-0,5%) e Liguria (-1,4%).
Ulteriori info: http://www.istat.it/
Giovani imprenditori: dall’attesa all’impresa
L’Assessore La Torre intende proporre una legge sui giovani imprenditori. Ecco cosa è stato fatto in Calabria. L’articolo è tratto dal sito www.controcampus.it ed è stato pubblicato il 20 dicembre 2007.
Offrire ai giovani la possibilità di mettersi alla prova e di realizzare concretamente la propria idea imprenditoriale, passando così “dall’attesa all’impresa”, grazie a tutti quegli strumenti di sostegno necessari per far fronte alla fase di avvio sul mercato: questo l’obiettivo del premio, presentato dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Catanzaro, questo pomeriggio, nel corso di un incontro con i giovani universitari presso il Campus di Germaneto. L'iniziativa è promossa dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Catanzaro, in collaborazione con Confidi, Assindustria Servizi e Banca Popolare di Crotone. Sono intervenuti Marianna Maura, ricercatrice in Economia Aziendale all’Università Magna Graecia, Daniele Rossi, Presidente di Confindustria Giovani Catanzaro, Aldo Ferrara, Amministratore unico Assindustria Servizi, Enrico Mazza, Componente del Gruppo Giovani Imprenditori di Catanzaro. L’incontro con gli universitari è stata così l’occasione non solo per illustrare, nel dettaglio, tutti gli aspetti specifici del premio, ma anche per sollecitare e stimolare i giovani a mettersi in gioco, “a svegliarsi” – così come ha voluto enfatizzare Aldo Ferrara – a pensare idee nuove e innovative in grado di stare sul mercato e di creare sbocchi occupazionali. Il premio, infatti, attraverso la diffusione della cultura d’impresa tra i giovani, vuole essere proprio un incentivo alla competizione di idee imprenditoriali in un territorio che ha un forte bisogno di innovazione. Ma i giovani almeno per ora non sembrano rispondere, visto che, secondo quanto riferito dallo stesso Presidente Rossi, ad oggi, non è stata ancora presentata alcuna domanda di partecipazione al premio. Ecco perché Daniele Rossi ha voluto insistere sul valore delle tre “s” (sogni, soldi, sostegno) per la realizzazione dell’idea di impresa. «Noi vi offriamo una piccola base imprenditoriale – ha detto Daniele Rossi riferendosi ai giovani presenti in aula – il sogno e l’idea dovete metterli voi».
Il premio, a cui possono partecipare tutte le persone con un’età compresa tra i 18 ed i 40 anni, residenti nella provincia di Catanzaro che non abbiano in corso un’attività imprenditoriale, prevede la presentazione di un progetto nei settori: Industria, Artigianato, Agricoltura, Servizi, Turismo. Il miglior progetto riceverà i seguenti servizi: concessione di una linea di credito, per un importo massimo di 50.000 euro da parte dell’Istituto di credito coinvolto, a tasso agevolato; consulenza ed assistenza nella ricerca delle fonti di finanziamento cui l’iniziativa potrà accedere; tutoraggio nella fase di avviamento dell’attività; assistenza gratuita nella fase di impianto contabile; eventuale affiancamento con imprenditori del settore interessati all’iniziativa.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare i siti internet http://www.giovaniimprenditori.cz.it/ e http://www.confindustria.cz.it/
Il crinale fra protesta e democrazia
9 mesi fa
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